Famiglia : Hylidae
Testo © Dr. Edoardo Di Russo
La Raganella comune o Raganella europea, Hyla arborea (Linnaeus, 1758), appartiene alla classe degli Amphibia, i vertebrati che trascorrono almeno una parte del loro ciclo vitale nel mondo acquatico, all’ordine degli Anura, gli anfibi privi di coda, e alla grande famiglia degli Hylidae, le piccole raganelle caratterizzate da falangi che consentono di aderire al substrato come una ventosa.
La specie è inserita nell’Allegato II della Convenzione di Berna del 1979 per la conservazione della vita selvatica e dei biotopi in Europa e nell’Allegato 4 della Direttiva Habitat del 1992 per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. La IUCN (International Union for Conservation of Nature) nella sua Red List del 2006 registra questa specie con lo status “Minimo Rischio” (LC, Least Concern).
Il nome del genere Hyla può essere ricondotto al verbo greco “ὑλάω” (hyláo), che significa latrare, per ricordare il verso rauco caratteristico di queste specie; l’epiteto specifico arborea deriva invece dal latino arboreus, aggettivo che significa “degli alberi”, e che rimanda all’ecologia arboricola della specie.
Zoogeografia
Specie a distribuzione paleartica, è presente in gran parte dell’Europa e dell’Asia occidentale. I suoi limiti in Europa sono a nord con la Danimarca e il sud della Svezia, al sud con i Balcani, da ovest a est è presente dal Portogallo fino alla Turchia asiatica e la Russia meridionale del Mar Caspio.
In Italia è presente solo in due aree nel Friuli-Venezia Giulia. Il record altitudinale per la raganella comune è stato registrato sui 2300 m in Bulgaria, sui Monti Rila.
Attualmente non sono ancora riconosciute valide le sue sottospecie in quanto tra le diverse popolazioni accadono casi di introgressione genetica.
Ecologia-Habitat
Frequenta principalmente ambienti acquatici statici come stagni e pozze ma può essere osservata anche in ambienti antropici come piscine o cisterne. Nonostante prediliga le zone umide durante gli spostamenti può arrivare ad allontanarsi anche diverse centinaia di metri dall’acqua. È una specie molto mobile tanto che può arrivare a percorrere anche 4 km in pochi giorni.
Durante la sua vita adulta passa la maggior parte del suo tempo sugli arbusti e tra le fronde degli alberi.
Nel periodo degli accoppiamenti gli individui sostano sulle vegetazioni che si trovano sulle rive dei corpi idrici come erbe a foglia larga, canne, cespugli e tife. I giovani neometamorfosati continuano a frequentare questi ambienti di riva e crescendo si spostano su ambienti più arboricoli.
È una specie euriterma che si adatta bene a un range vario di temperature.
La Raganella comune trascorre il suo periodo di ibernazione e estivazione al riparo sottoterra, oppure sotto delle rocce, sotto tronchi marcescenti, sotto il muschio oppure dentro delle grotte.
Morfofisiologia
La Raganella comune come le altre specie congeneriche è caratterizzata da una colorazione verde brillante, anche se alcuni individui a seconda delle condizioni fisiologiche possono manifestare colori più scuri dal verde scuro al grigio.
Il ventre è sempre più chiaro del dorso con colori che vanno dal bianco al grigio. Raramente la gola ha delle intrusioni di verde dal dorso.
I testicoli sono poco colorati, biancastri oppure giallastri. Sono stati osservati in natura anche degli individui che presentavano una mutazione azzurra nella colorazione del dorso.
Presenta due bande scure longitudinali, marginate superiormente di bianco più o meno acceso, che partono dalle narici, attraversano gli occhi, i timpani, e terminano nella zona inguinale dove risalgono per una piccola porzione sul dorso.
La testa presenta un muso corto, arrotondato e poco sporgente. L’iride della raganella comune è di un colore dorato acceso, ma può presentare delle vermicolature brune sparse a volte fino a riempire tutto l’occhio. La pupilla è orizzontale. Il timpano è di piccole dimensioni ma ben evidente.
La sua pelle sul dorso è molto liscia, invece sul lato ventrale e sul lato interno delle cosce si presenta più granulosa.
Gli arti anteriori presentano 4 dita con una palmatura appena accennata e dischi apicali sottodigitali, mentre le dita degli arti posteriori portano 5 dita palmate a partire dai 2/3 della loro lunghezza. La lunghezza media degli individui di raganella comune è tra i 3 e i 4 cm. Il dimorfismo sessuale è evidenziato dal sacco vocale golare: nei maschi questo è quasi sempre visibile con un colore giallastro, bruno-rossastro.
Durante la fregola nei maschi il primo dito della mano si ricopre di piccoli granuli cornei a formare una larga escrescenza. Le femmine inoltre hanno una corporatura più grande e possono raggiungere i 6 cm di lunghezza. A differenza dei maschi, le femmine sotto la gola hanno una pelle molto più ruvida e granulosa.
Etologia-Biologia Riproduttiva
La raganella comune è una specie arrampicatrice, come tutte le specie del genere Hyla.
