Datura stramonium

Famiglia : Solanaceae

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Testo © Prof. Giorgio Venturini

 

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La Datura stramonium è comune nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero Nord © Mazza

Al genere Datura, appartengono circa 9 specie, distribuite nelle regioni temperate e calde di tutti i continenti, soprattutto in America Centrale. Si tratta di erbe, arbusti e anche alberi, quasi tutti dotate di proprietà tossico-farmacologiche simili e spesso usate nella medicina tradizionale e nei riti magici dei diversi paesi.

Lo Stramonio (Datura stramonium Linneo, 1753), detto anche erba del diavolo, erba delle streghe, indormia, noce spinosa, noce puzza, noce del diavolo, mela delle spine, noce velenosa, è una pianta erbacea annuale, con radice biancastra a fittone, fusto eretto con biforcazioni, alta 50-200 cm, appartenente alla famiglia delle Solanaceae.

Il nome del genere Datura deriva dal sanscrito “dhattūrāh”; quello specifico, stramonium, deriva forse dal greco “στρυχνοσ” (strychnos) che è il nome di una pianta velenosa, probabilmente Solanum (ma significa anche amaro) + “μανια” (mania) = follia.

In inglese è detto Jimson weed, Thornapple; in spagnolo Estramonio; tedesco Gemeine Stechapfel; francese Stramoine, Herbe aux fous, Herbe du diable e Trompette de la mort.

Il termine inglese-americano Jimson weed (contrazione di Jamestown weed) ha un’origine molto interessante. Nel 1676 a Jamestown (Virginia) scoppiò la prima insurrezione dei coloni Americani contro il governatore Inglese. Ai soldati inglesi inviati per reprimere la ribellione venne offerta un’insalata a base di stramonio e presto gli effetti allucinogeni si manifestarono violentemente. Secondo un resoconto del 1705 i soldati, per 11 giorni, fornirono “una commedia molto divertente poiché si trasformarono in pazzi: uno soffiava in aria una piuma mentre un altro cercava furiosamente di colpirla con dei fuscelli, uno, tutto nudo, sedeva in un angolo imitando una scimmia, un quarto baciava appassionatamente i compagni ….. Tutte le loro azioni erano piene di innocenza. Non erano però molto puliti poiché cercavano di rotolarsi nei loro escrementi ….. Alla fine tornarono in sé, non ricordando nulla di quanto era accaduto.” Possiamo capire che la repressione militare non ebbe successo e quindi Jamestown venne salvata dallo stramonio, che da questo prese il nome di “pianta di Jamestown”.

La Datura stramonium è una pianta generalmente glabra, soltanto le parti giovani presentano una peluria che si perde con l’accrescimento. Foglie alterne grandi (fino a 20 cm), ovali a margine fortemente dentato, con odore nauseante ben avvertibile se stropicciate. La faccia superiore è verde scura, quella inferiore più chiara. Fiori vistosi, bianchi, talvolta con sfumature violacee, a forma di trombetta, lunghi fino a 10 cm, con calice verde allungato. La corolla ha 5 petali pieghettati, saldati, acuminati. 5 stami, un unico pistillo con ovaio supero. Lo stimma è bifido. I fiori sono in genere completamente aperti durante la notte. Impollinazione entomofila da parte di insetti attirati dall’odore penetrante e dolciastro dei fiori. Le esalazioni se aspirate a lungo provocano un effetto narcotico.

Produce una “mela” spinosa (da cui i nomi di mela spinosa, thornapple e Stechapfel), divisa in quattro logge contenenti numerosi semi neri a forma di fagiolo. Il frutto maturo si apre evidenziando le quattro logge e libera i semi. Fioritura estiva.
Cresce nelle regioni temperate e subtropicali in Eurasia e in America. Molto comune, anche infestante, negli incolti, presso ruderi e ai margini delle strade.

L’origine del genere Datura secondo molti studiosi è centro-americana, ma la presenza nel vecchio mondo in periodo precolombiano è ampiamente documentata. Si pensa quindi che si sia verificato in qualche modo il trasporto delle piante o dei semi in tempi molto antichi.

