Famiglia : Papilionidae
Testo © Dr. Gianfranco Colombo
Il Podalirio (Iphiclides podalirius Linnaeus 1758) appartiene all’ordine dei Lepidoptera ed alla famiglia dei Papilionidae, un gruppo di farfalle fra le più vistose e diffuse in tutto il pianeta.
Questa specie, col Macaone (Papilio machaon), condivide diversi primati e caratteristiche nell’ambito del mondo alato paleartico.
Sono in assoluto i più grandi fra tutti i nostri lepidotteri diurni, hanno le code più lunghe di ogni altra farfalla, vengono entrambe chiamate “coda di rondine”, hanno le forme più eleganti, hanno stupendi e delicati colori, condividono i medesimi territori ed i nomi scientifici sono legati ad una comune tradizione mitologica greca.
Il podalirio è ritenuto da molti la farfalla più bella del paleartico, distanziando la stessa macaone per alcune caratteristiche morfologiche e per la diversa eleganza.
È una farfalla dal corpo flessuoso e slanciato tanto da superare in lunghezza, unica nel paleartico, la stessa misura dell’apertura alare. Ha due code che arrivano a due cm di lunghezza, molto evidenti in volo e che le donano una strabiliante eleganza.
Ha un volo leggero e delicato che la vede spesso veleggiare al minimo soffio di vento, senza alcun battito d’ali, come una stupenda ed inanimata foglia. Per quanto sia bella la macaone, per queste ultime peculiarità si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che il podalirio è la sua versione aristocratica.
Come accennato, il nome scientifico è legato alla tradizione mitologica greca. Il genere Iphiclides ricorda infatti Iphicles, un fratellastro di Ercole, mentre la specie podalirius evoca il fratello di Machaon, entrambi medici greci che parteciparono alla spedizione contro Troia.
I nomi volgari europei sono alquanto interessanti nella descrizione di questa farfalla. Scarce Swallow tail in Inglese, Flambè in Francese, Segelfalter in Tedesco. Chupa leche o podalirio in Spagnolo, Koningspage in Olandese.
Zoogeografia
Il podalirio è diffuso in Europa, in tutta l’Asia temperata e nell’Africa settentrionale.
È presente anche in alcune aree della Cina dove segna il punto più estremo del suo areale orientale.
A nord è assente nella Scandinavia settentrionale e quasi praticamente da tutta l’Inghilterra, appunto in stretta relazione con il nome volgare assegnato a questa farfalla.
È spesso migratrice e gli esemplari incontrati al di là delle coste del Mare del Nord e del Baltico sono considerati frutto di questi movimenti.
L’Europa è nettamente suddivisa in due parti da una linea geografica che delimita la presenza delle due sottospecie principali di questa farfalla: la Iphiclides podalirius feisthameli che vive dai Pirenei e sud della Francia ed in tutta la penisola iberica e la Iphiclides podalirius podalirius in tutto il resto del continente eurasiatico. Esiste una forma melanica, la lucifer, alquanto rara ed avvistata solo alcune volte.
Ecologia-Habitat
Frequenta foreste temperate, pianure, frutteti e giardini fioriti ma la si può trovare mentre vagabonda in ogni ambiente. La si trova dal livello del mare fino a 1700/1800 m di altitudine.
Morfofisiologia
Non è facile vedere in natura esemplari con le code perfettamente integre in quanto sembra che le stesse abbiano una funzione di mimetismo difensivo verso gli aggressori, riportando in prossimità delle stesse, un ocello di colore arancione ben visibile e che fa sembrare la coda una finta testa. Per questo motivo su esemplari in volo da qualche giorno si nota spesso una slabbratura od addirittura la mancanza di queste appendici.
Ha misure alari notevoli visto che arriva anche a 90 mm di apertura ma si trovano anche esemplari di soli 65 mm. Le stagioni, il clima e l’abbondanza di alimentazione determinano spesso le misure di questa farfalla.
La farfalla è facilmente distinguibile sia per il volo particolare sia per il colore unico del suo genere. La faccia superiore delle ali anteriori è di colore giallo biancastro ed è attraversata da sei righe nere verticali raccolte in coppia che partendo dalla costa arrivano al margine inferiore dell’ala. L’ala inferiore porta una sola striscia verticale nera accostata ad una fascia basale molto ampia e dello stesso colore nerastro. Nell’area submarginale vi sono ampi disegni bluastri che formano tre tacche ben evidenti che danno l’impressione di una falsa dentellatura dell’ala. Sempre nell’area basale inferiore è collocato un ocello blu con contorno nero, posto al centro di una grossa macchia arancione.
La sottospecie feisthameli è visibilmente più marcata nelle linee nere tanto da sembrare una forma melanica del podalirio. Anche l’ocello è molto più grosso e marcato e porta una grande pupilla nera al centro. I disegni riportati sulla faccia superiore delle ali sono ripetuti fedelmente sul verso. Addome nero ed antenne non lunghe se raffrontate alla forte apertura alare. È specie molto precoce e la si vede volare sin dal mese di marzo e fino a tutto settembre.
È comune nel paleartico ma non si trova mai in gran numero. È una specie sempre in movimento e percorre vaste aree senza meta se non quella di succhiare nettare su ogni fiore di suo interesse. Non vi è dimorfismo sessuale se non una leggera ma maggiore dimensione della femmina. La generazione estiva risulta più chiara nel colore e marcata in modo minore sulle ali.
Biologia riproduttiva
Il podalirio è una specie bivoltina nelle zone più calde del suo areale mentre è tradizionalmente monovoltina in tutte le altre.
Depone uova molto piccole di colore verdastro chiaro, sulla faccia inferiore delle foglie di alberi da frutto, dei prugnoli ma anche su altre essenze arbustive.
Come generalmente accade in tutte le farfalle, le uova deposte dopo pochi giorni cangiano il colore originale in uno più scuro e mimetizzato. Hanno una incubazione alquanto ridotta visto che schiudono generalmente in meno di dieci giorni.
I bruchi sono piccolissimi e riflettono chiaramente le misure ridotte dell’uovo deposto e sono particolarmente poco visibili in quanto il loro colore ialino riflette quello della foglia su cui è aggrappato. La crescita può impiegare da 40 a 50 giorni fino a raggiungere una dimensione che supera raramente i 4 cm di lunghezza.
La crisalide, di colore dapprima verde e poi bruna, è legata ai rami della pianta nutrice con fili di seta saldamente ancorati che ne garantiscono la sopravvivenza durante la stagione invernale. L’incubazione della generazione estiva è di circa 4 settimane mentre l’invernale va da ottobre fino a marzo dell’anno successivo. Piante ospiti: alberi da frutto (Pruno, Ciliegio, Pesco, Albicocco, Pero, Melo ed altre) ed arbusti (Biancospino, Prugnolo, Sorbo ed altri).
Sinonimi
Papilio podalirius Linnaeus, 1758.
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