Famiglia : Casuarinaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria di Papua Nuova Guinea dove cresce nelle foreste, spesso lungo le rive dei torrenti e sui declivi rocciosi, rappresentando in molte aree la specie dominante, dal livello del mare fino a circa 2000 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dell’aggettivo greco “γυμνός” (gymnós) = nudo e del sostantivo “στόμα” (stoma) = bocca, orifizio, con riferimento agli stomi non protetti; il nome specifico è l’aggettivo latino “papuanus, a, um” = di Papua, con riferimento al luogo di origine.
Nomi comuni: hat yar, jimi, malasalu (Papua Nuova Guinea).
Il Gymnostoma papuanum (S.Moore) L.A.S.Johnson (1982) è un albero sempreverde dioico, alto 10-30 m, con tronco fino a 45 cm di diametro e corteccia rugosa di colore bruno chiaro, fessurata longitudinalmente.
Ramoscelli quadrangolari sottili filiformi, di colore grigio verde, che assolvono alla funzione clorofilliana, con solchi poco profondi tra gli spigoli che espongono gli stomi.
Le foglie, disposte in verticilli di 4 in corrispondenza dei nodi, sono ridotte a minuscole scaglie triangolari quasi invisibili. Le radici sono in grado di fissare l’azoto atmosferico tramite noduli radicali (actinorrize) formati da batteri appartenenti al genere Frankia Brunchorst (1866).
Le infiorescenze sono terminali, quelle maschili sono spighe con fiori costituiti da un solo stame, quelle femminili capolini simili a strobili con fiori privi di calice e corolla racchiusi da due brattee che lignificano a maturità.
I frutti sono samare, lunghe circa 0,6 cm, liberate dalle brattee quando mature e disperse dal vento.
Si riproduce per seme, che ha una breve durata di germinabilità, in terriccio sabbioso mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C. Specie di veloce crescita, è considerata una delle più ornamentali della famiglia delle Casuarinaceae per la leggerezza ed eleganza della chioma.
Richiede pieno sole e si adatta ad ampi intervalli di temperatura, piovosità e tipi di suolo, anche poveri, grazie alla capacità di fissare l’azoto atmosferico, in particolare in quelli ultrabasici, da sabbiosi a pietrosi, da semiaridi a paludosi; si comporta spesso da specie pioniera, ad esempio nelle aree deforestate dagli incendi. Dalle popolazioni locali il legno è utilizzato come combustibile e per la produzione di carbone, nelle costruzioni, per pali di fondazioni e infissi, e per oggetti di uso comune. Non va infine sottovalutato il suo potenziale come specie ornamentale nei giardini tropicali e subtropicali.
Sinonimi: Casuarina papuana S.Moore (1923).
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