Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria di Giava e Sumatra dove cresce sugli alberi delle foreste umide a basse e medie altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron) = albero e “βίος” (bios) = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è l’aggettivo latino “planus, a, um” = piano, piatto, con riferimento agli pseudobulbi appiattiti.
Il Dendrobium planum J.J.Sm. (1905) è una specie epifita con pseudobulbi appiattiti lateralmente, lunghi circa 25 cm, con foglie alterne oblungo-lanceolate con apice bilobato, lunghe 5-6 cm e larghe 1,5-2 cm, di colore verde intenso e lucide superiormente. Infiorescenze corte portanti 1-2 fiori, di circa 1,5 cm di diametro, con sepali e petali di colore bianco giallastro e labello biancastro con margini venati e macchiati di porpora. Sepalo dorsale ovato con apice appuntito, lungo circa 8 mm e largo alla base 3 mm, sepali laterali triangolari con apice appuntito, della stessa lunghezza del dorsale e larghi circa 7 mm, uniti alla base a formare una sorta di sperone (mentum). Petali lineari con apice appuntito, lunghi circa 7 mm e larghi 2 mm, labello trilobato, lungo circa 8 mm e largo 7 mm, con lobi laterali triangolari eretti ai lati della colonna e lobo mediano triangolare con apice appuntito e margini fimbriati, ricurvi verso l’interno, percorso al centro da una cresta eretta.
Si riproduce per seme, in vitro, e divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.Orchidea miniatura dagli insoliti pseudobulbi appiattiti, rara in coltivazione, richiede una posizione leggermente ombreggiata, temperature medio-alte, 22-34 °C, in estate, leggermente più fresche in inverno, elevata umidità, 70-85%, e costante leggera ventilazione. Innaffiature regolari durante la crescita degli pseudobulbi, ma lasciando leggermente asciugare le radici prima di ridare acqua, più diradate in inverno fino alla ripresa vegetativa, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni, durante il periodo vegetativo, preferibilmente con prodotto idrosolubile bilanciato, con microelementi, a ¼ di dose, o meno, di quella riportata nelle istruzioni. Può essere coltivata in vasi o canestri con frammenti di corteccia (bark) e carbone vegetale di media pezzatura o montata su rami o zattere di sughero o di radici di felci arborescenti; trapianti e rinvasi vanno effettuati, quando necessari, alla ripresa vegetativa.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Grastidium planum (J.J.Sm.) Rauschert (1983).
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