Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo (Sabah) dove vive nelle foreste umide a basse e medie altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron) = albero e “βίος” (bios) = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è formato dal prefisso greco “ψευδής” (pseudés) = falso e dal nome della specie del Dendrobium lamellatum (Blume) Lindl. (1830).
Il Dendrobium pseudolamellatum J.J.Wood & A.L.Lamb (2010) è una specie epifita con pseudobulbi appiattiti, di circa 5 cm di lunghezza, 3 cm di larghezza e 0,4 cm di spessore, provvisti di due foglie alterne decidue ellittiche con apice appuntito, sottili, di colore verde intenso lucido superiormente, soffuse di porpora inferiormente, di 8-13 cm di lunghezza e 3-5 cm di larghezza.
Infiorescenze dai nodi superiori, lunghe fino a 5 cm, portanti 3-6 fiori di 1,5-2 cm di diametro, di colore bianco con sfumature rosa e labello con macchia gialloverdastra al centro.
Sepalo dorsale lungo 1 cm e largo 0,5 cm, sepali laterali lunghi 0,8 cm e larghi 1 cm, fusi insieme alla base della colonna a formare una sorta di sperone (mentum) lungo 0,5 cm, petali lunghi circa 1,2 cm e larghi 0,5 cm, labello trilobato, lungo 1,5 e largo circa 1 cm, con lobi laterali eretti e lobo mediano con margine leggermente ricurvo.
Si riproduce per seme, in vitro, e divisione, da effettuare alla ripresa vegetativa, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.Orchidea miniatura dai fiori delicati della durata di circa una settimana, raro in coltivazione, richiede una parziale ombreggiatura, temperature medio-alte, 24-35 °C durante la crescita degli pseudobulbi, mediamente più fresche durante la stasi vegetativa, con minime non inferiori a 15 °C, elevata umidità, 70-80%, e costante ventilazione.
Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti fino al completamento della crescita degli pseudobulbi, poi più diradate fino alla ripresa vegetativa. Per le innaffiature e nebulizzazioni va utilizzata acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le conci- mazioni, opportunamente distribuite in modo da evitare accumulo di sali alle radici, vanno effettuate durante il periodo vegetativo preferibilmente con prodotti bilanciati idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione. Di preferenza viene coltivata montata su corteccia, tronchi, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti; i trapianti vanno effettuati quando strettamente necessari alla ripresa vegetativa, segnalata dall’apparire delle nuove radici.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
→ Per nozioni generali sulle ORCHIDACEAE cliccare qui.