Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Australia (Qeensland) e Nuova Guinea dove cresce epifita nelle foreste, prevalentemente lungo le coste e le rive dei corsi d’acqua, dal livello del mare fino a circa 400 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron) = albero e “βίος” (bios) = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; la specie è dedicata all’amministratore ed esploratore inglese Philip Henry Nind (1832-1896).
Nomi comuni: blue antler orchid, blue orchid, cowslip orchid (inglese).
Il Dendrobium nindii W.Hill (1874) è una specie epifita con pseudobulbi cilindrici assottigliati verso l’apice, eretti, solitamente di 0,5-1,5 m di lunghezza e 1-2 cm di diametro, ma che in natura possono superare 2,5 m, provvisti nella metà superiore di foglie alterne distiche ovato-lanceolate, lunghe 5-13 cm e larghe 2,5-4 cm, coriacee, di colore verde scuro.
Infiorescenze racemose erette, su lungo peduncolo, dai nodi superiori, lunghe 20-45 cm, portanti numerosi fiori ravvicinati, di 4-6 cm di diametro, con sepali e petali ritorti di colore bianco o lilla pallido e labello violetto.
Sepali oblunghi con apice ottuso retroflesso, di 3-4 cm di lunghezza e 1,2-1,8 cm di larghezza, i sepali laterali, fusi insieme alla base della colonna, formano una sorta di sperone (mentum) conico lungo circa 1,5 cm; petali lineari ritorti, lunghi 3,5-5 cm e larghi 0,5 cm, labello trilobato lungo circa 4 cm e largo 3,2 cm, percorso da tre lamelle parallele porpora, lobi laterali larghi ai lati della colonna, lobo mediano oblungo con margini ondulati ed apice appuntito, di 0,5 cm di lunghezza e 0,8 cm di larghezza.
Si riproduce per seme, in vitro, e divisione, da effettuare alla ripresa vegetativa, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.
Specie rara in natura ed in coltivazione dai fiori attraenti profumati e di lunga durata, circa un mese, richiede elevata luminosità per fiorire, temperature medio-alte dalla primavera all’autunno, mediamente più fresche in inverno, con valori minimi notturni non inferiori a 15°C, elevata umidità, 70-80%, e costante ventilazione.
Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti durante tutto il periodo di crescita degli pseudobulbi, piuttosto diradate durante la stasi vegetativa. Per le innaffiature e nebulizzazioni utilizzare acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, opportunamente distribuite in modo da evitare accumulo di sali, vanno fatte durante il periodo vegetativo preferibilmente con prodotti idrosolubili, con microelementi, a ¼ di dose di quella consigliata sulla confezione.
Di preferenza viene coltivata in vaso con composto particolarmente drenante e aerato, che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) e carbone di media pezzatura con eventuale aggiunta di inerti per migliorare il drenaggio. Trapianti e rinvasi vanno effettuati quando strettamente necessari alla ripresa vegetativa, segnalata dall’apparire delle nuove radici. La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).Sinonimi: Dendrobium tofftii F.M.Bailey (1890); Dendrobium jofftii T.Durand & B.D.Jacks. (1902); Dendrobium ionoglossum Schltr. (1912); Durabaculum ionoglossum (Schltr.) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002); Durabaculum nindii (W.Hill) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002); Durabaculum pomatophilum (Schltr.) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002).
→ Per nozioni generali sulle ORCHIDACEAE cliccare qui.