Famiglia : Cucurbitaceae

Testo © Eugenio Zanotti

La Cucurbita maxima è una pianta erbacea annuale vigorosa originaria dell'America tropicale © G. Mazza
Il nome del genere “cucurbita” in latino vuol dire zucca; quello specifico “maxima” significa, sempre in latino, massima, la più grande, per le dimensioni raggiunte dai frutti.
È una vigorosa e grande pianta erbacea annuale, con fusti prostrati o rampicanti, cavi, lunghi fino a 6-8 metri, ramosi, rugoso-angolosi, ispido-pungenti, con cirri ramificati.
Foglie alterne, molto grandi, ruvide ma tenere e fragili, di un bel colore verde, spesso chiazzate di verde chiaro cenerognolo nella parte mediana, con nervature sporgenti al rovescio, subcordate, palmato-lobate, con 3-7 lobi più o meno profondamente incisi e rotondati; hanno un lungo e grosso picciolo, cavo, papilloso-pungente, rugoso, molto fragile.
La fioritura si protrae da luglio ad agosto; fiori di 6-12 cm, monoici, ascellari, su peduncoli cilindrici, con corolla campanulata aperta a cinque petali giallo- arancione. Il frutto (poponide) è grande, sferoidale, generalmente compresso ai poli, di forma diversa secondo le varietà, con polpa giallo carico a giallo-aranciato, consistente, farinosa, dolce. Semi grandi, biancastri, appiattiti, ovali, con prominenza all’apice, commestibili così come i fiori. La zucca è una pianta coltivata e spesso inselvatichita presso gli orti, negli incolti e attorno agli immondezzai (0-1500 m). Fra le specie più largamente coltivate del genere Cucurbita, per la polpa dei frutti, per i fiori (anch’essi commestibili), ed i semi, ricordiamo oltre alle zucche invernali quali Cucurbita maxima (Zucca gialla o dolce), e Cucurbita moschata (come la zucca torta o violina o zucca piena di Napoli), le varietà da zucchini di Cucurbita pepo, Cucurbita ficifolia (detta zucca siamese) e Cucurbita argyrosperma o mixta, coltivata soprattutto negli Stati Uniti.

Per crescere bene ha bisogno di molto sole, acqua ed un terreno fertile e leggero © Giuseppe Mazza
La pianta è colpita soprattutto da malattie fungine (oidio, peronospora, muffa grigia e nerume), da un àfide (Aphis gossypii), raramente da cocciniglie e altri insetti.
Dal punto di vista alimentare, specialmente nel periodo autunno-invernale, la zucca è una verdura molto apprezzata in cucina: si impiega nei minestroni, minestre, puree, gnocchi, ripieni di ravioli, mostarde, confetture, torte, pane, la sua polpa si consuma lessata o fritta.
Ho ancora, indimenticabile, il ricordo del cibernetico Silvio Ceccato, che ascoltai una sera a Orzinuovi, nella mia Bassa bresciana, in un entusiasmante “Elogio alla zucca”, divagare fra la cucina e la biblioteca, raccontare di zuppe di castagne e polenta abbrustolita che lottavano disperatamente contro la “Nouvelle cuisine”….
I semi della zucca (Semen Cucurbitae) raccolti in settembre sono impiegati in fitoterapia per le loro proprietà antielmintiche (tenifughe) contro cestodi e ascaridi; paralizzano la tenia (o verme solitario) facilitandone il distacco dalle pareti intestinali. Studi recenti hanno evidenziato anche un’azione positiva nei casi di vescica irritabile e nei disturbi della minzione associati a edema prostatico. Alla Cucurbita maxima, si affianca a questo proposito anche la Cucurbita pepo var. styriaca, la cosiddetta zucca a semi nudi (privi di buccia), originaria dell’Asia minore, molto attiva per alleviare i disturbi causati dall’ipertrofia benigna della prostata.

Verdura apprezzata da secoli in cucina. I semi hanno indiscusse proprietà medicinali © Giuseppe Mazza
Preparazioni :
Impasto antielmintico-tenifugo
60 grammi di semi secchi (secondo il peso della persona) di zucca, sbucciati e pestati finemente in un mortaio o triturati in un frullatore (quando freschi anche interi). Amalgamare il ricavato con 20 grammi di miele o zucchero fuso e un pizzico di cacao, somministrare in tre volte a distanza di mezz’ora, da sola o mescolata in una bevanda. Far seguire dopo tre ore dell’olio di ricino per favorire il distacco dei parassiti, dalla parete dell’intestino.
Sinonimi
Cucurbita poitro Pers. (1807); Pepo poitro Pers. (1826); Pepo macrocarpus Rich. Ex Spach (1838); Pepo maximus (Duch. Ex Lam.) Peterm. (1838); Cucurbita pieliformis (Poiret) M. Roemer (1846); Cucurbita turbaniformis M. Roemer (1846); Cucurbita andreana Naudin (1896); Cucurbita maxima var. zapallito (Carrière) Millán (1947); Cucurbita maxima var. turgida L.H. Bailey (1948).
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