Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Madagascar, Mauritius e Réunion dove cresce solitamente nelle foreste umide su rocce coperte di detriti vegetali e muschio, meno frequentemente epifita sugli alberi, dal livello del mare fino a circa 1700 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “κύων, κυνός” (cyon, cynós) = cane e “ὄρχις” (orkis) = testicolo, con riferimento alla forma dei tuberi; il nome specifico è l’aggettivo latino “purpurascens, entis” = tendente al porpora, con riferimento al colore dei fiori.
La Cynorkis purpurascens Thouars (1822) è una specie terricola, a volte epifita, decidua, con due tuberi carnosi pubescenti oblunghi e una, raramente due, foglie basali ovato-lanceolate con apice acuto e margine intero, lunghe 20-45 cm e larghe 4-12 cm, carnose, che si sviluppano in genere contemporaneamente all’infiorescenza.
Infiorescenza terminale racemosa, compatta, su un peduncolo eretto lungo circa 25 cm, portante fino a oltre 30 fiori, su un pedicello e ovario lungo 2,5-4 cm, di colore da rosa pallido al porpora, di circa 2,7 cm di diametro; è presente in natura anche una forma albina.
Sepalo dorsale oblungo con apice acuto, concavo e ricurvo su petali e colonna, di circa 1 cm di lunghezza e 0,9 cm di larghezza, sepali laterali oblungo-falcati con apice ottuso o acuto, orizzontali, lunghi circa 1,3 cm e larghi 0,6 cm, petali lanceolati, lunghi 0,6-0,8 cm e larghi 0,2-0,4 cm, labello trilobato, lungo e largo 2-2,6 cm, lobi laterali con apici troncati e irregolarmente serrati e lobo mediano bifido con apici irregolarmente serrati; alla base del labello è presente un sperone lungo 3-3,5 cm.La specie è autoimpollinante.
A livello amatoriale si riproduce per divisione di piante accestite.
Specie poco coltivata che meriterebbe una maggiore diffusione per la fioritura di lunga durata, qualche mese.
Decidua, richiede temperature medio-alte, 22-30 °C, quando in vegetazione, leggermente più fresche durante il periodo di riposo.
Il regime delle innaffiature deve seguire attentamente l’andamento della vegetazione, alla ripresa vegetativa, in primavera, si iniziano gradualmente le innaffiature, facendo particolare attenzione a non lasciare acqua sulla foglia emergente, in modo da mantenere il substrato costantemente umido, ma senza ristagni, alla fine del ciclo, quando la foglia cade, le innaffiature vanno sospese mantenendo il substrato solo appena umido.
Solitamente viene coltivata in vaso con terriccio organico particolarmente drenante e aerato, da rinnovare frequentemente essendo i tuberi facilmente soggetti a marciume quando il substrato tende a deteriorarsi.
Concimazioni, durante il periodo vegetativo, opportunamente alternate alle innaffiature per evitare accumuli di sali, utilizzando un concime bilanciato idrosolubile, con microelementi, a 1/5 di dose, o meno, di quella consigliata sulla confezione.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
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