Famiglia : Orchidaceae
Testo © Prof. Pietro Pavone
Dendrobium bicaudatum Reinw. ex Lindl. (1858) è una specie originaria delle Molucche (Sula, Seram e Ambon), Sulawesi e Filippine appartenente alla famiglia Orchidaceae, sottofamiglia Epidendroideae, tribù Malaxideae, sottotribù Dendrobiinae.
È un’epifita che cresce sui tronchi e sui rami di alberi delle foreste aperte, ma anche sulle rocce esposte al sole, dal livello del mare fino a 1000 m di altitudine.
La specie fu validamente descritta da John Lindley (1799-1865) in J. Proc. Linn. Soc., Bot. 3: 20 (1858) nella sez. Spatulata, su disegni del botanico Caspar Georg Carl Reinwardt (1773 -1854) fondatore, nel 1817, del Giardino Botanico di Bogor (Buitenzorg) a Giava, ove raccolse e coltivò varie specie di piante delle isole circostanti (Molucche, Timor e Sulawesi).
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron), albero e “βίος” (bios), vita, per le numerose specie del genere che vivono sugli alberi traendo nutrimento dall’atmosfera umida, tipica delle foreste equatoriali.
L’epiteto specifico è la combinazione del latino “bis”, due volte e “caudatum”, dotato di coda, e fa riferimento ai suoi due lunghi petali simili a due code.
Volgarmente è conosciuta come il Dendrobium a due code.
Dendrobium bicaudatum presenta numerosi pseudobulbi nodosi, strettamente fusiformi, simili a canne, leggermente più ingrossati nella parte mediana e basale.
I fusti, a sezione circolare, raggiungono i 30 cm di lunghezza e un diametro di circa 9 mm.
Dai nodi di ciascun pseudobulbo si formano da 4 a 10 foglie, lunghe fino a 10 cm e larghe 2,5 cm, dorsoventrali, un po’ coriacee, sub-erette, da lanceolate a strettamente oblungo-ellittiche, bilobate.
In autunno e in inverno, dai nodi della porzione apicale dei fusti, si formano da 4 a 8 infiorescenze lunghe 10-20 cm, racemose, generalmente erette e con assi apparentemente carnosi che portano 4-5 (8) fiori, con diametro di circa 5 cm.
I fiori sono poco profumati e durano fino a 30-40 giorni. I petali, simili a corna di antilope, impiegano circa sette giorni per allungarsi completamente.
Sono lineari, spatolati, lunghi 2,8 cm e larghi 3 mm, brunastri. I sepali dorsali e laterali sono di colore verde-giallastro. Il sepalo dorsale varia da triangolare a ovato ed è lungo 1,6 cm e largo 5,5 mm. I sepali laterali sono triangolari o falcati, lunghi 1,8 cm e larghi 8 mm. Il labello, lungo 1,8 cm e largo 1,4 cm, è bianco con venature trasversali rossastre, trilobato, ristretto all’apice, con lobi laterali triangolari e lobo medio ovale.
Dendrobium bicaudatum si distingue dalle altre specie di Dendrobium della stessa sez. Spatulata per le foglie dorsoventrali, per le guaine tubulari, per il lobo medio del labello più largo che lungo e per lo sperone (mentum) lungo 7–9 mm, formato dal labello e dal piede della colonna che è lunga fino a 7 mm.
Inoltre, i petali sono ritorti fino a 2 (o anche 3) volte e questo è un carattere che si riscontra anche in Dendrobium antennatum Lindl, creando talora confusione. Tuttavia, secondo alcuni autori, il grado di torsione dei petali è correlato all’età del fiore e non ha rilevanza tassonomica.
Dendrobium bicaudatum è una specie iscritta nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES) che ha lo scopo di tutelare le specie animali e vegetali a rischio di estinzione, impedendone la loro esportazione e detenzione. Nel 2019 è stata inserita anche nella lista rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) nella categoria di “Rischio minimo” (LC, Least Concern).
In alcune aree del suo habitat, tuttavia, è minacciata di estinzione perché le popolazioni locali, negli ultimi anni, stanno abbattendo gli alberi su cui cresce per produrre carbone.
Per contrastare ciò sono in corso misure di conservazione in situ ed ex situ al fine di ridurre il rischio di estinzione di questo particolare endemismo.
