Fistularia commersonii

Famiglia : Solenostomidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Il Pesce flauto (Fistularia commersonii) ha una diffusione vastissima nell’Indopacifico e di recente ha raggiunto il Mediterraneo tramite il Canale di Suez

Il Pesce flauto (Fistularia commersonii) ha una diffusione vastissima nell’Indopacifico e di recente ha raggiunto il Mediterraneo tramite il Canale di Suez © John Turnbull

Chi lo direbbe, guardando il Pesce flauto (Fistularia commersonii Rüppell, 1838), che è un parente di Hippocampus guttulatus, di Phycodurus eques o ancor meno di Solenostomus paradoxus ?

Potrebbe semmai far pensare ad Aulostomus chinensis, ma è molto più magro, o a Dunckerocampus dactyliophorus, ma è molto più lungo.

Però qualcosa in comune c’è.

Il lungo muso aspirante di Fistularia commersonii lo accomuna, nell’ordine dei Syngnathiformes, ad ippocampi, pesci drago, pesci ago, pesci trombetta, pesci rasoio e pesci fantasma

Il lungo muso aspirante lo accomuna, nell’ordine dei Syngnathiformes, ad ippocampi, pesci drago, pesci ago, pesci trombetta, pesci rasoio e pesci fantasma © Rafi Amar

Inserito nella famiglia dei Fistulariidae, il Pesce flauto appartiene infatti con questi al multiforme e fantasioso ordine dei Syngnathiformes, i pesci ossei con le pinne raggiate che hanno in comune il corpo protetto da una serie d’anelli ossei ed un caratteristico lungo muso cilindrico che balza subito all’occhio, salvo per il piccolo Bulbonaricus brauni che lo possiede solo in gioventù perché lo perde poi crescendo.

Si tratta di un particolare tubo aspirante, nato dalla fusione delle mascelle, che questi pesci utilizzano a mo’ di pipetta per catturare le prede.

Il corpo di Fistularia commersonii, molto snello con un leggero appiattimento dorso-ventrale, può raggiungere i 160 cm. La testa, da sola, occupa circa 1/3 della lunghezza

Il corpo, molto snello con un leggero appiattimento dorso-ventrale, può raggiungere i 160 cm. La testa, da sola, occupa circa 1/3 della lunghezza © Gianemilio Rusconi

Il nome del genere Fistularia nasce ancora una volta, con riferimento a questo arnese, dal latino “fistula”, tubo, flauto, mentre il termine specifico commersonii, onora la memoria di Philibert Commerson (1727-1773), celebre botanico e ittiologo francese, giramondo con la famosa spedizione di Bougainville, che lo abbandonò poi arrabbiatissimo, per punizione, all’isola di Maurizio perché contro il regolamento aveva portato a bordo la moglie camuffata da valletto.

Zoogeografia

Fistularia commersonii ha una diffusione vastissima nell’Indopacifico tropicale.

Fistularia commersonii nuota spesso, come in questo caso, in acque basse ma può scendere fino ad oltre 130 m di profondità accettando temperature fra 15 e 30 °C

Nuota spesso, come in questo caso, in acque basse ma può scendere fino ad oltre 130 m di profondità accettando temperature fra 15 e 30 °C © Kris Bruland

A titolo indicativo, partendo verso Est dal Mar Rosso, lo troviamo lungo tutta la costa africana fino al Sud Africa, e poi lungo quelle del Madagascar, le isole di Mayotte, Comore, Seychelles, Riunione, Maurizio e Rodriguez.

È presente alle isole Chagos, alle Maldive, alle Andamane, all’Isola di Natale, a Timor-Leste, in Indonesia, Malesia e Papua Nuova Guinea.

Da qui, verso Nord, dopo le Filippine, raggiunge il Vietnam, Taiwan, Cina, Corea e Giappone, mentre verso Sud, dopo l’Australia, ha colonizzato, incurante del freddo, le acque della Nuova Zelanda.

