Famiglia : Rallidae
Testo © Dr. Gianfranco Colombo
La Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine dei Gruiformes ed alla famiglia dei Rallidae ed è uno degli uccelli più diffusi al mondo.
La sua espansione è stata ininterrotta negli ultimi decenni ed ha ormai raggiunto luoghi ed ambienti impensabili oltre che improbabili.Oltre ai loro habitat ancestrali ha saputo conquistare luoghi non certo idonei al suo modello di vita pur essendo un uccello acquatico dotato di una discreta versatilità, adattandosi a luoghi e ad alimentazione spesso ben diversi dalle sue normali abitudini.
Sebbene dotato di ali corte e tozze e di un volo alquanto appesantito, ha saputo conquistare continenti ed a volte raggiungere terre talmente isolate ed inadatte da far pensare che la sua presenza fosse opera artefatta dell’uomo.
Eppure è stato confermato il suo arrivo occasionale alle Isole Svalbard, a Jan Mayen e Groenlandia, luoghi non certo facili da raggiungere anche per un uccello legato all’ambiente acquatico e di sicuro per lui assolutamente inospitali.
Oggi è un fatto abituale vedere questi uccelli zampettare curiosi insieme a piccioni ed anatre domestiche sotto le panchine del parco dove siamo placidamente seduti oppure nuotare con la tipica andatura a scatti, con un continuo movimento avanti indietro della testa, con la coda ritta come una bandiera, a pochissimi metri nel laghetto prospiciente, seguiti dalla loro nidiata, piccoli ciuffetti neri e pigolanti.
In tutti i paesi dove presente, viene comunemente chiamata gallina o gallinella, appunto per il suo comportamento quando sul terreno che è molto somigliante a quello di un pollo, aggiungendo poi l’attributo acqua, per l’ambiente frequentato. In Inghilterra è chiamata erroneamente Moorhen, gallina della brughiera, anche se non vi è alcun rapporto con il suo habitat tradizionale e questo termine è divenuto nel tempo e nel mondo ornitologico un modo usuale per indicare questo genere di uccello. È però probabile che l’esatta origine di questo nome volgare derivi da merehen, gallina dei laghi, storpiato successivamente appunto in moorhen.In tedesco è chiamato Teichhuhn, in Spagnolo Gallineta Común, in francese Gallinule poule-d’eau, in portoghese Galinha-d’água ed in inglese appunto Moorhen.
L’etimologia del nome scientifico trae origine dal latino per il genere Gallinula, piccola gallina e dal greco per la specie chloropus, da “khloros”, verde e “pous”, piede. Quindi gallinella dai piedi verdi.
Un originale aneddoto su questo uccello. Pur non essendo palmato sa nuotare egregiamente sferrando all’indietro colpi nervosi e rapidi con le zampe e riuscendo persino a rimanere totalmente sott’acqua, quando minacciato da pericoli esterni, lasciando uscire in superficie il solo becco per respirare, come un periscopio. Una tecnica chiamata “water treading”.
Rimanere perfettamente immerso ed immobile in posizione verticale, un’operazione non facile per un uccello impermeabilizzato ed impossibilitato a rimanere sotto la superficie per la forte spinta ricevuta dal basso.Sembra che per metterla in pratica, la gallinella espella tutta l’aria delle sacche aeree e forzi l’uscita dell’aria imprigionata nelle piume.
In questa posizione passa totalmente inosservata per lungo tempo fintanto che il pericolo non è passato.
Zoogeografia
Vista la vastità del suo areale, sarebbe più facile indicare quali sono le aree non abitate che quelle occupate. La gallinella d’acqua, nelle sue numerose sottospecie, a volte rivalutate a livello di nuove specie, vive praticamente in tutti i continenti nelle parti temperate e tropicali, diffusamente e con territori sempre più in espansione. Vengono escluse le aree all’estremo nord o sud, secondo gli emisferi.
Ha colonizzato isole sperdute negli oceani quali Sant’Elena e le Seychelles, le Azzorre e le Mauritius, le isole Marianna e le Kermadec, le Hawaii e le Galapagos. Una diffusione così ampia da essere considerata alquanto strana per un uccello del genere. Non è presente in zone desertiche, montagnose, nelle dense foreste, nelle steppe e nelle praterie secche. La Gallinula chloropus è assente anche in parte dell’Oceania dove è sostituita dalla specie Gallinula tenebrosa, uccello praticamente simile se non nella diversa colorazione delle zampe.