Dendrobium bicaudatum è anche una specie abbastanza ornamentale e di facile coltivazione.
È una pianta che ama la luce, ma non sopporta i raggi diretti del sole di mezzogiorno.
Per una buona coltivazione si deve tener presente che nei luoghi di origine la temperatura media del giorno estivo è di 25-26 °C e di notte di 21 °C, con una differenza giornaliera di 4-6 °C.
In inverno, la temperatura media del giorno è di 27-30 °C, e quella della notte di 16-17 °C con una differenza giornaliera di 13°C.
Ha bisogno di umidità intorno a 80-90%, durante tutto il periodo di crescita, mentre in inverno l’umidità si può abbassare a 65% senza esagerare perché l’aria troppo secca provoca ingiallimento e successivo disseccamento delle foglie.
All’aumentare della temperatura, pertanto, bisogna aumentare l’umidità ma fare attenzione alle possibili malattie fungine che possono insorgere in assenza di una buona ventilazione.
Dendrobium bicaudatum cresce meglio in ceste di legno con composto misto di due parti di felce (Osmunda regalis), due di torba e una di sfagno fresco.
Nel fondo va sempre messo un grosso pezzo di carbone di legna, che fornisce aerazione, evita il ristagno e impedisce la fermentazione del composto.
Poiché gli pseudobulbi spesso sono piuttosto esili si possono legare a sostegni come canne o a fili per garantirne la stabilità.
La pianta non ama il rinvaso che dovrà farsi solo se strettamente necessario e dopo la fioritura quando iniziano a formarsi le nuove radici.
L’acqua va somministrata ogni quindici giorni e per tutta la stagione estiva. Con l’arrivo dell’autunno la quantità d’acqua va sensibilmente diminuita, ma non eliminata del tutto perché la pianta potrebbe seccare.
Per le concimazioni si consiglia di utilizzare un fertilizzante per orchidee che va somministrato ogni sette giorni con una dose di 1/4-1/2 rispetto alla quantità consigliata nella confezione.
Si può utilizzare fertilizzante bilanciato durante tutto l’anno, ma dalla primavera a metà estate è bene aumentare la quantità di azoto mentre in autunno si può aumentare il fosforo per stimolare la fioritura.
La pianta in natura si riproduce per semi ma in coltivazione ha un basso tasso di successo, si ricorre, pertanto, alla germinazione asimbiotica (con tecniche di coltura in vitro) che può essere anche una soluzione alternativa per la sua reintroduzione negli ambienti naturali.
Dendrobium bicaudatum si può riprodurre anche per divisione dei cespi alla ripresa vegetativa con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.
Esistono diversi ibridi come Dendrobium Batavia City ottenuto dall’ibrido Dendrobium Bob Ching × Dendrobium bicaudatum registrato in The International Orchid Register il 24/08/2004 da M.H.Cahyanto.
Dendrobium Ayub Parnata, registrato in The International Orchid Register il 2/06/2009, ottenuto per incrocio fra Dendrobium parnatanum × Dendrobium bicaudatum da A. Parnata per conto del Ministero dell’Agricoltura indonesiano (D.G.Hort Indonesia). Un altro grazioso ibrido è Dendrobium bicaudatum-leporinum proposto nel 2018 per incrocio fra Dendrobium bicaudatum × Dendrobium leporinum).
Fra le numerose cultivar che hanno ottenuto premi da The American Orchid Society citiamo: Dendrobium bicaudatum ‘Vera Cruz’ premiata con il Certificato di Riconoscimento Botanico (CBR) nel 1998 e Dendrobium bicaudatum ‘Hamlyn’ premiata con il Certificato di merito orticolo (CHM) nel 2015.
Sinonimi: Dendrobium rumphianum Teijsm. & Binn. (1862); Dendrobium burbidgei Rchb.f. (1878); Dendrobium antelope Rchb.f. (1883); Dendrobium minax Rchb.f. (1868); Callista bicaudata (Reinw. ex Lindl.) Kuntze (1891); Dendrobium demmenii J.J.Sm. (1920); Ceratobium bicaudatum (Reinw. ex Lindl.) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002); Ceratobium minax (Rchb.f.) M.A.Clem. & D.L.Jones (2002).