Famiglia : Fabaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Cina (Anhui, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Henan, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi e Zhejiang), Corea e Giappone dove cresce nelle foreste e boscaglie in prossimità di corsi d’acqua, fino a circa 1800 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione del nome portoghese “indigo”, dall’italiano indaco, del colorante blu scuro che si ricava da alcune piante, a sua volta derivato dall’aggettivo latino “indicus, a, um” = dell’India, e del verbo latino “fero” = portare, ottenere, fornire, quindi “che fornisce l’indaco”; il nome della specie è l’aggettivo latino “decorus, a, um” = elegante, grazioso, bello.
Nomi comuni: chinese indigo, summer wisteria (inglese); ting teng (cinese); indigotier de Chine (francese); niwa fuji (giapponese).
L’Indigofera decora Lindl. (1846) è un arbusto deciduo dal portamento eretto, basso ed espanso, molto ramificato, alto 0,4-1 m, che tende a diffondersi tramite polloni radicali; l’apparato radicale è capace di fissare l’azoto atmosferico arricchendone il suolo.
Le foglie sono composte, imparipennate, lunghe 8-25 cm, con 5-23 foglioline opposte o alterne nella parte inferiore, subsessili, oblungo-ovate o oblungo-lanceolate con apice acuminato, ottuso o mucronato e margine intero, di 2-6 cm di lunghezza e 1,2-3 cm di larghezza, di colore verde scuro, inferiormente ricoperte fittamente da peli (tricomi) medifissi (a forma di T) bianchi, superiormente glabre o pelose; picciolo, lungo 1-2,5 cm, e rachide glabri o ricoperti da peli medifissi.
Infiorescenze racemose, su un peduncolo lungo 2-4 cm, ascellari, lunghe 13-20 cm, con numerosi fiori ravvicinati, su un pedicello lungo 3-5 mm, con calice a coppa con margine dentato, lungo circa 3 mm, corolla papilionacea di colore da rosa a porpora chiaro, raramente bianca, con vessillo ellittico, lungo 1,2-1,6 cm e largo circa 0,6 cm, ali e carena leggermente più corte, 10 stami diadelfi (9 saldati tra loro e uno libero), lunghi circa 1,3 cm, e ovario sessile.
Il frutto è un legume cilindrico, lungo 2,5-7 cm, di colore bruno a maturità, contenente 5-10 semi ellissoidi di circa 4 mm di lunghezza.
Sono riconosciute le seguenti varietà:
– Indigofera decora var. chalara (Craib) Y. Y. Fang & C. Z. Zheng (1989)
Cina (Hubei). Foglie con 5-9 foglioline ricoperte da ambo i lati da peli medifissi;
– Indigofera decora var. cooperi (Craib) Y. Y. Fang & C. Z. Zheng (1989)
Cina (Fujian, Jiangxi e Zhejiang). Foglie con 13-23 foglioline ricoperte da ambo i lati da peli medifissi;
– Indigofera decora var. decora Cina (Anhui, Fujian, Guangdong, Jiangsu e Zhejiang) e Giappone.
Foglie con 13-19 foglioline glabre superiormente, ricoperte da peli medifissi inferiormente;
– Indigofera decora var. ichangensis (Craib) Y. Y. Fang & C. Z. Zheng (1989). Cina (Anhui, Fujian, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Henan, Hubei, Hunan, Jiangxi e Zhejiang)
Foglie con 9-13 foglioline ricoperte da ambo i lati da peli medifissi.
Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per un giorno, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 22-25 °C, per talea semilegnosa in estate e tramite polloni radicali.
Arbusto molto ornamentale dalla copiosa fioritura in estate che può ripetersi sporadicamente in autunno, coltivabile come esemplare isolato, in massa o per bordure nelle regioni a clima subtropicale e temperato umido dove può resistere a temperature fino a -10 °C, o poco meno con danneggiamento della parte aerea, ma rivegetando velocemente in primavera e fiorendo in estate.
Richiede pieno sole o una leggera ombreggiatura e si adatta a diversi tipi di suolo, purché ben drenato, da leggermente acido ad alcalino, mantenuto umido, anche se ben radicato può resistere a brevi periodi di secco. Poiché la fioritura avviene sulla nuova vegetazione, è utile una potatura, anche drastica, a fine inverno-inizio primavera per stimolare l’emissione di nuovi rami.
Sinonimi: Hedysarum incarnatum Willd. (1802); Indigofera incarnata (Willd.) Nakai (1927); Indigofera decora Lindl. var. decora P.S. Hsu & et al. (1983).
→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle FABACEAE cliccare qui.