Famiglia : Myrtaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Bolivia, Brasile settentrionale, Colombia (Putumayo), Ecuador (Napo) e Perù (Loreto e Ucayali) dove vive nelle foreste umide fino a circa 600 m di altitudine.
Il genere fu dedicato alla memoria del generale, diplomatico e mecenate Eugenio di Savoia (1663-1736); il nome specifico è l’aggettivo latino “stipitatus, a, um” = provvisto di stipite, con riferimento al corto peduncolo delle infiorescenze.
Nomi comuni: araza (inglese); araçá, araçá-boi (Brasile); arazá, arazá-buey (Perù).
L’ Eugenia stipitata McVaugh (1956) è un arbusto o piccolo albero sempreverde, alto 3-12 m, molto ramificato, con corteccia bruno rossiccia che tende a sfaldarsi; i rami giovani sono coperti da una peluria brunastra.
Le foglie, su un corto picciolo, sono semplici, opposte, ovato-ellittiche con margine intero ed apice appuntito, lunghe 8-16 cm e larghe 3-8 cm, di colore verde intenso e leggermente pubescenti superiormente, verde chiaro, pubescenti e con sparsi peli rigidi lunghi 0,5 mm inferiormente.
Le foglie giovani sono inizialmente di colore rossiccio.
Fiori ascellari solitari o riuniti in infiorescenze racemose, su un corto peduncolo, con ramificazioni dicotome lunghe 0,5-1 cm, portanti 2-5 coppie di fiori bisessuali, su un pedicello lungo 1-2 cm.
Calice con 4 sepali liberi ovati, lunghi 0,4-0,5 cm, di colore verde giallastro e retroflessi dopo l’apertura, 4 petali obovati di colore bianco, di 0,8-1 cm di lunghezza e circa 0,5 cm di larghezza, ovario quadriloculare, stilo lungo circa 1,1 cm e 80-130 stami lunghi circa 0,6 cm.
La forma longistile del fiore, pur non impedendo completamente l’autoimpollinazione, favorisce la fecondazione incrociata.
Il frutto è una bacca pressoché sferica di 5-10 cm di diametro, di colore inizialmente verde, poi giallo a maturità, con epicarpo (la “buccia”) sottile e pubescente e polpa succosa e aromatica, anche quella che circonda i semi, di colore giallo chiaro. I semi, in numero di 5-15, sono di forma oblunga leggermente compressa, di 0,5-2 cm di lunghezza e 0,5-1,5 cm di larghezza.
Si riproduce per seme, che deve essere messo a dimora in tempi brevi dopo l’estrazione dalla polpa avendo una durata limitata di germinabilità, in terriccio drenante, acido, mantenuto umido a temperatura di 24-28 °C. Tempi di germinazione da 2 a 8 mesi, che possono essere accorciati mediante scarificazione, e prima fruttificazione, nelle migliori condizioni di coltivazione, dopo circa 2 anni. Per conservare particolari caratteristiche si ricorre all’innesto.
Frutto che ha destato grande interesse per le sue caratteristiche organolettiche adatte alla produzione industriale di succhi, concentrati, confetture, gelati e per aromatizzare diverse bevande, mentre non è adatto al consumo fresco per l’elevata acidità della polpa. Ha un alto contenuto di vitamina A, B1 e C, di proteine e carboidrati, contiene inoltre calcio, ferro, magnesio, potassio e zinco. Coltivabile nelle regioni tropicali umide con elevata temperatura media, piovosità annua ben distribuita ed umidità superiore all’80%, su suoli anche molto poveri. Regioni spesso economicamente depresse che potrebbero avere un ritorno economico con la sua coltivazione e relativo processamento industriale, che dovrebbe essere effettuato preferibilmente nel luogo di produzione per la veloce deperibilità del frutto maturo e suscettibilità a danneggiamenti meccanici durante il trasporto. La fruttificazione pressoché continua nell’arco dell’anno è un ulteriore stimolo ad incrementarne la coltivazione. Richiede una esposizione preferibilmente in pieno sole, tranne durante la fase iniziale di crescita, e terreni acidi, drenanti, anche poveri, ma cresce al meglio in quelli fertili mantenuti umidi, necessita quindi di regolari irrigazioni in aree con periodi di secco; eventuali concimazioni vanno effettuate con prodotti a basso contenuto di fosforo, essendo scarsamente assorbito dalla pianta (in natura cresce in suoli poveri di questo elemento). Le temperature minime dovrebbero mantenersi al di sopra di 18 °C, a valori inferiori la crescita si arresta. Al di fuori delle zone tropicali e subtropicali, per il suo portamento compatto e la precoce fioritura, potrebbe essere coltivato in capienti contenitori per essere riparato in serre luminose durante i mesi più freddi, utilizzando un terriccio drenante fertile, acido, mantenuto pressoché costantemente umido, ma senza ristagni. Infine non sono da sottovalutare le sue caratteristiche ornamentali.
→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle MYRTACEAE cliccare qui.