Cryptomeria japonica

FamigliaCupressaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Cryptomeria japonica, cedro rosso del Giappone, criptomeria, Cupressaceae

La Cryptomeria japonica può raggiungere 40 m d’altezza con un diametro basale di 2 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Giappone centromeridionale dove è diffusa nelle foreste tra 100 e 1800 m di altitudine.

L’etimologia del genere, non specificata dall’autore, deriverebbe dalla combinazione dell’aggettivo greco “κρυπτός” (cryptós) = nascosto e del sostantivo “μέρος” (méros) = parte, con riferimento alle parti riproduttive nascoste da brattee; il nome specifico latino fa riferimento al luogo di origine.

Nomi comuni: Japanese cedar (inglese); ri ben liǔ shān (cinese); cédre du Japon, cryptomérias du Japon (francese); sugi (giapponese); cedro rosso del Giappone, criptomeria (italiano); Sicheltanne (tedesco).

La Cryptomeria japonica (Thunb. ex L.f.) D.Don (1839) è un albero sempreverde monoico con tronco eretto, fino a circa 40 m di altezza e 2 m di diametro alla base, dalla corteccia fibrosa da bruno rossastra a grigio scuro che tende a sfaldarsi in lunghe strisce longitudinali.

La chioma è densa, conica, colonnare od ovoide con rami principali pressoché verticillati, più o meno orizzontali, e rametti laterali generalmente pendenti. Foglie lesiniformi, più o meno incurvate all’apice, lunghe 0,5-1,8 cm e larghe circa 1 mm, disposte a spirale in 5 file, rigide, fragranti, persistenti per 4-5 anni, di colore verde chiaro che può virare al bronzo negli inverni più rigidi per ritornare verde in primavera.

Coni maschili ovoidi, di 2-6 mm di lunghezza e 2-4 mm di diametro, riuniti in racemi ascellari sessili in prossimità degli apici dei rametti laterali di 2 anni di età, di colore rossastro tendente al giallo a maturità, costituiti da numerosi microsporofilli (foglie modificate che portano le sacche polliniche), disposti a spirale, portanti 3-6 sacche polliniche. Coni femminili terminali, solitari o a volte in gruppi fino a 6, sessili, globosi, di 1-2 cm di diametro, costituiti da 20-30 scaglie disposte a rosetta, con 2-5 ovuli per brattea, tranne nelle apicali sterili. Semi irregolarmente ellissoidi più o meno compressi, di 4-6 mm di lunghezza e 2-3 mm di larghezza con una minuscola ala, di colore bruno; la germinazione è epigea.

Si riproduce per seme in primavera, con tempi di germinazione di 1-2 mesi, e per talea semilegnosa nella tarda estate.

Specie ampiamente diffusa e coltivata da tempo immemorabile in Giappone, di cui è l’albero nazionale, e in Cina, per la sua bellezza, la facilità di coltivazione, la velocità di crescita ed il legno di ottima qualità. Cresce al meglio nei climi temperati con estati calde e umide, sopporta minime invernali fino a circa -20 °C, richiede terreni fertili, profondi, drenanti, da acidi a neutri, mantenuti costantemente umidi, ed una esposizione preferibilmente in pieno sole o al più leggermente ombreggiata, non sopporta i venti secchi e salmastri. Il legno leggero, compatto,  durevole, resistente ai marciumi, facilmente lavorabile, è utilizzato nelle costruzioni civili e navali, in particolare in Giappone, e per infissi, mobili e nell’industria della carta.

Sono state selezionate numerose varietà che si differenziano per colore delle foglie, forma della chioma e altezza, in particolare le varietà nane sono adatte per piccoli giardini e sono anche un ottimo soggetto da coltivare in vaso per la decorazione di spazi aperti; è inoltre una specie molto apprezzata per bonsai.

Cryptomeria japonica, cedro rosso del Giappone, criptomeria, Cupressaceae

Particolare dei coni femminili in crescita, larghi 1-2 cm con 20-30 scaglie disposte a rosetta, e dei coni maschili, a destra, lunghi 2-6 mm © Giuseppe Mazza

Sinonimi: Cupressus japonica Thunb. ex L.f. (1782); Taxodium japonicum (Thunb. ex L.f.) Brongn. (1833); Schubertia japonica (Thunb. ex L.f.) Jacques (1837); Cryptomeria nana Lindl. & Gordon (1850); Cryptomeria fortunei Hooibr. ex Billain (1853); Cryptomeria lobbiana Billain (1853); Cryptomeria japonica var. lobbii Carrière (1855); Cryptomeria japonica var. nana Carrière in H.A.Jacques & F.Hérincq (1857); Cryptomeria elegans Jacob-Makoy (1864); Cryptomeria araucarioides Henkel & W.Hochst. (1865); Cryptomeria japonica var. dacrydioides Carrière (1867); Cryptomeria japonica var. pungens Carrière (1867); Cryptomeria japonica var. sinensis Miq. in P.F.von Siebold & J.G.Zuccarini (1870); Cryptomeria japonica var. spiralis Miq. in P.F.von Siebold & J.G.Zuccarini (1870); Cryptomeria nigricans Carrière (1871); Cryptomeria lycopodioides Carrière (1874); Cryptomeria japonica var. elegans-variegata Van Geert (1875); Cryptomeria lobbii (Carrière) Lavallée (1877); Cryptomeria japonica f. araucarioides (Henkel & W.Hochst.) Beissn. (1887); Cryptomeria japonica f. compacta Beissn. (1887); Cryptomeria japonica f. elegans (Jacob-Makoy) Beissn. (1887); Cryptomeria japonica f. lobbii (Carrière) Beissn. (1887); Cryptomeria japonica f. nana (Carrière) Beissn. (1887); Cryptomeria japonica f. pungens (Carrière) Beissn. (1887); Cryptomeria compacta Beissn. (1891); Cryptomeria mucronata Beissn. (1891); Cryptomeria pungens Beissn. (1891); Cryptomeria variegata Beissn. (1891); Cryptomeria viridis Beissn. (1891); Cryptomeria generalis E.H.L.Krause in J.Sturm (1906); Cryptomeria japonica var. fortunei (Hooibr. ex Billain) A.Henry in H.J.Elwes & A.Henry (1906); Cryptomeria japonica var. compacta (Beissn.) C.K.Schneid. in E.E.Silva Tarouca (1913); Cryptomeria japonica var. pendulata Bronsart (1913); Cupressus mairei H.Lév., (1916); Cryptomeria kawaii Hayata (1917); Cryptomeria japonica var. caespitosa Makino (1928); Cryptomeria mairei (H.Lév.) Nakai (1937); Cryptomeria japonica var. radicans Nakai (1941); Cryptomeria japonica var. pendula Leroy ex Dallim. & A.B.Jacks. (1948); Cryptomeria japonica f. dacrydioides (Carrière) Rehder (1949); Cryptomeria japonica f. spiralis (Miq.) Rehder (1949); Cryptomeria japonica subsp. sinensis (Miq.) P.D.Sell (1990).

Cryptomeria japonica, cedro rosso del Giappone, criptomeria, Cupressaceae

I coni femminili si aprono a maturazione disperdendo piccoli semi elissoidi di 4-6 mm con una minuscola ala che ne facilita la dispersione © Giuseppe Mazza

 

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