Il fiore si apre al massimo di notte e attira gli insetti con un odore penetrante dolciastro © Mazza

Il fiore si apre al massimo di notte e attira gli insetti con un odore penetrante dolciastro © Mazza

La diffusione può essere facilitata dalla estrema resistenza dei semi che sopportano anche viaggi prolungati su ammassi vegetali trasportati dal mare. Questa resistenza spiega anche la grandissima diffusione delle diverse specie di Datura. Anche gli uccelli con gli escrementi contribuiscono alla dispersione dei semi. Diverse specie di Datura, soprattutto quelle arbustive o arboree vengono coltivate come ornamentali.

Tossicità e farmacologia

Tutta la pianta è fortemente tossica per la presenza degli alcaloidi Scopolamina o Ioscina, Atropina (DL-Iosciamina), e L-Iosciamina, analogamente ad altre Solanacee come il Giusquiamo (Hyoscyamus niger) o la Belladonna (Atropa belladonna).

Queste sostanze agiscono inibendo competitivamente la funzione dei recettori muscarinici dell’acetilcolina, sia nel sistema nervoso centrale che nel sistema nervoso autonomo parasimpatico (vedi la scheda su Hyoscyamus niger). Gli effetti dello stramonio sul sistema nervoso centrale sono più spiccati di quello delle altre solanacee citate soprattuto nel provocare delirio e allucinazioni.

Il bestiame in genere rifiuta di mangiarlo, probabilmente respinto dal cattivo odore e dal sapore disgustoso e di conseguenza la presenza della pianta nei pascoli non rappresenta di regola un pericolo per gli animali. Si verificano comunque occasionalmente intossicazioni negli animali domestici e sono riportati casi nei bovini, cavalli, pecore, capre, maiali e pollame.

Per secoli lo stramonio è stato utilizzato per il trattamento dell’asma e come anestetico nel corso di interventi chirurgici e riduzione di fratture. L’uso anti asmatico, dovuto alla paralisi che viene indotta dagli alcaloidi dello stramonio sulla muscolatura liscia dei bronchi, è molto antico: l’uso di fumare sigari o pipe di foglia di stramonio per gli attachi di asma è riportato dai testi di medicina Ayurvedica e fu importato in Europa alla fine del 18° secolo. L’uso dello stramonio come anestetico da usare durante la riduzione delle fratture era noto agli indios Zuni del Nuovo Messico, mentre nell’antica Cina si utilizzava come anestetico in chirurgia. Attualmente la Atropina e la Scopolamina contenute nello stramonio vengono utilizzate nella terapia sintomatica nel morbo di Parkinson, nel trattamento e nella prevenzione delle cinetosi (mal d’auto) e in oculistica (per altri usi vedi le schede su Hyoscyamus niger e su Atropa Belladonna). Lo stramonio può anche essere usato come aiuto nei trattamenti delle tossicodipendenze, dal momento che attenua il delirium tremens alcolico e i sintomi di astinenza da morfina. Un utilizzazione oggi praticamente abbandonata è quella per il mal di denti. Le proprietà tossiche della pianta vengono anche utilizzate a scopi criminosi, soprattutto in India.

Lo stramonio è anche un potente allucinogeno usato nei riti religiosi e magici a causa delle intense visioni che produce. L’uso è però estremamente pericoloso a causa del ristretto intervallo terapeutico, cioè del fatto che le dosi efficaci sono molto vicine a quelle tossiche e potenzialmente letali. Esiste quindi un alto rischio di sovradosaggio, soprattutto dovuto all’ignoranza degli utilizzatori e alla grande variabilità nel contenuto di alcaloidi nella pianta, che può variare per un fattore di 5:1 tra diversi esemplari.

La tossicità varia anche con l’età della pianta ed è influenzata dalle caratteristiche del terreno e dal clima. Varia anche, in modo imprevedibile, da foglia a foglia. È anche molto variabile il rapporto del contenuto dei diversi alcaloidi. Queste variazioni imprevedibili rendono la Datura stramonium estremamente pericolosa e contribuiscono alla alta frequenza di gravi incidenti tra coloro che la consumano a scopo voluttuario ingerendo parti della pianta o suoi estratti per il loro ruolo psicoattivo.

