Famiglia : Numididae
Testo © Dr. Davide Guadagnini
La Faraona guttera o Faraona crestata o Faraona ciuffata (Guttera pucherani Hartlaub, 1860) appartiene all’ordine dei Galliformi (Galliformes), alla famiglia dei Numididi (Numididae) che raggruppa gli uccelli conosciuti con il termine generico di “faraone o galline faraone”, al genere Guttera, che conta due specie. Questa specie forma una superspecie con Guttera plumifera.
Sono generalmente riconosciute 5 sottospecie comprendenti differenti forme: Guttera pucherani pucherani Hartlaub, 1860, la sottospecie nominale è distribuita dal sud-ovest della Somalia al centro-est del Kenya, in Tanzania e sulle isole di Zanzibar e Tumbatu; Guttera pucherani edouardi Hartlaub, 1867, presente in Zambia dell’est, Mozambico e nel nord est del Sud Africa; Guttera pucherani verreauxi Elliot, 1879 distribuita dalla Guinea Bissau (a est) al Cameroon (a nord-ovest), in Congo (a est) e attraverso la Repubblica Democratica del Congo fino al Kenya (a ovest), in Angola e in Zambia (a ovest); Guttera pucherani sclateri Reichenow, 1898 presente nel nord-ovest del Camerun; Guttera pucherani barbata Ghigi, 1905, presente nel sud-est della Tanzania, in Mozambico, Tanzania e a ovest nel Malawi.
Il nome del genere “guttera” probabilmente deriva dal latino “gutta, ae” che oltre a “goccia” significa anche “macchiolina” in riferimento alla livrea delle specie appartenenti a questo genere. Il termine indicante la specie “pucherani” deriva dal nome dello zoologo ed esploratore francese Jacques Pucheran (1817-1894) a cui la specie è dedicata.
Zoogeografia
La faraona guttera, come tutte le cosiddette faraone è originaria del continente africano. È distribuita, con le varie sottospecie e forme, a macchia di leopardo in un’estesa fascia centro-meridionale (senza toccare l’estremo sud) dell’Africa.
Ecologia-Habitat
Le faraone guttere vivono ai margini dei boschi, nelle foreste secondarie e nelle foreste a galleria ma anche nelle savane che presentano zone di foresta “a mosaico”. Nel nord-ovest dello Zambia vive in densi boschi di Cryptosepalum. Alcune volte frequenta anche le foreste primarie potendo sovrapporsi agli areali frequentati dalla faraona petto bianco (Agelastes meleagrides). La specie è stata registrata fino a 2200 metri d’altitudine sui monti Itombwe nella Repubblica Democratica del Congo.
Morfofisiologia
Ha corpo tozzo con profilo dorsale piuttosto curvo-ingobbito (tipico da faraona), testa piuttosto piccola e coda corta portata piuttosto sotto di se. Ha una lunghezza sui 46-56 cm ed un peso medio sui 720-1590 g. Ha testa e parte del collo glabra con pelle nuda di colore blu, grigia con macchie e porzioni di colore rosso o giallo pallido su gola, testa e attorno all’occhio (differenze e variazioni legate alla sottospecie d’appartenenza). Presenta una piega cutanea occipitale ben sviluppata che può estendersi, come una sorta di bargigli, anche verso il collo sotto il sottogola.
Iridi quasi sempre rosse o rossastre-marroni. Sul vertice della testa vi è un caratteristico, folto, largo e un po’ scompigliato, ciuffo di penne nere più o meno leggermente arricciate, con direzione e lunghezza variabile a seconda della sottospecie. Il piumaggio è nero-bluastro notte scuro macchiato di bianco con una moltitudine di “pallini” regolari e caratteristici delle livree di molte specie di faraone ma più piccoli rispetto a quelli delle faraone propriamente dette (genere Numida).
Le penne primarie sono marroni; il vessillo esterno delle penne secondarie periferiche è bianco; a livello di remiganti i pallini bianchi sono più allineati a costituire delle lineette bianche sulle ali. Il collo, sotto la parte nuda, inizia con una colorazione nera che inferiormente continua con la parte punteggiata, sfumate di scuro sono anche le penne timoniere della coda (a livello terminale). Il becco è robusto, leggermente ricurvo, di colore grigio corno. Le zampe, robuste da razzolatore, sono colore grigio scuro ardesia-nerastro.
Le femmine sono simili ai maschi ma generalmente un po’ più piccole. I giovani hanno colorazione opaca finemente barrati in bianco e nero con pelle nuda non ancora variopinta e occhi scuri.