Fistularia commersonii si sposta in genere molto lentamente, con movimenti quasi impercettibili delle pinne, ma avanza anche, quando serve, ondeggiando il corpo

Si sposta in genere molto lentamente, con movimenti quasi impercettibili delle pinne, ma avanza anche, quando serve, ondeggiando il corpo © Gianemilio Rusconi

A Levante nessuno lo ferma, perché dopo la Micronesia, la Polinesia e le Hawaii raggiunge le Galapagos, il Messico e tutta la costa americana del Pacifico fino al Cile.

Con tutto questo si potrebbe già quasi parlare di un areale da record, ma non ancora contento, venendo dal Mar Rosso tramite il Canale di Suez, il Pesce flauto ha invaso anche il Mediterraneo aggiungendosi alle ormai numerose specie lessepsiane, così dette con riferimento a Ferdinand de Lesseps, promotore ed esecutore del canale.

Nel 2001 Fistularia commersonii viene pescato per la prima volta in Grecia e Turchia; nel 2004 raggiunge l’Italia meridionale e la Tunisia, ed oggi è presente anche lungo le coste meridionali di Francia e Spagna.

La pinna dorsale di Fistularia commersonii, posta in posizione molto arretrata, è speculare all’anale. La caudale biforcuta reca al centro un lungo filamento bianco ricco di sensori per individuare le prede

La pinna dorsale, posta in posizione molto arretrata, è speculare all’anale. La caudale biforcuta reca al centro un lungo filamento ricco di sensori per individuare le prede © John Turnbull

Pare che tutto ciò sia nato da un piccolo drappello d’invasori, entrati una sola volta per caso. Nel Mediterraneo, infatti, anche se la specie è in forte crescita, manca quella diversità generica che si riscontra altrove.

Ecologia-Habitat

Poco frequente sui fondi mobili e le praterie sommerse, il Pesce flauto non esita ad avventurarsi in acque molto basse fra rocce e coralli, pur raggiungendo, come è stato visto, i 132 m di profondità.

Piombando dall’alto con una rapida inversione questo farà stragi in un branco d’avannotti. Il Pesce flauto si nutre anche di piccoli crostacei e cefalopodi

Piombando dall’alto con una rapida inversione questo farà stragi in un branco d’avannotti. Il Pesce flauto si nutre anche di piccoli crostacei e cefalopodi © John Turnbull

Bentopelagico, si adatta a vari ambienti e temperature comprese fra 15 e 30 °C.

Morfofisiologia

Di solito Fistularia commersonii misura circa un metro, ma può raggiungere nei maschi più grandi i 160 cm e un peso di 4 kg.

Il corpo, con un leggero appiattimento dorso-ventrale, è particolarmente snello.

Questo, col suo aspetto innocente, sembra cercare un pesce più grosso

Questo, col suo aspetto innocente, sembra cercare un pesce più grosso © Rafi Amar

Il capo, affusolato nel lungo tubo, occupa da solo circa 1/3 della lunghezza totale, con una piccola bocca che contraendosi e dilatandosi rapidamente risucchia le prede.

L’occhio è in proporzione molto grande con un’insolita pupilla allungata verso il muso.

La pinna dorsale, posta in posizione molto arretrata reca 14-17 raggi inermi. È a forma triangolare, quasi speculare all’anale che ha 14-16 raggi.

Le modeste pettorali possiedono 13-15 raggi e le pelviche, quasi invisibili, 6 raggi.

Ma quello che più stupisce è la pinna caudale biforcuta con un lungo filamento bianco al centro, formato da due raggi e ricco di sensori che utilizza per individuare le prede.

Il Pesce flauto nuota in genere molto lentamente, con movimenti quasi impercettibili delle pinne, ma avanza anche ondeggiando il corpo che può imprimere, ripiegandosi, anche rapidi cambiamenti di direzione e scatti.

Il dorso è in genere beige chiaro-olivaceo con tendenza al verde, percorso da due linee azzurro-bluastre che racchiudono due file di macchie mimetiche d’analogo colore.

