Famiglia : Asteraceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Africa centromeridionale (Angola, Botswana, Lesotho, Malawi, Mozambico, Sudafrica, Swaziland e Zimbabwe) dove cresce preferibilmente su suoli sabbiosi, pietrosi e pendii rocciosi.
Il genere è dedicato all’umanista e traduttore bizantino Teodoro Gaza (ca. 1415-1475) che tradusse in latino l’opera di Teofrasto sulla botanica; la specie è dedicata al naturalista tedesco Georg Ludwig Engelhard Krebs (1792-1844) che fu a lungo raccoglitore di campioni della flora sudafricana per il Museo di Storia Naturale di Berlino.
Nomi comuni: “terracotta gazania”, “treasure flower” (inglese); “botterblom”, “oranjegousblom” (afrikaans).
La Gazania krebsiana Less. (1832) è una erbacea perenne cespitosa, alta circa 25 cm, con foglie di forma variabile nella fase giovanile, poi profondamente lobate, di colore verde scuro e rugose al tatto superiormente, per la presenza di corte setole irregolarmente distribuite, e ricoperte da un tomento grigio argenteo inferiormente.
L’infiorescenza solitaria, di circa 6 cm di diametro, su un peduncolo lungo 8-10 cm, è il tipico capolino delle Asteraceae costituito da una moltitudine di fiori sessili inseriti a spirale su una base tondeggiante, il ricettacolo, circondata da un involucro campanulato costituito da una doppia serie di brattee, quelle esterne sono lunghe circa 1 cm, le interne, sottili e appuntite, sono lunghe 1,5 cm.
I fiori dell’anello esterno, circa 20, detti fiori del raggio, lunghi circa 3 cm, hanno la corolla costituita da cinque petali fusi insieme di colore arancio o rosso intenso, con una macchia bruna alla base.
I fiori del raggio sono sterili, hanno la funzione di attrarre l’attenzione dell’impollinatore, come i petali di un singolo fiore. All’interno dell’anello si trovano i fiori fertili, detti fiori del disco, con corolla tubolare a 5 lobi di colore arancio.
I frutti, contenenti un solo seme e chiamati acheni (o più correttamente cipsele) nelle Asteraceae, sono ricoperti da lunghi peli e sormontati dal pappo, il calice modificato del fiore, costituito da una corona di lunghi peli biancastri; il pappo ha la funzione di favorire la dispersione dei frutti.
Si riproduce facilmente per seme, che germina rapidamente (1-2 settimane), in primavera, oppure in inverno in ambiente protetto a una temperatura tra 16 e 20 °C; si può procedere anche per divisione di cespo.
Specie di facile coltivazione, è considerata da molti la più ornamentale del genere per la lunga fioritura, che va dalla primavera all’autunno inoltrato, e i colori vivaci e luminosi dei suoi fiori.
Può essere utilizzata in pieno sole (in ombra i fiori non si aprono) come copri suolo, per bordure e macchie fiorite, in associazione ad altre gazanie, e in giardini rocciosi, dove spesso si autodissemina. Si adatta a qualsiasi tipo di suolo, purché perfettamente drenante e può sopportare lunghi periodi di siccità e basse temperature, fino a circa -10 °C, in climi aridi; per la sua velocità di crescita e precocità di fioritura può essere coltivata come annuale.
Si adatta anche alla coltivazione in vaso su substrati particolarmente drenanti e aerati, le innaffiature devono essere moderate in estate, pressoché sospese in inverno, evitando ristagni che possono essere letali.
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