Famiglia : Muraenidae
Testo © Giuseppe Mazza
La Murena maculata, Gymnothorax moringa (Cuvier, 1829), appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine degli Anguilliformes ed alla famiglia dei Muraenidae che conta 16 generi e 211 specie presenti nei mari temperati e tropicali di tutto il mondo.
Il nome del genere Gymnothorax trae origine dal greco “gymnos”, nudo e dal latino “thorax”, torace, con riferimento al fatto che a differenza delle anguille, come in tutte le murene, il loro torace è nudo perché mancano le pinne pettorali.
Il nome specifico moringa è il diminutivo localmente dato alle murene di taglia modesta.
Zoogeografia
La Murena maculata è presente in acque tropicali e subtropicali lungo le coste atlantiche americane dalla Carolina del nord e le Bermude al Golfo del Messico e poi in tutto il Centro America e le Antille fino alla Guiana e il Brasile.
Portate dalle correnti le larve hanno poi raggiunto l’arcipelago di Trindade e Martim Vaz, a 1200 km dal continente e infine, in mezzo all’Oceano Atlantico, le isole di Sant’Elena e Ascensione.
Ecologia-Habitat
Gymnothorax moringa è una specie bentonica spesso presente negli anfratti dei reef e in zone rocciose dove vive solitaria, per lo più in acque basse, non oltre i 35 m di profondità, anche se è stata vista a 200 m e alcuni parlano di 300 m.
Frequenta le praterie di fanerogame ma evita le acque poco limpide dei porti e delle baie.
Morfofisiologia
Dopo Gymnothorax funebris, Gymnothorax moringa è la murena più grande dei Caraibi.
Può infatti superare i 2 m di lunghezza con un peso massimo pubblicato di 2,5 kg, anche se la taglia corrente, di gran lunga inferiore, si aggira sui 60-75 cm.
Come tutti gli Anguilliformes ha perso le pinne pelviche. La dorsale, la caudale e l’anale si sono fuse per formare un’unica lunga cresta cutanea, qui particolarmente alta, usata per un nuoto ondulato.
Gli orifizi branchiali sono semplici fessure scure poste alla fine del capo sul prolungamento delle mascelle, praticamente invisibili fra le macchie della livrea.
Da queste esce l’acqua che ha ossigenato le branchie, spinta dal movimento ritmico della bocca che si apre e si chiude spesso per respirare, e non per minaccia come si potrebbe a prima vista pensare.
Sul capo si notano due narici tubolari e poco sopra altre due, meno vistose. Le murene sono infatti pesci che cacciano in genere nel buio basandosi principalmente sull’olfatto.
L’occhio, posto poco prima della metà della bocca, ha l’iride giallognola ed il muso allungato e appuntito, visto di profilo a mascelle chiuse, mostra un’insolita lunga fessura fra le due.
La bocca, bianca all’interno con macchie marroni e doppie file di denti, reca canini forti e appuntiti sul lato esterno delle mascelle e in alto, in mezzo, 3 lunghe impressionanti zanne per afferrare le prede.
A questa struttura d’assalto fa poi seguito una seconda mascella interna mobile, detta faringea, tipica delle murene più grandi, che si proietta in avanti con denti faringei e vomeriani per agganciare la vittima e posizionarla per deglutirla intera.
La pelle, priva di scaglie, è intrisa da un muco scivoloso che la protegge da batteri e parassiti e permette a questi pesci d’infilarsi ovunque senza graffi.
Il colore di fondo, bianco o giallo pallido, è costellato da fitte macchie irregolari, nere, violacee o brune, più o meno grandi e spesso sovrapposte per un mimetismo perfetto.
I giovani all’inizio sono completamente neri con la cresta cutanea e la mascella inferiore chiara. Poi crescendo schiariscono e appare progressivamente la punteggiatura scura mentre s’innalza la lunga cresta cutanea.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gymnothorax moringa si nutre di pesci di taglia modesta: fra cui molte specie di Haemulidae come per esempio Haemulon plumierii, Haemulon aurolineatum, o Brachygenys chrysargyreum, di Labridae come spesso Halichoeres bivittatus, o di Pomacentridae come Azurina multilineata.
Caccia per lo più di notte predando anche polpi e piccoli granchi, in particolare Mithrax sculptus e Pitho anisodon, ma soprattutto si distingue per la lotta ai famigerati Pterois volitans, pesci introdotti incautamente dall’uomo che sono diventati invasivi a danno di varie specie caraibiche.
La Murena maculata può raggiungere i 23 anni d’età, stando agli anelli di crescita degli otoliti.
Vi è un leggero dimorfismo sessuale con maschi più lunghi delle femmine e il capo più massiccio e muscoloso a partire da 1 m di taglia.
Le modalità della riproduzione sono ancora in parte da scoprire.
Si sa che è una specie ovipara con femmine che nel periodo riproduttivo, in genere fra aprile e l’autunno ma spesso anche più esteso, possono deporre anche diecimila uova al mese.
Pare le disperdano con un profumo particolare che attira i maschi per la fecondazione.
Sono planctoniche e schiudono dopo 30-45 giorni.
Le larve vagano poi ancora per circa una anno trascinate dalle correnti mentre assumono la forma tipica degli Anguilliformes, detta leptocefalo, simile per aspetto ad una foglia di salice trasparente, col capo molto piccolo e denti aghiformi sporgenti.
I leptocefali non catturano zooplancton, come le normali larve dei pesci, ma afferrano minuscole particelle alimentari portate dalle correnti. Possono nuotare anche a ritroso con rapidi movimenti ondulatori o addirittura arricciarsi assumendo l’aspetto di un piccolo cilindro vagante che le rende simili a zooplancton gelatinoso poco appetibile come le meduse.
Gli adulti sono predati spesso da grosse cernie e barracuda, per non parlare dei sub, che talora poi consumano i loro trofei incuranti del fatto che la carne di Gymnothorax moringa potrebbe essere a rischio ciguatera, una grave intossicazione alimentare, sempre possibile quando una specie si è nutrita per anni di pesci che accumulano nella loro dieta la tossina prodotta dal dinoflagellato Gambierdiscus toxicus.
La resilienza della Murena maculata è bassa con un tempo minimo di 4,5-14 anni per il raddoppio delle popolazioni e l’indice di vulnerabilità alla pesca, molto elevato, segna addirittura 90 su una scala di 100.
Figura tuttavia “Least Concern”, cioè non a rischio, nella valutazione della Lista Rossa IUCN sulle specie in pericolo, vista la sua ampia distribuzione e il fatto che è localmente abbondante.
Sinonimi
Muraena moringa Cuvier, 1829; Sidera moringa (Cuvier, 1829); Gymnothorax rostratus Agassiz, 1831; Murenophis caramuru Castelnau, 1855; Murenophis curvilineata Castelnau, 1855; Thyrsoidea concolor Abbott, 1860; Gymnothorax flavoscriptus Poey, 1876; Gymnothorax picturatus Poey, 1880; Lycodontis albimentis Evermann & Marsh, 1900; Gymnothorax albimentis (Evermann & Marsh, 1900).