Il ventre è argenteo per mimetizzarsi, visto dal basso, con la superficie luccicante del mare e sfodera di notte una livrea a fasce verticali scure che usa a volte con minore intensità anche di giorno quando è stressato e vuole eludere sguardi importuni.

Il tubo aspirante, fulmineo, ha appena ingoiato la preda. Da notare anche l’insolito grande occhio con la pupilla appuntita verso il muso

Il tubo aspirante, fulmineo, ha appena ingoiato la preda. Da notare anche l’insolito grande occhio con la pupilla appuntita verso il muso © Rickard Zerpe

Etologia-Biologia Riproduttiva

Fistularia commersonii caccia, da solo o in gruppetti, piccoli pesci, crostacei e cefalopodi.

Li sorprende talora andando alla deriva simile a un legno, un po’ come fanno nello stesso ordine il Drago marino comune (Phyllopteryx taeniolatus) o il Pesce fantasma robusto (Solenostomus cyanopterus), ma caccia anche mescolandosi a pesci che si spostano pacificamente in branco, un modo anche questo per non esser visto, come fa con lo stesso effetto sorpresa Aulostomus chinensis che nuota spesso all’ombra di tartarughe e grossi pesci.

Quando è stressato Fistularia commersonii sovrappone spesso alla livrea normale, in forma attenuata, quella notturna con un disegno ad anelli scuri

Quando è stressato il Pesce flauto sovrappone spesso alla livrea normale, in forma attenuata, quella notturna con un disegno ad anelli scuri © François Libert

Ma a differenza dei cavallucci marini, il Pesce flauto non custodisce le uova fecondate in un marsupio e non si sogna nemmeno d’incollarle sotto la coda come fanno i pesci drago e i pesci ago.

Poco si sà sulle modalità e la durata della stagione riproduttiva che può estendersi anche su parecchi mesi secondo la temperatura dell’acqua.

Al largo della California, per esempio, gli accoppiamenti avvengono fra giugno e agosto.

Se queste fasce durante il giorno contribuiscono al mimetismo, nel buio della notte spezzano completamente il contorno del pesce rendendolo quasi invisibile

Se queste fasce durante il giorno contribuiscono al mimetismo, nel buio della notte spezzano completamente il contorno del pesce rendendolo quasi invisibile © Rafi Amar

Dopo la fecondazione in mare aperto le uova vengono affidate alle correnti, come del resto accade con i pesci rasoio (Aeoliscus strigatus), anche loro parenti prossimi.

Le larve hanno una vita pelagica molto lunga, e se da un lato corrono grossi rischi, ciò ha senza dubbio contribuito all’enorme diffusione della specie.

Il pesce flauto è commestibile e può essere consumato fresco, salato, essiccato o affumicato, ma la carne non è certo pregiata e il pescato viene per lo più trasformato in farina di pesce.

Fistularia commersonii non custodisce le uova in un marsupio come gli ippocampi, o sotto la coda, come fanno i pesci drago e i pesci ago, ma le affida alle correnti. La vita pelagica larvale è lunga e piena di pericoli, ma in compenso ha permesso l’ampia diffusione della specie. Qui un giovane che ha da poco raggiunto i fondali

Fistularia commersonii non custodisce le uova in un marsupio come gli ippocampi, o sotto la coda, come fanno i pesci drago e i pesci ago, ma le affida alle correnti. La vita pelagica larvale è lunga e piena di pericoli, ma in compenso ha permesso l’ampia diffusione della specie. Qui un giovane che ha da poco raggiunto i fondali © Rafi Amar

Oggi, nel 2022, la resilienza della specie è buona con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 15 mesi ed una vulnerabilità alla pesca ancora moderata che segna 42 su una scala di 100.

Figura quindi come “Least Concern” nella Lista Rossa delle specie in pericolo, perché non desta al momento grandi preoccupazioni.

Sinonimi

Fistularia depressa Günther, 1880.

 

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