Famiglia : Gentianaceae

Testo © Dr. Barbara Barisani

La Gentiana acaulis è una pianta perenne, stolonifera, alta 5-15 cm, con virtù medicinali © Giuseppe Mazza
Il termine “Gentiana” deriva probabilmente da “Gentius”, ultimo re degli Illiri, sconfitto dai Romani nel 168 a. C.
L’epiteto specifico “acaulis” si riferisce alla brevità del fusto.
Nomi comuni : Genziana acaule, G. di Koch (italiano); Gentiane acaule, G. de Koch (francese), Trumpet Gentian, Stemless Gentian (inglese); Kochs Enzian, Silikat-Glocken-Enzian (tedesco); Kochov svisc (sloveno), Genciana acaule, G. azul (spagnolo).
Il fusto è semplice, breve.
Le foglie basali, senza peduncolo, sono disposte a rosetta alla base del fusto fiorifero. Sono lunghe da 2,5 a 8 cm e larghe da 1,5 a 4 cm, di forma da ellittiche ad obovate, con apice in genere ottuso, raramente più o meno acuto, con 1-3 nervature principali.
Lungo il breve fusto sono presenti poche paia di foglie cauline, di aspetto ridotto e apice più acuto.
I fiori sono solitari, terminali rispetto al fusto, a corolla campanulata, divisa in 5 lobi, larghi 3-7 cm, di colore blu intenso, internamente con chiazze nerastre e verdastre alla base dei lobi. Gli stami sono 5, inseriti nel tubo della corolla, gli stimmi presentano margini sfrangiati.
Il calice presenta 5 denti divaricati, più o meno acuti, circa 2,5 volte più lunghi che larghi, ristretti alla base, lunghi meno della metà del tubo calicino, intercalati da insenature provviste di una membrana.
Il frutto è una capsula ellissoidale e contiene semi di colore bruno.
La fioritura avviene tra maggio e agosto. Cresce su pendii rupestri, prati e pascoli, su suoli preferibilmente di natura acida, non calcarei, da 1400 a 2900 m di altitudine. È presente sui rilievi dell’Europa Centro Meridionale (Monti Cantabrici, Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Penisola Balcanica).
Specie simile è la Gentiana clusii Perrier & Songeon, la quale differisce per le foglie basali da ellittico-lanceolate a ovate con margine acuto. I denti del calice sono di forma triangolare, allargata alla base, lunghi circa come il tubo calicino. Predilige luoghi sassosi, prati e pascoli su substrati calcarei.

Cresce sui pendii rupestri, prati e pascoli dell’Europa centro-meridionale in suoli acidi fra 1400-2900 m di quota © Giuseppe Mazza
La Gentiana acaulis si moltiplica per seme, per talea o per divisione di cespi.
Come le sue congeneri, necessita di un terreno profondo e permeabile, eventualmente arricchito di torba o humus per mantenere un buon livello di umidità. Sono da preferire le posizioni in leggera pendenza e non in pieno sole.
Le genziane sono adatte alla coltivazione nei giardini rocciosi, purché nelle roccere venga predisposto un buon sistema di drenaggio e vengano scelte l’esposizione e il tipo di terreno adatti. La coltivazione in vaso è un’altra possibilità poiché permette di proteggere la pianta dalle avversità in modo più efficiente. Molto importante anche in questo caso è la scelta del terriccio, il più possibile simile al substrato naturale, condizione che si può ottenere aggiungendo una parte di humus o torba.
Molte specie di Gentiana, in particolare la Gentiana lutea, sono utilizzate in farmacopea, in erboristeria e nell’industria liquoristica.

I fiori solitari, terminali, a corolla campanulata divisa in 5 lobi, larghi 3-7 cm, di colore blu intenso, internamente con chiazze nerastre e verdastre alla base dei lobi © Giuseppe Mazza
Sinonimi : Thylacitis acaulis Reneaulmi ex Adanson (1763); Gentiana grandiflora Lam. (1778); Ciminalis acaulis (L.) Borkhausen (1796); Pneumonanthe acaulis F. W. Schmidt (1796); Gentianusa acaulis Pohl (1810); Gentiana excisa C. (1828); Ciminalis grandiflora Mayrhoff.ex Grisebach (1838); Gentiana Kochiana Perrier & Songeon (1854); Gentiana angustifolia Reinchebach (1855); Gentiana acaulis A. Kerner (1873); Gentiana vulgaris G. Beck (1886); Gentiana vulgaris Keller (1905).
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