Questa sua capacità è data dai dischi apicali delle dita che fungono da adesivi ma anche dalle parti ventrali che vengono schiacciate sul substrato quando è a riposo. Questa sua caratteristica gli permette di arrampicarsi anche su pareti lisce e perfettamente verticali.
Questa specie è anche un’ottima saltatrice. Grazie ai suoi arti posteriori ben sviluppati riesce a compiere salti molto lunghi tra gli arbusti e gli alberi.
La Raganella comune è attiva principalmente durante la notte, anche se può essere osservata di rado durante le ore di luce nei periodi di inizio primavera e inizio autunno.
I maschi emettono di notte i loro richiami per attirare le femmine oppure a scopo territoriale formando dei cori composti da molte decine di individui e raggiungono notevoli distanze all’udito.
È possibile tuttavia sentire i richiami anche durante il giorno se le condizioni meteorologiche lo consentono.
Il maschio emette il suo canto solo quando è fuori dall’acqua oppure quando lo è solo con la testa.
La raganella comune si nutre principalmente di insetti e piccoli invertebrati terricoli ed è una cacciatrice attiva tanto che può catturare le sue prede anche mentre sono in volo.
Viene cacciata da mammiferi che frequentano gli ambienti umidi, uccelli acquatici come nitticore e aironi, ofidi del genere Natrix e pesci carnivori.
Può essere anche preda di rapaci quando trascorre le sue attività sugli alberi o arbusti.
I girini sono detritivori di materia organica sul fondo, piante acquatiche, alghe e plancton. Vengono predati da pesci e uccelli acquatici, a volte anche da altri anfibi.
Ha una aspettativa di vita in natura di 3-5 anni.
La stagione riproduttiva inizia in febbraio-marzo nelle zone più calde e finisce a luglio nelle zone più fredde.
C’è una tendenza alla riproduzione in anni alterni.
I maschi richiamano le femmine per l’accoppiamento che avviene in modo ascellare.
Gli accoppiamenti avvengono al crepuscolo o durante la notte e possono durare da alcune ore fino a quasi 2 giorni.
Alla fine, la femmina depone le uova in singole masserelle di forma sferica che si agganciano a piante acquatiche o altri oggetti presenti in acqua.
Durante tutta la stagione di accoppiamenti una singola femmina può arrivare a deporre dalle 700 alle 1000 uova. Le uova hanno un diametro di 1,5–2 mm, ma le dimensioni raddoppiano se prendiamo in considerazione anche l’involucro gelatinoso che le protegge.
I girini di raganella comune nascono dopo 2-3 settimane, il periodo varia a seconda delle condizioni ambientali.
Si presentano con una colorazione superiore olivacea oppure bruno-giallastra con delle macchiettature dorate laterali.
Sul lato ventrale invece la colorazione è biancastra con qualche macchiettatura di colore dorato oppure madreperla.
La coda è giallastra nella zona muscolare e può presentare delle punteggiature di colore scuro. Presenta spesso una striscia scura posta a metà della sua altezza.
Il corpo dei girini di Raganella comune è lungo circa quanto metà della coda.
Gli occhi sono laterali. Il girino si presenta con un unico spiracolo sul lato sinistro del corpo e direzionato in alto e indietro.
Le larve degli Anura presentano infatti le branchie racchiuse in una camera peribranchiale e queste comunicano con l’esterno tramite una apertura, lo spiracolo.
La lunghezza della coda è il doppio o più dell’altezza e ha l’apice più o meno appuntito.
La cresta dorsale può allungarsi fino agli occhi e lateralmente si presenta molto convessa. La cresta ventrale è alta come la dorsale e arriva fino a metà ventre circa.
Alla nascita hanno una lunghezza di 5 mm circa, con le branchie appena ramificate. Hanno vita attiva e sono abili nuotatori. A volte si avvicinano al pelo dell’acqua per prendere aria e se lo specchio d’acqua è poco profondo possono stazionare al sole. Se minacciati oppure in pericolo fuggono nuotando velocemente verso il fondo.
La metamorfosi avviene in un massimo di 3 mesi, e durante questo sviluppo i girini sviluppano gli arti per la loro vita arboricola e saltatoria; le branchie vengono assorbite e si sviluppano i polmoni per la respirazione aerea; i tessuti della coda vengono riassorbiti. Al termine della metamorfosi il giovane ha le stesse sembianze di un adulto lungo 1,5 cm. La maturità sessuale viene raggiunta prima dai maschi a 2 anni e poi dalle femmine un anno dopo.
Sinonimi
Rana arborea Linnaeus, 1758; Rana viridis Linnaeus 1761; Hyla viridis Laurenti, 1768; Hyla vulgaris Lacépède, 1788; Calamita arboreus Schneider, 1799; Calamita viridis Schneider, 1799; Hylaria viridis Rafinesque, 1814; Hyla arborea Cuvier, 1816; Hyas arborea Wagler, 1830; Dendrohyas arborea Tschudi, 1838; Dendrohyas arboreus Fitzinger, 1843; Hyla arborea arborea Boulenger, 1882
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