Dendrochilum uncatum

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il Dendrochilum uncatum forma graziose infiorescenze ricadenti di 15-25 cm © G. Mazza


La specie è originaria delle Filippine, Thailandia e Taiwan, dove cresce sugli alberi delle foreste umide o sulle rocce tra 500 e 2000 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “déndron” = albero e “cheilos” = labro, con riferimento alla sua natura epifita e al labello prominente; il nome specifico è il termine latino “uncatum” = ricurvo, provvisto di uncino, con riferimento alle due appendici ad uncino sotto l’antera.

Nomi comuni: zu zhu lan (cinese).

Il Dendrochilum uncatum Rchb.f. (1855) è una specie epifita o litofita con pseudobulbi ovoidi, ravvicinati, di 2-4 cm di lunghezza ed 1-1,5 di diametro, provvisti di un’unica foglia coriacea da lineare a oblunga, di 8-20 cm di lunghezza e 1,5-3,5 cm di larghezza, con apice appuntito, di colore verde scuro.

Le infiorescenze, che si sviluppano contemporaneamente al nuovo pseudobulbo ed alla nuova foglia, sono ricurve, lunghe 15-25 cm, portanti 20-30 fiori minuscoli, alterni e ravvicinati, disposti regolarmente su due file, di colore giallo verdastro.

I sepali sono ellittici con apice appuntito, di circa 6 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza, i petali sono oblunghi o ellittici con apice appuntito, di circa 5 mm di lunghezza e 3 mm di larghezza, il labello, trilobato, è lungo circa 5 mm e largo 3 mm. Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione.

Specie da clima temperato-caldo, richiede una esposizione molto luminosa, ma non sole diretto, o leggermente ombreggiata, elevata umidità atmosferica, 60-80%, con innaffiature abbonanti e regolari concimazioni in primavera-estate, ma lasciando parzialmente asciugare il composto; in inverno le innaffiature vanno diradate, lasciando asciugare quasi completamente il composto prima di ridare acqua, e le temperature minime notturne mantenute tra 12 e 15 °C.

Fondamentale in tutte le stagioni una buona circolazione dell’aria. Utilizzare per le innaffiature e nebulizzazioni acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata e le concimazioni, opportunamente distribuite in modo da evitare accumulo di sali, vanno fatte preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione.

Può essere coltivata in vaso o canestro con composto drenante e aerato che può essere costituito da frammenti di corteccia di fine pezzatura, carbone e sfagno.
Rinvasi e divisioni, quando necessari, vanno effettuati dopo la fioritura.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Platyclinis uncata (Rchb.f.) N.E.Br. ex B.S.Williams (1894); Acoridium uncatum (Rchb.f.) Rolfe (1904).

 

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