Famiglia : Bignoniaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Argentina nordoccidentale, Bolivia, Brasile (Goiás, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Minas Gerais e San Paolo) e Paraguay dove vive nelle foreste semidecidue e savane, su suoli prevalentemente rocciosi, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.
Il nome del genere deriva da quello tupi-guarani di questa specie: “jakara’nda” = fragrante; il nome specifico è la combinazione dei sostantivi latini “cuspis, idis” = punta e “folium, ii” = foglia, con riferimento all’apice acuminato delle foglioline.
Nomi comuni: blue jacaranda, cuspidateleaf jacaranda, cuspid jacaranda, purple fern tree, toothleaf jacaranda (inglese); carobá, paraparay, paraparay guazú (Argentina); paraparaú, paypacu (Bolivia); flamboyant bleu (francese); caiuá, caroba, caroba-branca, carobeira, jacarandá, jacarandá-branco, jacarandá-de-minas, jacarandá preto, mulher pobre, parapara-í, paraparaí, pau de colher, pau santo (Brasile).
La Jacaranda cuspidifolia Mart. (1841) è un albero deciduo, alto 4-8 m che nei vecchi esemplari in natura può raggiungere 20 m, con tronco, fino a circa 40 cm di diametro, dalla corteccia rugosa bruno grigiastra che tende a sfaldarsi con l’età.
Foglie, su un picciolo lungo 4-8 cm, bipennate, lunghe 20-50 cm, con rachide alato scanalato superiormente e 8-13 coppie di foglioline imparipennate, lunghe 10-18 cm, composte da 10-16 coppie di foglioline sessili lanceolate con apice acuminato e margine intero di colore verde intenso, lunghe 1-2,5 cm e larghe 0,4-0,7 cm, con fogliolina terminale falciforme, lunga 2-3 cm e larga 0,6-0,8 cm.
Infiorescenza terminale a pannocchia, globosa, lunga 18-32 cm, composta da numerosi fiori, su un pedicello lungo 0,6-0,8 cm, ermafroditi, leggermente fragranti, con calice, lungo circa 0,5 cm, costituito da 5 sepali subulati con apice acuminato uniti alla base.
Corolla campanulato-imbutiforme con 5 lobi arrotondati, di 5-6 cm di lunghezza e 3,4-4 cm di diametro, di colore da ceruleo violaceo a blu violaceo con macchia bianca all’interno, lievemente pubescente esternamente.
Il frutto è una capsula ovata con margine ondulato, di 7-10 cm di lunghezza, 5-7 cm di larghezza e 4 cm di spessore, legnosa, di colore castano chiaro, contenente numerosi semi di colore bruno con ala cartacea, di circa 1,5 cm di diametro.
Si propaga per seme, che ha una breve durata di germinabilità (qualche mese), preventivamente tenuto in acqua per due giorni, posto superficialmente in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione, di 2-4 settimane, con crescita mediamente veloce e prima fioritura a partire da 5-6 anni di età; può riprodursi anche per talea.
Specie di grande valore ornamentale e paesaggistico come esemplare isolato, in gruppo o in filari ai bordi di strade e viali, simile alla più famosa e diffusa in coltivazione Jacaranda mimosifolia, ma con infiorescenze più compatte e fiori leggermente più scuri e più grandi, fiorisce copiosamente in primavera, alla ripresa vegetativa, e saltuariamente in estate.
Coltivabile nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e temperato caldo, dove da adulta può sopportare temperature fino a circa -4 °C per breve periodo, ma fiorisce al meglio nei climi caratterizzati da inverni freschi e poco piovosi.
Richiede pieno sole, tranne nella prima fase di crescita quando è preferibile una leggera ombreggiatura, e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché drenante, da leggermente acido a leggermente alcalino, e ben radicata sopporta periodi di secco. È un soggetto di sicuro interesse da coltivare a bonsai.
Corteccia e foglie sono utilizzate nella medicina tradizionale, in particolare nel trattamento delle malattie veneree, studi di laboratorio hanno evidenziato la presenza in varie parti della pianta di sostanze bioattive con attività antimicrobica di possibile interesse per la farmacopea ufficiale. Il legno, di discreta qualità, ha un modesto impiego a livello locale in carpenteria.
Sinonimi: Jacaranda cuspidifolia var. calycina Bureau (1897); Jacaranda chapadensis Barb. Rodr. (1902).