Il frutto è una

Il frutto è una "mela" spinosa che si apre a maturazione in 4 logge © Giuseppe Mazza

Storia e Usi magici

Lo stramonio ha una lunga storia come farmaco e come allucinogeno sacro. Già gli antichi testi Sanscriti e Cinesi menzionano la pianta e Avicenna (Ibn Sinā, X secolo) la cita, riprendendo probabilmente un testo di Dioscoride (primo secolo). Nell’antica Cina si usava un infuso di Datura stramonium e Cannabis in vino come anestetico o come allucinogeno. In India la pianta era sacra a Shiva, delle danzatrici nelle cerimonie offrivano bevande drogate con i suoi semi e chi ne beveva perdeva il controllo della propria volontà.La pianta sarebbe spuntata dal petto di Śiva. I suoi fiori sono ancora oggi usati in offerte cerimoniali in Nepal.

L’uso dello stramonio è ben documentato in India e in Tibet, i suoi effetti sono citati in diversi testi ayurvedici. Se ne parla anche nel Kāmasūtra (4th-6th secolo DC) :”Se il cibo si mescola con il frutto della mela spinosa provoca intossicazioni”. Si suggerisce anche di ungere il pene con un infuso di stramonio in miele prima del rapporto sessuale per assoggettare la partner alla propria volontà.

Nella iconografia Buddista la datura è legata al Buddha e all’estasi dell’illuminazione. Da un testo Buddhista Mahayana “E poi in una foresta di alberi di datura … (Buddha) rimase assorto in contemplazione ….. poi Buddha accettò le offerte poste nella sua ciotola di mendicante dalle divinità che albergavano nel bosco di datura e le benedì…”

Si pensa che lo stramonio, o piante con proprietà farmacologiche simili siano state usate per scopi medici e ritualistici nell’antichità, e alcuni studiosi hanno sostenuto che questa pianta venisse usata dagli antichi Greci nel Tempio di Apollo a Delfi (Oracolo di Delfi) per indurre negli indovini le estasi di contatto con il dio.

Anche in Africa, in Etiopia, l’uso della Datura stramonium per aprire la mente al divino era comune.

La maggiore diffusione dell’uso magico dello stramonio è comunque quella del continente americano, zona di origine della maggior parte delle specie del genere DaturaGrazie alle potenti e durature allucinazioni che induce, nelle Americhe l’uso magico e mistico di Datura stramonium come tramite per la comunicazione con il mondo degli spiriti è antichissimo.

Gli Zuni, indios Pueblos del Nuovo Messico, usavano lo stramonio nei riti sciamanici. Gli antichi abitanti della California ingerivano i semi per comunicare con gli dei, analogamente a quanto facevano altri popoli americani, come i Cherokee. Lo stramonio, come le altre piante ad azione allucinogena simile erano potenti strumenti per la divinazione: dopo aver ingerito la sostanza il sacerdote cadeva in una trance nella quale veniva posseduto dagli dei o spiriti. Al risveglio svelava il contenuto delle vivide allucinazioni che poi veniva interpretato a seconda delle necessità.

In Europa lo stramonio, insieme alla belladonna, e al giusquiamo era uno dei principali ingredienti delle pomate delle streghe: le sostanze allucinogene assorbite attraverso la pelle provocavano le sensazioni di volo che hanno dato origine al mito delle streghe volanti a cavallo della scopa (vedi la scheda sul Giusquiamo Hyoscyamus niger). Le proprietà narcotiche e allucinogene erano poi sfruttate durante i sabba per avere le necessarie visioni demoniache. Tanto era diffuso l’uso magico che ai tempi della caccia alle streghe in Inghilterra era molto pericoloso avere uno stramonio nell’orto per il rischio di essere accusato di stregoneria. Lo stramonio veniva considerato come un mezzo sicuro per riconoscere le streghe: queste infatti sarebbero state attratte irresistibilmente dall’odore di una pianta esposta sul davanzale di una finestra.

