Famiglia : Muraenidae
Testo © Giuseppe Mazza
Basta dare un’occhiata ai sinonimi della Murena dalla coda dorata, Gymnothorax miliaris ( Kaup, 1856 ), che per il suo grazioso aspetto viene detta anche Murena di porcellana, per intuire che ha una livrea molto variabile.
Alcuni autori guardando al colore l’hanno chiamata aurea, dorata, o flavopicta, dipinta di giallo, altri ricordano che è irregolaris, variabile, c’è chi parla di scriptus, perché reca dei disegni, oppure è multiocellata, perché reca molti ocelli, o myrialeucostictus, con migliaia di macchie bianche. Il nome specifico accettato, miliaris, si avvicina a quest’ultima visione, affermando che la minuta punteggiatura della livrea evoca i minuscoli chicchi del miglio.
Il termine generico Gymnothorax, dato a varie murene, dal greco “gymnos”, nudo e dal latino “thorax”, torace, ci ricorda invece che questi pesci, a differenza delle anguille, hanno il torace nudo, privo delle pinne pettorali.
Gymnothorax miliaris appartiene dunque alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, ed alla famiglia dei Muraenidae, inserita insieme a quella degli Anguillidae nell’ordine degli Anguilliformes.
Zoogeografia
La Murena dalla coda dorata è presente in acque tropicali e subtropicali lungo le coste atlantiche americane dalle Bermude e la Florida alle Antille e al Brasile sud-orientale, ma la troviamo anche, portata dalle correnti, in mezzo all’Oceano Atlantico in isole come Sant’Elena e Ascensione e poi avvicinandoci all’Africa, alle isole di Capo Verde e sembra sia stata vista anche alle Canarie.
Ecologia-Habitat
Gymnothorax miliaris vive negli anfratti delle formazioni coralline e non scende in genere oltre i 35 m di profondità, ma è presente anche in acque molto basse e può raggiungere i 60 m.
Morfofisiologia
La lunghezza massima riportata è di 70 cm e la taglia corrente si aggira sui 40 cm.
Come a tutti gli Anguilliformes mancano le pinne pelviche. La dorsale, la caudale e l’anale si sono fuse fra loro formando un’unica lunga cresta cutanea che usano per un nuoto ondulato.
Gli orifizi branchiali sono ridotti a due semplici fori, posti alla fine del capo, sul prolungamento della bocca.
Da questi non entra l’acqua che ossigena le branchie, ma esce, perché le murene la prendono dalla bocca che aprono e chiudono continuamente, non per minaccia quindi ma per respirare.
Sul capo si notano due narici tubolari e poco sopra altre due, meno vistose. Sono infatti pesci che cacciano per lo più nel buio basandosi principalmente sull’olfatto. L’occhio, dall’iride dorato, è cerchiato di blu ardesia.
Il muso è corto e la bocca conta numerose file di piccoli denti sottili e conici presenti anche sul palato per trattenere e poi ingoiare le prede.
Come in tutte le murene mancano le scaglie e la pelle è intrisa da un muco secreto che le protegge da batteri e parassiti.
Il colore più frequente è quello marrone scuro con macchiette gialle, piccole sul capo e più grandi verso la coda dove spesso si toccano formando piccoli tratteggi. Vi è poi lo schema inverso con macchiette scure su fondo chiaro, e c’è anche una versione chiara con una rete di disegni o grandi macchie isolate.
Tre livree di base, quindi, che giustificano forse anche il sinonimo di Muraena trinitatis.
Vi è infine una variante prevalentemente gialla a grandi macchie, detta “murena banana”, ma per fortuna in tutte le livree l’interno della bocca è sempre tipicamente bianco, un elemento prezioso per l’identificazione della specie insieme alla punta della coda che, come indica il nome volgare, è quasi sempre dorata.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gymnothorax miliaris si nutre prevalentemente di piccoli crostacei e molluschi.
Non è in genere abbastanza rapida per i pesciolini, ma quando riesce ad acchiapparli sono una gradita variante al menù.
Caccia per lo più di notte ma è attiva anche durante le ore del giorno predando talora, come spesso accade per le murene, insieme a piccole cernie con cui divide il bottino. La vista, l’olfatto e la rapidità si uniscono così in un gioco di squadra.
Fedele al suo nascondiglio, la Murena dalla coda dorata non si allontana in genere più di 2-3 m dalla tana e trasloca solo dopo settimane se vede che diminuiscono le prede.
Vive solitaria ma a volte divide il rifugio con altre murene.
La riproduzione è avvolta dal mistero. Si sa solo che è una specie ovipara e che le larve sono leptocefali, come in tutti gli anguilliformi.
La resilienza della specie è mediocre con un tempo minimo di 1,4 -4,4 anni per il raddoppio delle popolazioni e l’indice di vulnerabilità alla pesca segna 48 su una scala di 100. Gymnothorax miliaris figura dal 2011 “Least Concern” , cioè non a rischio, nella valutazione della Lista Rossa IUCN sulle specie in pericolo.
Sinonimi
Thrysoidea miliaris Kaup, 1856; Lycodontis miliaris (Kaup, 1856); Muraena miliaris(Kaup, 1856); Murenophis miliaris (Kaup, 1856); Sidera miliaris (Kaup, 1856); Thyrsoidea flavopicta Kaup, 1856; Gymnothorax flavopictus (Kaup, 1856); Lycodontis flavopictus (Kaup, 1856); Muraena flavopicta (Kaup, 1856); Thyrsoidea irregularisKaup, 1856; Gymnothorax irregularis (Kaup, 1856); Lycodontis irregularis (Kaup, 1856); Muraena irregularis (Kaup, 1856); Muraena elaborata Poey, 1860; Gymnothorax elaboratus (Poey, 1860); Lycodontis elaboratus (Poey, 1860); Sidera elaborata (Poey, 1860); Muraena multiocellata Poey, 1860; Gymnothorax scriptus Poey, 1867; Muraena myrialeucostictus Fowler, 1912; Muraena trinitatis Miranda Ribeiro, 1919; Muraena aurea Mowbray, 1931.