Famiglia : Malvaceae
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Testo © Pietro Puccio
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L'Hibiscus syriacus è un arbusto, d'origine cinese, che può raggiungere i 4 m e non teme il freddo © Giuseppe Mazza
Il nome del genere deriva dal latino “hibiscum”, nome utilizzato da Plinio (23-79) per indicare l’ Althaea officinalis, a sua volta derivato dal greco “ibiskos”, riferito ad alcune Malvaceae.
Il nome latino della specie “syriacus” fa riferimento al supposto luogo di origine, la Siria.
Nomi comuni: rose-of-Sharon, shrub-althaea, syrian hibiscus, syrian ketmia, syrian rose (inglese); mu jin (cinese); hibiscus de Syrie, mauve de Syrie (francese); altéia-arbustiva, hibisco-colunar, hibisco-da-Siria, rosa-de-sharão (portoghese); rosa de Siria (spagnolo); echter roseneibisch, syrischer rosen-eibisch (tedesco).
L’ Hibiscus syriacus L. (1753) è un arbusto deciduo eretto, alto fino a circa 4 m, molto ramificato, dalla corteccia di colore grigio cenere.
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I fiori, semplici o doppi, raggiungono i 6 cm di diametro © Giuseppe Mazza
I fiori solitari, semplici o doppi, nascono all’ascella delle foglie nella parte terminale dei rami, hanno epicalice (involucro di brattee simili a sepali posto sotto il calice, tipico delle Malvaceae) a 6-8 lobi sottili, lunghi 0,5-2 cm, pubescenti, calice campanulato di 1,5-2 cm, pubescente, a 5 lobi lanceolati, corolla campanulata di 5-6 cm di diametro con petali obovati lunghi 3-4 cm e larghi 2-3,5 cm, di colore blu-violetto, porpora, bianco o rosato, con centro a volte più scuro, e colonna staminale lunga 3 cm.
I frutti sono capsule ovoidi, pubescenti, giallastre, di 1,2 cm di diametro e 1,5-2 cm di lunghezza, contenenti numerosi semi reniformi, lunghi 2-4 mm, con una fila di lunghi peli bianco-giallastri lungo la linea dorsale.
Si riproduce facilmente per seme o per talea semilegnosa ad inizio estate, se si vuole essere certi di riprodurre una particolare varietà. Si autodissemina facilmente ed è considerato infestante in molte località. Specie di facile coltivazione e dalla lunga fioritura estiva, è una delle piante da giardino più popolari, nelle sue numerosissime varietà, in particolare nelle zone a clima temperato potendo resistere a temperature fino a -20 °C, ed anche meno con una buona pacciamatura alla base.
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Possono essere blu-violetto, porpora, bianco o rosati, col centro spesso più scuro © Giuseppe Mazza
Si coltiva sia in pieno sole che in ombra parziale e non è particolarmente esigente in fatto di suolo, anche se cresce al meglio in quelli fertili, profondi e ben drenati. Resiste abbastanza bene all’aria salmastra e può quindi essere impiegato in prossimità del mare. Sopporta le potature, anche drastiche, da effettuare in primavera, che aiutano a mantenere compatta la vegetazione e stimolare la fioritura.
Questo Hibiscus può essere impiegato in gruppi o come esemplare isolato, anche in forma di alberello con opportune potature, o per siepi e bordure miste.
È facilmente soggetto ad attacchi di afidi e presenta lo svantaggio di mantenere a lungo i fiori appassiti sulla pianta.
Sinonimi: Althaea frutex Mill. (1768); Ketmia syriaca (L.) Scop (1772); Hibiscus rhombifolius Cav.(1787); Ketmia syrorum Medik. (1787); Ketmia arborea Moench (1794); Hibiscus floridus Salisb (1796); Hibiscus acerifolius Salisb. (1805).
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