Famiglia : Gentianaceae
Testo © Dr. Barbara Barisani
La Gentiana acaulis L. (1753), è una pianta perenne, stolonifera, alta da 5 a 15 cm, presente sulle montagne dell’Europa centro-meridionale.
Il termine “Gentiana” deriva probabilmente da “Gentius”, ultimo re degli Illiri, sconfitto dai Romani nel 168 a. C.
L’epiteto specifico “acaulis” si riferisce alla brevità del fusto.
Nomi comuni : Genziana acaule, G. di Koch (italiano); Gentiane acaule, G. de Koch (francese), Trumpet Gentian, Stemless Gentian (inglese); Kochs Enzian, Silikat-Glocken-Enzian (tedesco); Kochov svisc (sloveno), Genciana acaule, G. azul (spagnolo).
Il fusto è semplice, breve.
Le foglie basali, senza peduncolo, sono disposte a rosetta alla base del fusto fiorifero. Sono lunghe da 2,5 a 8 cm e larghe da 1,5 a 4 cm, di forma da ellittiche ad obovate, con apice in genere ottuso, raramente più o meno acuto, con 1-3 nervature principali.
Lungo il breve fusto sono presenti poche paia di foglie cauline, di aspetto ridotto e apice più acuto.
I fiori sono solitari, terminali rispetto al fusto, a corolla campanulata, divisa in 5 lobi, larghi 3-7 cm, di colore blu intenso, internamente con chiazze nerastre e verdastre alla base dei lobi. Gli stami sono 5, inseriti nel tubo della corolla, gli stimmi presentano margini sfrangiati.
Il calice presenta 5 denti divaricati, più o meno acuti, circa 2,5 volte più lunghi che larghi, ristretti alla base, lunghi meno della metà del tubo calicino, intercalati da insenature provviste di una membrana.
Il frutto è una capsula ellissoidale e contiene semi di colore bruno.
La fioritura avviene tra maggio e agosto. Cresce su pendii rupestri, prati e pascoli, su suoli preferibilmente di natura acida, non calcarei, da 1400 a 2900 m di altitudine. È presente sui rilievi dell’Europa Centro Meridionale (Monti Cantabrici, Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Penisola Balcanica).
Specie simile è la Gentiana clusii Perrier & Songeon, la quale differisce per le foglie basali da ellittico-lanceolate a ovate con margine acuto. I denti del calice sono di forma triangolare, allargata alla base, lunghi circa come il tubo calicino. Predilige luoghi sassosi, prati e pascoli su substrati calcarei.
La coltivazione delle genziane nei giardini ha avuto un notevole incremento negli ultimi anni, grazie alla bellezza e alla varietà di specie. Non si tratta tuttavia di un compito semplice, in quanto occorre tenere conto delle diverse esigenze ecologiche e climatiche. Fortunatamente è sempre più facile trovare vivaisti specializzati nella produzione e vendita di piante alpine adatte alla coltivazione nei giardini rocciosi, per scongiurare la raccolta in natura di piante o parti di esse, trattandosi in generale di specie protette.La Gentiana acaulis si moltiplica per seme, per talea o per divisione di cespi.
Come le sue congeneri, necessita di un terreno profondo e permeabile, eventualmente arricchito di torba o humus per mantenere un buon livello di umidità. Sono da preferire le posizioni in leggera pendenza e non in pieno sole.
Le genziane sono adatte alla coltivazione nei giardini rocciosi, purché nelle roccere venga predisposto un buon sistema di drenaggio e vengano scelte l’esposizione e il tipo di terreno adatti. La coltivazione in vaso è un’altra possibilità poiché permette di proteggere la pianta dalle avversità in modo più efficiente. Molto importante anche in questo caso è la scelta del terriccio, il più possibile simile al substrato naturale, condizione che si può ottenere aggiungendo una parte di humus o torba.
Molte specie di Gentiana, in particolare la Gentiana lutea, sono utilizzate in farmacopea, in erboristeria e nell’industria liquoristica.
Sinonimi : Thylacitis acaulis Reneaulmi ex Adanson (1763); Gentiana grandiflora Lam. (1778); Ciminalis acaulis (L.) Borkhausen (1796); Pneumonanthe acaulis F. W. Schmidt (1796); Gentianusa acaulis Pohl (1810); Gentiana excisa C. (1828); Ciminalis grandiflora Mayrhoff.ex Grisebach (1838); Gentiana Kochiana Perrier & Songeon (1854); Gentiana angustifolia Reinchebach (1855); Gentiana acaulis A. Kerner (1873); Gentiana vulgaris G. Beck (1886); Gentiana vulgaris Keller (1905).
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