Famiglia : Chaetodontidae
Testo © Giuseppe Mazza
Decisamente insolito con una pelle di toro o piramide bianca disegnata sui fianchi, il Pesce farfalla piramide (Hemitaurichthys polylepis Bleeker, 1857) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Chaetodontidae.
Il nome del genere Hemitaurichthys viene dal greco “hemi”, metà, “taureia”, pelle di toro, ed “icthys”, pesce. Forse il disegno bianco, squadrato, evoca una mezza pelle di toro e sembra che Bleeker abbia tenuto conto anche dell’appellativo malese di “ikan-karbauw”, che vuol dire “pesce bufalo”.
Il termine specifico polylepis deriva dal greco “polys” = molto e “lepis” = scaglia, squama, con riferimento alle numerose squame.
Zoogeografia
È presente nelle acque tropicali del Pacifico e Indiano orientale.
Lo troviamo, per dare un’idea, alle Isole di Andaman, nell’Isola di Natale, in Malesia, Australia, Indonesia, Nuova Guinea, Micronesia, Nuova Caledonia, Filippine, Taiwan e la Cina fino al sud del Giappone.
A sud raggiunge l’Isola di Pasqua, ad est le Isole Kiribati, le Hawaii e Cocos Island.
Ecologia-Habitat
Vive nelle formazioni madreporiche fino a 40 m di profondità, ma sui bordi esterni dei reef, in mezzo alle correnti.
Morfofisiologia
Il pesce farfalla piramide può raggiungere i 18 cm. Il corpo è piatto, più o meno squadrato, col muso leggermente allungato. La pinna dorsale reca 12 raggi spinosi e 23-26 molli; l’anale ha 3 raggi spinosi e 19-21 molli; le ventrali e le pettorali sono inermi e la caudale è più o meno troncata.
Sul colore di fondo giallo, spicca una piramide bianca in mezzo al corpo che si estende fino alla coda e alle pinne ventrali. È la caratteristica saliente della specie che ha suggerito il nome italiano di pesce farfalla piramide. Per una volta l’occhio non è mimetizzato da una banda nera, ma è vero che c’è una maschera facciale, color marrone, più scura verso il dorso.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Hemitaurichthys polylepis ha un comportamento decisamente atipico rispetto ai soliti pesci farfalla: non vive in zone riparate fra le madrepore ma in mezzo alle correnti che trasportano lo zooplancton di cui si nutre, e soprattutto non nuota isolato o in gruppetti, ma in branchi numerosi.
Non è territoriale perché il cibo abbonda e può mangiare tranquillamente tutto il giorno senza importunare i congeneri. Dopo la fecondazione, che non è collettiva ma resta un fatto di coppia, i coniugi affidano le uova alle correnti.
Le popolazioni possono raddoppiare in meno di 15 mesi e visto che questi pesci hanno una dieta basata su organismi vaganti, meno esposti dei coralli ai mutamenti climatici, non è una specie a rischio. La vulnerabilità alla pesca e inoltre bassissima: appena 10 su 100.
Sinonimi
Chaetodon polylepis Bleeker, 1857.
→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.