Epidendrum coriifolium

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Gli insoliti fiori verdi, coriacei e cerosi, dell'Epidendrum coriifolium formano racemi di 10-25 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Costa Rica, Honduras, Messico (Chiapas), Nicaragua e Panama, dove vive sugli alberi delle foreste umide o su affioramenti rocciosi tra 800 e 1800 m di altitudine.

Il nome generico deriva dalla combinazione dei termini greci “epi” = sopra e “déndron” = albero, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è la combinazione dei termini latini “corium” = cuoio e “folium” foglia, con ovvio riferimento.

L’ Epidendrum coriifolium Lindl. (1851) è una specie epifita, litofita o terricola con rizoma strisciante da cui si originano fusti compressi, lunghi 12-25 cm e spessi 0,5-0,8 mm, ricoperti alla base da brattee imbricate, con 2-8 foglie distiche, coriacee, rigide, concave e carenate, di colore verde con sfumature porpora alla base, lunghe 8-25 cm e larghe 1-3 cm.

Infiorescenza terminale racemosa, lunga 10-25 cm, con grandi brattee dure, avvolgenti, portante 4-10 fiori che si aprono in successione, coriacei, cerosi, di 3-5 cm di diametro, di colore verde pallido.

I sepali sono ellittici con apice acuminato, spessi, lunghi 2 cm e larghi 1 cm, i petali sono della stessa lunghezza, ma più sottili, il labello è ampio, disteso, tondeggiante, largo circa 2 cm e lungo 1,8 cm, con al centro una callosità in rilievo; i fiori odorano di notte, odore che molti giudicano non proprio gradevole, ed hanno una durata di circa un mese.
La specie si caratterizza anche per una abbondante essudazione. Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione.

Specie caratteristica per i fiori verdi, di consistenza cerosa, richiede durante il periodo vegetativo, in primavera estate, temperature medio-alte, parziale ombreggiatura, abbondanti e regolari innaffiature e concimazioni ed elevata umidità atmosferica, 60-80%.

Durante il periodo di riposo le innaffiature vanno diradate, lasciando asciugare parzialmente il composto, ma senza fare raggrinzire le foglie e la luminosità aumentata, con temperature minime notturne non inferiori a 15 °C.

In tutte le stagioni è importante una buona circolazione dell’aria. Per le innaffiature e nebulizzazioni va utilizzata acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, opportunamente distribuite e alternate, in modo da evitare accumulo di sali alle radici, vanno fatte preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione. Può essere montata su corteccia, zattera di sughero o di radici di felci arborescenti oppure coltivata in vasi o canestri con composto molto drenante e aerato, che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di media pezzatura, sfagno e carbone. Rinvasi, trapianti e divisioni vanno effettuati alla fine della fioritura.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Epidendrum fuscopurpureum Schltr. (1922); Epidendrum subviolascens Schltr. (1923).

 

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