I minuscoli semi sanno attendere, sopportando anche lunghi viaggi e la salsedine © Giuseppe Mazza

I minuscoli semi sanno attendere, sopportando anche lunghi viaggi e la salsedine © Giuseppe Mazza

In epoca più recente le opere del grande pittore Fiammingo Hieronymus Bosch raffigurano spesso scene di orge, figure mostruose e grottesche, esseri volanti, e demoni maligni di un Inferno visto come un incubo spaventoso. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che queste immagini potessero derivare da allucinazioni ottenute tramite il consumo di droghe usate all’epoca, quali quelle contenute negli unguenti delle streghe. A sostegno di questa ipotesi c’è anche, in grande evidenza, la presenza, nella più famosa delle opere di Bosch, il meraviglioso “Trittico delle Delizie”, di una inconfondibile raffigurazione del pomo spinoso dello stramonio.

Anche Kipling nel racconto “L’ankus del Re” nei “Libri della jungla” parla di un avvelenamento mortale con Datura somministrato con una focaccia. Kipling lo definisce “Apple of Death is what the Jungle call thorn-apple or dhatura, the readiest poison in all India”. Infine, i Tiamat, un gruppo rock svedese, hanno prodotto una canzone sullo Stramonio. Ai nostri giorni sempre più numerosi sono i casi di intossicazioni dovute all’uso voluttuario dello stramonio.

Nel periodo 1983-1987 il National Poison Data System Statunitense ha riferito di una media di 74 intossicazioni volontarie per anno dovute a piante anticolinergiche come stramonio, belladonna e giusquiamo. Questo valore nel periodo 2004-2008 è salito a una media annua di 427 (anche il numero di intossicazioni per ingestione accidentale è altissimo, negli ultimi anni dell’ordine del migliaio per anno).

Da un quotidiano di Treviso, ottobre 2013 “Hanno rischiato la vita bevendo una tisana allo stramonio, l’ “erba del diavolo”. A Pianzano di Godega Sant’Urbano, in provincia di Treviso, tre ragazzi, Alex, Luca e Mattia, di 19, 20 e 23 anni hanno usato l’erba allucinogena per divertirsi ad un festino. Ma sono finiti in ospedale in rianimazione, in gravi condizioni. … cercavano uno sballo diverso per il sabato sera”

Non sono infrequenti tra i giovani casi di intossicazioni da stramonio associato ad intossicazione da alcool. La diffusione di questa abitudine all’uso voluttuario dello stramonio e di altre piante ad azione simile è anche da attribuire ai mezzi di informazione e soprattutto a siti irresponsabili presenti sulla rete internet. Una grave responsabilità in questo senso va anche attribuita ai libri misticheggianti di Carlos Castaneda, come “A scuola dallo Stregone (Gli insegnamenti di don Juan)”, che descrivono ed esaltano le esperienze dell’autore, vere o millantate che fossero, nell’uso di sostanze allucinogene come lo stramonio, senza evidenziarne l’estrema pericolosità.

I sintomi dell’intossicazione nell’uomo sono secchezza della bocca, polso rapido, agitazione, respiro accelerato, sete, diarrea, dilatazione della pupilla. Nei casi più gravi compaiono convulsioni, allucinazioni, delirio, coma e talvolta morte.
I sintomi permangono in genere per 24-48 ore, ma in alcuni casi si sono protratti anche per 2 settimane. Per il trattamento delle intossicazioni più gravi si utilizza la fisostigmina. Questo farmaco inibisce la degradazione enzimatica della acetilcolina, aumentandone quindi la disponibilità e quindi può antagonizzare gli alcaloidi dello stramonio che agiscono come antagonisti competitivi della acetilcolina stessa.

Il fenomeno socio-sanitario dell’uso di sostanze vegetali allucinogene o stupefacenti è certamente preoccupante ma non certo paragonabile a quello della droga “per bene”, cioè il tabacco. Dobbiamo sempre ricordare che si stima che nel mondo ogni anno 5 milioni di morti siano causate dal fumo. La gravità di questo fenomeno è ancora più grande se pensiamo al problema del fumo passivo: in Europa si calcolano 80.000 morti l’anno per il solo fumo passivo.

Sinonimi: Datura inermis Juss; Datura tatula L.

 

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