Famiglia : Malvaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Mozambico, Sudafrica e Zimbabwe dove cresce in ambienti molto diversi tra loro, dalle foreste e boscaglie in prossimità di corsi d’acqua a zone semiaride (karoo) su suoli sabbiosi o rocciosi, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.
Il genere è dedicato al medico e botanico inglese Nehemiah Grew (1641–1712), autore di “The Anatomy of Plants” (1682); il nome della specie è l’aggettivo latino “occidentalis, e” = occidentale, dato da Linneo per distinguerla dalla Grewia orientalis L. nativa, secondo le conoscenze dell’epoca, dell’India.
Nomi comuni: assegai wood, bow-wood, buttonwood, cross-berry, four-corners, lavander star flower, star-flower (inglese); assegaaibos, booghout, iLalangathi, iKlolo, iManhlele, mogwana, kruisbessieboom, mokukutu, mulembu, muMaka, umSipane, Nsihana, rosyntjiebos (Sudafrica).
La Grewia occidentalis L. (1753) è un arbusto legnoso sempreverde o deciduo, in climi meno favorevoli, alto fino a circa 3 m, con rami tendenzialmente prostrati, inizialmente bruno-rossicci e pubescenti, poi grigiastri e glabri.
Le foglie, su un picciolo lungo 0,5-2 cm, sono alterne, semplici, da ovate a ovato-lanceolate con apice ottuso o acuto e margine crenato-serrato, lunghe 3-7 cm e larghe 2-4 cm, di colore verde oliva, semilucide.
Infiorescenze, su un peduncolo lungo 1-1,4 cm, ascellari, cimose, portanti pochi fiori, su un pedicello pubescente lungo circa 1 cm, di colore rosa, lavanda o porpora, raramente bianco, di circa 3 cm di diametro. Calice con 5 sepali lineari-lanceolati con apice acuto, esternamente bianco-verdastri, dello stesso colore dei petali internamente, lunghi circa 1,8 cm, 5 petali oblungo-lineari, lunghi circa 1,3 cm, numerosi stami dello stesso colore con antere gialle, ovario quadrilobato e stilo, lungo circa 1 cm, con stigma quadrilobato.
I fiori sono ermafroditi, ma proterandri (gli organi maschili maturano prima di quelli femminili), ciò impedisce l’autoimpollinazione che deve essere necessariamente incrociata.
Il frutto è una drupa quadrilobata di colore bruno rossiccio a maturità, di 2-4 cm di diametro, persistente per lungo tempo sulla pianta. I frutti sono una importante fonte di cibo per la fauna che contribuisce alla dispersione dei semi, che germinano più facilmente dopo il passaggio attraverso l’apparato digerente degli animali che se ne cibano.
Si riproduce, per seme preventivamente tenuto in acqua per due giorni, in terriccio drenante, aerato, mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione di 2-6 settimane, ed anche per talea, propaggine e margotta.
Arbusto decorativo dalla lunga fioritura, di facile coltivazione e crescita mediamente veloce, utilizzabile, per la notevole flessibilità dei rami, come copri suolo, come ricadente o per coprire spalliere, sopporta le potature, anche drastiche, possono quindi realizzarsi piccoli alberi, bordure, siepi, formali e informali, e si dimostra particolarmente adatto all’arte topiaria e alla realizzazione di bonsai.
Coltivabile nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e temperato caldo, dove può sopportare temperature fino a circa -5 °C per breve periodo, ma con danneggiamento del fogliame a partire da -2/-3 °C, in pieno sole o al più leggermente ombreggiato e si adatta ad un’ampia varietà di suoli, purché drenanti; può sopportare periodi di siccità, ma cresce rigoglioso se regolarmente irrigato nei climi con lunghe estati calde e secche.
Cresce bene anche in vaso, per la decorazione di spazi aperti ed eventualmente per essere riparato in inverno in ambiente particolarmente luminoso, con temperature minime non inferiori a 10 °C, utilizzando un terriccio fertile con aggiunta di sabbia grossolana o agriperlite per un ottimo drenaggio. Innaffiature regolari e abbondanti durante la crescita, ma senza ristagni, più distanziate in inverno in modo da permettere allo strato superiore del terriccio di asciugarsi, e concimazioni mensili, in primavera estate, con un prodotto idrosolubile bilanciato a metà dose di quella consigliata.
I frutti sono eduli e localmente consumati crudi o sotto forma di succo; da essi, dopo fermentazione, si ottiene una bevanda alcolica. Il legno, particolarmente resistente e flessibile, facilmente lavorabile al tornio, è utilizzato per piccoli oggetti artigianali e da alcune tribù per fabbricare lance ed archi per frecce. Varie parti della pianta sono utilizzate da tempi remoti nella medicina tradizionale per diverse patologie, oltre che per riti magici.
Sinonimi: Grewia ulmifolia Salisb. (1796); Grewia obtusifolia Eckl. & Zeyh. (1834); Grewia trinervis E.Mey. (1843); Grewia chirindae Baker f. (1911); Grewia microphylla Weim. (1936).
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