Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Nuova Guinea dove vive sugli alberi delle foreste umide a basse altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δένδρον” (dendron) = albero e “βίος” (bios) = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è il sostantivo latino “aries, etis” = ariete, con riferimento alla forma del fiore.
Nomi comuni: ram-like dendrobium (inglese).
Il Dendrobium aries J.J.Sm. (1914) è una specie epifita con robusti pseudobulbi cilindrici, lunghi 1-2 m, provvisti di foglie persistenti alterne, distiche, oblunghe, di 8-14 cm di lunghezza e 2-3 cm di larghezza, coriacee, di colore verde chiaro e lucide superiormente, opache inferiormente. Infiorescenze racemose ascellari dai nodi superiori, erette, lunghe 20-40 cm, portanti 18-40 fiori, di 3,5-5 cm di diametro, con sepali oblunghi con apice appuntito, retroflessi, di colore giallo con venature marrone, i laterali, fusi insieme alla base della colonna, formano una sorta di sperone (mentum). Petali pressoché eretti, lineari-spatolati con apice appuntito, ritorti tre volte, di colore giallo soffuso di marrone, e labello trilobato con lobo mediano oblungo con apice appuntito e lobi laterali eretti ai lati della colonna, di colore giallo con venature marrone chiaro.
Si riproduce per seme, in vitro, e divisione, da effettuare alla ripresa vegetativa, segnalata dall’apparire delle nuove radici, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.Specie piuttosto rara in coltivazione, ma di indubbie caratteristiche ornamentali, richiede elevata luminosità, temperature medio-alte in estate, 22-34 °C, leggermente più fresche in inverno, con minime notturne non inferiori a 16-18 °C, elevata umidità atmosferica, 65-85%, e ventilazione costante. Innaffiature regolari ed abbondanti durante la fase vegetativa, più diradate in inverno, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni bisettimanali, durante la crescita degli pseudobulbi, utilizzando un prodotto bilanciato idrosolubile, con microelementi, a ¼ di dose di quella indicata sulla confezione. Può essere montata su rami, corteccia, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti, tenendo conto delle dimensioni che può raggiungere, oppure coltivata in vasi o canestri con composto drenante e aerato costituito da frammenti di corteccia (bark) o di fibra di cocco e carbone di media pezzatura. I rinvasi, quando necessario, vanno effettuati alla ripresa vegetativa.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
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