Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Nuova Guinea occidentale dove vive epifita nelle foreste umide sui rami più alti o litofita sulle rocce.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron) = albero e “βίος” (bios) = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “violaceus, a, um” = violaceo, violetto, e del participio presente “flavens” = giallo, del verbo “flaveo” = essere giallo, con riferimento al colore dei fiori.
Il Dendrobium violaceoflavens J.J.Sm. (1929) è una specie epifita con robusti pseudobulbi che possono raggiungere in coltivazione 2 m di lunghezza, con esemplari in natura fino a 5 m, provvisti di foglie alterne, distiche, da lanceolate a oblungo-ovate, fino a 20 cm di lunghezza e 12 cm di larghezza, coriacee, di colore verde intenso. Infiorescenze racemose dai nodi superiori, lunghe 30-55 cm, portanti numerosi fiori, di 4,5-5,5 cm di diametro, cerosi, con sepali oblunghi e petali spatolati di colore giallo pallido e labello trilobato bianco con venature e sfumature violacee; i fiori emanano una gradevole e intensa fragranza.
Si riproduce per seme, in vitro, e divisione, da effettuare alla ripresa vegetativa, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.
Specie rara molto ricercata dai collezionisti per la bellezza dei suoi fiori di lunga durata, fino a circa 2 mesi, e spesso usata nelle ibridazioni, richiede una parziale ombreggiatura, alte temperature, 25-35 °C, con valori minimi notturni in inverno non inferiori a 16-18 °C, elevata umidità atmosferica, 70-85%, ed aria in costante movimento. Le innaffiature devono essere abbondanti e regolari, ma lasciando asciugare il substrato prima di innaffiare nuovamente, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni, durante il periodo di crescita degli pseudobulbi, da effettuare preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a metà dose di quella riportata sulla confezione. Può essere montata su tronchi, corteccia, zattera di sughero o di radici di felci arborescenti oppure coltivata in vaso, con composto drenante e aerato che può essere costituito da frammenti di media pezzatura di corteccia (bark) o di fibra di cocco, con eventuale aggiunta di inerti per migliorare il drenaggio; nella sua collocazione va tenuto presente delle dimensioni che può raggiungere. I rinvasi, quando strettamente necessario, vanno effettuati alla ripresa vegetativa segnalata dall’emissione delle nuove radici.La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Durabaculum violaceoflavens (J.J.Sm.) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002).
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