Ecologia-Habitat
Uccello legato indissolubilmente all’acqua, la gallinella vive in qualsiasi ambiente dove è presente questo elemento.
Predilige vasti specchi d’acqua ricchi di bassa vegetazione ripariale, canneti, paludi, aree allagate anche occasionalmente per lunghi periodi dell’anno ma non disdegna i piccoli fossi irrigui, i fontanili, le rogge che intersecano le grandi coltivazioni a monocoltura, le anse dei fiumi con acqua a lento scorrimento, laghetti artificiali, parchi e giardini cittadini. Ha saputo adattarsi ed integrarsi con disinvoltura alla caotica vita urbana, per nulla turbata dal tramestio e dalla confusione creata da un’urbanizzazione a volte disordinata che ha travolto persino la quiete di luoghi pacifici o presunti tali, quali i parchi cittadini ed i giardini pubblici. Più degli esseri umani, ha forte timore dei cani, spesso liberi a scorribande sull’erba in barba a divieti o a regole civiche regolarmente trasgredite e spesso si vedono rapidamente buttare fragorosamente in acqua al loro approssimarsi.Ciò non di meno, passato il pericolo, eccole di nuovo all’asciutto, passeggiare con assoluta disinvoltura tra la gente come se si facessero scudo di loro.
Morfofisiologia
Ad una certa distanza, la livrea della gallinella d’acqua è totalmente nera in ogni sua parte ed entrambi i sessi mostrano il medesimo piumaggio.
Solo a distanza ravvicinata si possono notare alcune sfumature e gli unici particolari colorati che in certe stagioni e secondo l’età, modificano leggermente questa livrea.
Il dorso e la copertura alare è di un nero olivastro opaco e senza alcun riflesso metallico mentre il ventre è colore nero ardesia compatto e traslucente. Il becco che ha un leggero scudo che risale sulla fronte, è di un rosso vermiglio vivacissimo con la punta giallo aranciata.
Anche gli occhi hanno l’iride rossa brillante e sono forse la parte più attraente ed ammaliante in questo uccello.Le zampe sono discretamente lunghe ed affusolate, con quattro dita lunghe e fortemente unghiate, di colore verdastro, da cui il nome latino dato alla specie e porta una bizzarra giarrettiera rossa alla base della tibia appena sopra la giuntura con il tarso.
Il sottocoda, sempre messo in mostra in ogni suo movimento, è bianco candido e serve come mezzo di comunicazione con i suoi simili.
Infine, sui fianchi all’altezza del sottala, vi è una linea bianca spezzata a metà e più o meno evidenziata secondo gli individui.
I giovani sono molto simili agli adulti quando in abito invernale e non presentano il rosso del becco ed il tipico color nero della livrea che è invece totalmente bruna olivastra.
La maturità è però raggiunta già alla fine del primo anno.
Le dimensioni di questo uccello sono pressochè uguali in ogni suo congenere o sottospecie.
Ha un peso di circa 300 g, una lunghezza di 30 cm ed un’apertura alare che arriva ai 60 cm.
Sono state classificate diverse sottospecie pur avendo caratteristiche alquanto simili l’un l’altra.
La Gallinula chloropus chloropus, la forma tipica che abita l‘Europa, il Nord Africa e con una striscia più o meno continua fino al Giappone ed al sud-est asiatico.
La Gallinula chloropus meridionalis, che occupa la parte subsahariana dell’Africa.
La Gallinula chloropus pyrrhorrhoa, che è la spttospecie endemica del Madagascar, delle isole Comore, di Reunion e Mauritius e la Gallinula chloropus orientalis che abita la parte più a nord dell’oceano Indiano, le Seychelles, le Andamane, la penisola indomalese fino a raggiungere l’Indonesia e le Filippine.
Etologia-Biologia riproduttivaSi è parlato di dita molto allungate e dotate di forti unghie, caratteristiche di assoluta necessità per questo uccello. Le dita allungate, come tutti i rallidi, hanno lo scopo di facilitare il camminare nelle acque basse, appoggiandosi alle alghe di superficie senza sprofondare.
