Famiglia : Sciaenidae
Testo © Giuseppe Mazza
Eques punctatus Bloch & Schneider, 1801, noto anche come Equetus punctatus, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine Perciformes ed alla famiglia Sciaenidae.
Il genere Eques nasce dal latino cavallo, mentre il termine specifico punctatus fa riferimento, sempre in latino, alla vistosa punteggiatura bianca degli adulti.
I giovani sembrano nastri, donde anche il nome volgare di Pesce nastro maculato che si aggiunge a quello di Cavaliere maculato per la prima pinna dorsale che evoca un cavaliere con pennacchio.
Zoogeografia
Eques punctatus è sostanzialmente un pesce caraibico. Lo troviamo infatti dalle Bermude, la Florida e il Messico alle Antille ed alle coste del Venezuela e del Brasile settentrionale.
Ecologia-Habitat
Come Sciaena umbra del Mediterraneo, meno appariscente ma con analogo profilo, vive in acque poco profonde, in genere fra 4-30 m di profondità, in grotte o anfratti a strapiombo fra i coralli.
Morfofisiologia
Può raggiungere i 27 cm, benché la lunghezza normale si aggiri sui 18 cm, e ricorda anche per il profilo Umbrina cirrosa ma non ha il barbiglio.
Il dorso è molto incurvato rispetto al ventre piatto. La bocca, quasi orizzontale sotto il muso tondeggiante, reca su entrambe le mascelle file di denti villiformi mentre il vomere e il palatino sono sdentati. L’otolite posto nel cranio, detto sagitta, una piccola struttura calcificata che permette ai pesci di controllare velocità e orientamento, è tondeggiante e spesso.
Vi sono 15-18 robusti rastrelli branchiali. L’opercolo è biforcuto in alto, mentre il preopercolo è praticamente liscio. L’occhio è relativamente grande e per la forma il pesce assomiglia molto, livrea a parte, al caraibico Eques lanceolatus.
Vi sono due pinne dorsali. La prima, allungata, reca 11-13 raggi spinosi; la seconda 1 raggio spinoso e 45-47 molli. L’anale ha 2 raggi spinosi e 6-8 inermi; le pettorali sono molto più piccole delle pelviche e negli adulti la caudale è leggermente arrotondata.
Può far vibrare la vescica natatoria, a forma di carota e senza ramificazioni come accade invece per altri Sciaenidae, producendo un suono sordo simile a un rullo di tamburo.
La livrea, che ha valso anche il nome comune di Parroco o Signor abate, è sostanzialmente in bianco e nero, presentando al più tonalità marroni.
Il capo ha due barre scure, una sull’occhio e l’altra inclinata che raggiunge le pelviche. Vi è poi un’ampia fascia che va dalla parte anteriore della pinna dorsale fino al peduncolo caudale. Sopra due strisce parallele meno larghe e sotto altre due più sottili. La seconda pinna dorsale, l’anale e la caudale recano negli adulti la caratteristica punteggiatura bianca.
Nei giovani l’aspetto è nastriforme, sia per il corpo che termina con una lunga caudale che per la prima pinna dorsale.
Nei primi tempi vi sono solo tre bande nere: sull’occhio, verso le pelviche e una lunga fascia scura che va dal lato esterno della prima dorsale alla coda. Un punto nero fra gli occhi, sul muso, li distingue da Eques lanceolatus che mostrano invece una sottile striscia verticale.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Eques punctatus vive solitario ed è attivo soprattutto di notte quando abbandona la tana alla ricerca di piccoli granchi, gamberetti e vermi che risucchia aprendo improvvisamente la bocca. Le uova e le larve sono planctoniche. I giovani crescono spesso al riparo fra i lunghi aculei dei ricci di mare o affiancando le murene che allontanano i possibili predatori.
La carne è buona e viene localmente consumata, anche se talora si verificano casi di ciguatera, una grave intossicazione alimentare causata dal loro regime alimentare.
La resilienza della specie è ottima, con un possibile raddoppio della popolazione in meno di 15 mesi, e la vulnerabilità alla pesca, bassa, segna appena 17 su una scala di 100. Eques punctatus figura quindi nella Lista Rossa delle specie in pericolo come “Least Concern” cioè “Minima preoccupazione”.
Sinonimi
Equetus punctatus (Bloch & Schneider, 1801).