Le varie sottospecie, morfologicamente, si distinguono principalmente per il differente colore delle porzioni di pelle nuda e soprattutto per l’estensione e la presenza o meno del colore rosso a livello di gola e faccia.
Altre differenze, tra le sottospecie, si riscontrano a livello di iride (è marrone nella sottospecie verreauxi che presenta anche testa interamente blu con solo il sottogola rosso), a livello di forma e colorazione della piega occipitale, per la forma la postura e l’estensione del ciuffo di penne della testa e per la presenza e tipologia del collarino di penne nere a livello di collo (più o meno esteso).
Solo la sottospecie nominale ha la pelle rossa che circonda l’occhio ed è la sottospecie con la maggior estensione della porzione “rossa” che occupa circa la metà della porzione a pelle nuda; la sottospecie edouardi manca totalmente di colorazione rossa e ha una parte biancastro-giallastra a livello di volta occipitale con il resto della parte glabra di colore grigio; la sottospecie sclateri ha una corta e frontale cresta occipitale; la sottospecie barbata ha la porzione glabra della testa quasi interamente grigia con scarse sfumature rosso-biancastre.
Etologia-Biologia riproduttiva
La faraona guttera è specie sedentaria che però percorre grandi distanze giornaliere effettuando notevoli peregrinazioni a piedi. È un uccello timido e piuttosto difficile da osservare.
Questa specie ha abitudini alimentari onnivore; gli alimenti di origine vegetale di cui si alimenta includono germogli, steli, foglie verdi, bulbi, radici (come quelle di manioca), semi, frutti e bacche di Rubiaceae, Amaranthaceae, Asteraceae, Malvaceae e Fabaceae.
L’alimentazione di origine animale è costituita soprattutto da invertebrati come: coleotteri sia larve che adulti, cavallette, ditteri, formiche, termiti, millepiedi, ragni e lumache.
Si alimenta sostanzialmente a terra, grattando e razzolando il terreno e vari tipi di detriti con le zampe, nel modo tipico dei galliformi terricoli; è comunque in grado di nutrirsi di frutta direttamente sugli alberi. Le faraone guttere sono state osservate mentre seguivano branchi di scimmie per nutrirsi di frutta che queste ultime facevano cadere dagli alberi.
La specie ha abitudini monogame con legami di coppia piuttosto forti. Le femmine depongono principalmente durante la stagione delle piogge; tutto l’anno nelle zone equatoriali; da novembre a febbraio in Sud Africa.
Il nido è costituito da una semplice buca scavata nel terreno con eventuale rivestimento di erba e foglie.
Il nido viene ubicato in luoghi ben nascosti; vicino a radici, rocce, alla base di alberi o sotto a cespugli. La covata è costituita da 5-14 uova, alcune volte un paio di femmine possono deporre nello stesso nido.
Le uova, piuttosto tondeggianti, hanno colorazione rosata che può virare verso il colore bianco o cuoio a seconda delle sottospecie. Le dimensioni delle uova sono circa 50-55 x 37,8-43,5 mm. La cova viene effettuata dalla sola femmina che si dimostra molto legata al nido ed alle uova.
L’incubazione dura circa 22-23 giorni ed i pulcini nascono ricoperti di un piumino con una bella colorazione cuoio-rossiccia solcata da molte strisce, principalmente longitudinali, nere-marrone scurissimo che a livello di testa creano una sorta di disegno marmorizzato. Le penne remiganti, nei pulcini, crescono velocemente ed essi sono in grado di svolazzare a 10-12 giorni d’età.
I giovani raggiungono l’indipendenza, pur rimanendo in gruppo, verso il mese d’età; la percentuale di sopravvivenza dei giovani è piuttosto bassa. La popolazione, anche se difficilmente osservabile, sembra apparentemente stabile nel complesso anche se localmente può essere molto rara a causa di perdita di habitat e della caccia; è localmente abbastanza comune in Sud Africa. In Nigeria ed in altri paesi africani la crescente urbanizzazione e l’espansione agricola: piantagioni di cacao (Theobroma cacao) palme da olio (Elaeis guineensis), gomma (Hevea brasiliensis), etc. uniti alla caccia eccessiva ed incontrollata ha portato alla riduzione di molti ambienti idonei per questi uccelli. La faraona guttera, soprattutto la sottospecie nominale, è mediamente presente in alcuni aviari ornamentali; il suo allevamento risulta essere più facile rispetto ad altre specie di faraone.
Sinonimi
Numida pucherani Hartlaub, 1860.
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