Le unghie, attrezzi che risulterebbero praticamente inutili per la loro abituale attività, risultano invece essere gli arnesi più usati nei loro abituali, incessanti ed interminabili combattimenti che intraprendono con i loro simili.Non passa attimo che maschi concorrenti anche se posizionati a decine di metri di distanza, si fissino in cagnesco con atteggiamenti aggressivi e dopo un avvicinamento a testa bassa, diano luogo a furibonde e violente battaglie con scontri a colpi di zampe e violenti unghiate seguite da rincorse sull’acqua e tentativi di affogare l’avversario tenendolo sott’acqua.
Si potrebbero senza dubbio paragonare ai combattimenti dei galli bantam, ma effettuati nell’acqua, visto poi i danni che spesso si provocano l’un l’altro.
Non è infatti raro vedere uccelli con dita rotte se non addirittura con zampe spezzate. Eppure è il loro innato carattere.
Un’indole litigiosa in ogni periodo dell’anno, motivata spesso dal presunto pericolo di un’eventuale invasione del proprio territorio o dalla reciproca idea che l’avversario la stia attaccando seppure sia posizionato a cento metri di distanza e ben poco visibile.
La gallinella, come del resto la cugina Folaga ([Fulica atra) sceglie la strategia della guerra preventiva ed è perennemente in armi contro tutti. Naturalmente tale comportamento ha ragione di essere nel periodo degli accoppiamenti.In quel caso spesso sono più agguerrite le femmine che non disdegnano pari tenzoni con le avversarie pur di riuscire a mantenere la posizione acquisita con il maschio.
Pur essendo un soggetto monogamo, il maschio risulta occasionalmente poligamo con una famiglia allargata a più femmine.
In questo caso, non frequente, si assiste alla deposizione comune con nidiate composte da un numero anomalo di uova.
La gallinella d’acqua è una specie molto prolifica che depone due e occasionalmente anche tre volte l’anno, e ciò contribuisce senza dubbio al suo grande successo nella conquista di nuove aree.
Il nido è un ammasso di alghe rinsecchite, di fragmiti, erbe e foglie secche, spesso costruito nei canneti e galleggiante.
Solitamente sceglie le sponde erbose degli specchi d’acqua, i bordi di un isolotto, di un banco di fango oppure sospeso sopra un roveto prospiciente un corso d’acqua od anche direttamente su alberi ricoperti da verde rampicante ad un’altezza di diversi metri.
Il nido è costruito da entrambi i partner che condividono anche la cova che dura mediamente tre settimane.Il numero di uova varia notevolmente con un range che va dai 5 alle 12. Le uova sono discretamente grosse, di color crema e fortemente macchiate di bruno rossastro.
I piccoli sono nidifughi e lasciano il nido dopo pochissimi giorni dalla nascita, assistiti dai genitori che li seguiranno per diverse altre settimane seppur già in grado di alimentarsi autonomamente. Nascono ricoperti da una fitta peluria nera che mantengono fino alla prima muta giovanile.
Le gallinelle si nutrono di tutto ciò che trovano sul loro cammino. Piccoli molluschi e pescetti, larve di insetti e girini, alghe, piante e semi ma non disdegnano chicchi di mais, sementi e frutti.
A volte depredano i nidi dei piccoli uccelli che nidificano al suolo, divorando senza scrupoli sia i nidiacei che le uova.
La stessa ingordigia che mostra nella caccia è purtroppo ripagata dalla natura con una fortissima predazione delle sue nidiate. Topi, mustelidi ed aironi cenerini (Ardea cinerea) sono i principali predatori di questo uccello.
In particolare quest’ultimo, con la sua proverbiale pazienza è in grado di attendere l’uscita dei piccoli nascosti nel verde ripariale e acchiappare uno ad uno l’intera nidiata.
Ma il pericolo può giungere anche dal basso. In acque sufficientemente profonde i lucci (Esox lucius) fanno spesso manbassa di questi piccoli esserini galleggianti. La grandissima prolificità e la vastissima area occupata da questo uccello non pone in alcun modo problemi di sopravvivenza a questa specie. La gallinella può superare i 12 anni di vita.
SinonimiFulica chloropus Linnaeus, 1758.
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