Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Filippine, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam, dove cresce epifita sugli alberi delle foreste semidecidue fino a circa 1000 m di altitudine, in zone caratterizzate da clima monsonico.
Il nome generico è la combinazione dei termini greci “déndron” = albero e “bios” = vita, con riferimento alle numerose specie del genere che vivono sugli alberi; il nome specifico è la combinazione del prefisso greco “a” = senza ed “osmé” = profumo.
Nomi comuni: purple rain (inglese); hono-hono (hawaiano).
Il Dendrobium anosmum Lindl. (1845) è una specie epifita decidua con fusti arcuati o pendenti, nodosi, di 0,5-1,5 m di lunghezza e circa 1 cm di diametro e foglie distiche, alterne, oblunghe con apice appuntito, di 6-16 cm di lunghezza e 2,5 cm di larghezza.
I fiori appaiono ai nodi dei fusti dopo la caduta delle foglie, singoli o a coppia, raramente di più, sono di colore da rosa a magenta con labello porpora alla base, intensamente profumati, nonostante il nome specifico; esiste una forma a fiori interamente bianchi.
I sepali sono lanceolati, lunghi 4-5 cm e larghi 1 cm, i petali oblunghi, di 4-6 cm di lunghezza e 2 cm di larghezza, ondulati, il labello è ovato con apice appuntito, lungo circa 3,5 cm, pubescente, con margini finemente dentati. Si riproduce per seme, in vitro, divisione e tramite le giovani piante che si formano dopo la fioritura ai nodi superiori e inferiori che non hanno portato fiori (in gergo “keiki”, che in hawaiano significa “figli”), che possono essere rimossi quando hanno formato un buon apparato radicale.
Una delle specie più apprezzate del genere per la ricca fioritura di relativa lunga durata, 2-3 settimane tra febbraio e aprile, quando i fusti sono privi di foglie, che presenta qualche difficoltà di coltivazione se non si rispetta l’alternanza tra periodo secco ed umido che simula quanto avviene in natura.
Durante il periodo vegetativo, in estate, richiede una posizione semi ombreggiata, abbondanti innaffiature e concimazioni, temperature medio-alte ed elevata umidità atmosferica, 70-85%.
In autunno, quando le foglie cominciano a cadere, si riducono le innaffiature fino a quasi sospenderle del tutto, ma senza fare raggrinzire i fusti, eventualmente nebuliz- zandoli periodicamente per evitare ciò, la luminosità deve essere elevata, anche con qualche ora di sole diretto al giorno, e le temperature notturne intorno a 14-16 °C.
Non appena la nuova vegetazione appare alla base dei fusti riprendere gradualmente le innaffiature e le concimazioni.
Utilizzare per le innaffiature e nebuliz- zazioni acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; le concimazioni, oppor- tunamente distribuite in modo da evitare accumulo di sali, vanno fatte preferi- bilmente con prodotti bilanciati idroso- lubili, con microelementi, a metà dose di quella consigliata sulla confezione.
Da coltivare preferibilmente in vasi o canestri sospesi, dato il portamento ricadente, con composto drenante e ben areato che può essere costituito da una miscela di corteccia (bark) di media pezzatura, sfagno, fibra di cocco e frammenti di carbone, o montati su pezzi di corteccia o ramo con sfagno alla base.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Dendrobium macrophyllum Lindl. (1839); Dendrobium macranthum Miq. (1859); Dendrobium retusum Llanos (1859); Dendrobium superbum Rchb.f. (1861); Dendrobium scortechinii Hook.f (1890); Callista anosma (Lindl.) Kuntze (1891); Callista scortechinii (Hook.f.) Kuntze (1891); Dendrobium leucorhodum Schltr. (1912).
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