Famiglia : Viperidae
Testo © Dr. Gianni Olivo
Il Serpente a sonaglio dalla coda nera o Serpente a sonaglio muso di cane (Crotalus molossus Baird & Girard, 1853), detto in inglese Black-tailed rattlesnake, Green rattler o Black rattler, appartiene alla famiglia dei Viperidi (Viperidae) ed alla sottofamiglia dei Crotalini (Crotalinae), caratterizzati dalla presenza di fossette per il rilevamento della vicinanza di animali a sangue caldo.
È un serpente, di taglia media, che misura in genere 70-100 cm, con dei record di 120 cm.
La testa è appiattita e triangolare, con occhio a pupilla ellittica e verticale, posto abbastanza anteriormente, a breve distanza dalle fossette termo-recettrici e protetto, superiormente, da una squama sovra-oculare piuttosto sporgente, a mò di tetto, forse deputata a riparare l’occhio dai raggi perpendicolari del sole.
L’apice del muso si presenta abbastanza rialzato, potremmo dire “rincagnato” e questo è forse il motivo di un suo soprannome (muso di cane), e la rima buccale, che anteriormente risale abbastanza marcatamente può, in effetti, ricordare vagamente il muso di un boxer. Le zanne, ripiegabili sul palato, in quanto si tratta di un viperide e quindi con apparato velenifero di tipo solenoglifo, sono relativamente lunghe, in media 1,5 cm, ma possono raggiungere i 2 cm negli esemplari di maggiori dimensioni.
Il colore è oltremodo variabile, comprendendo una gamma di tinte di fondo che va dal nero (donde l’appellativo di black rattler) al marrone, al giallo o al verde intenso (fase che gli ha meritato un altro nome, green rattlesnake, che però non deve trarre in inganno, creando confusione con il Crotalus viridis). Nella quasi totalità degli esemplari, la coda, molto scura, tende a creare un contrasto cromatico con il resto della livrea, ed il nome di black-tailed rattlesnake è ovviamente dovuto a tale caratteristica. Negli individui marcatamente verdi, i disegni scuri, di forma poligonale, presenti sul dorso, rendono la livrea estremamente elegante ed attraente. Tali disegni si presentano spesso “pieni” nella parte anteriore del corpo, mentre, posteriormente, includono una macchia verde al loro interno. Sulla testa è evidente un disegno a V a vertice anteriore e situato sull’apice del muso, i cui “bracci” vanno ad includere gli occhi. Caratteristica quasi costante è, infine, la coda, completamente nera e ornata di quell’apparato adibito all’intimidazione che è il famoso “sonaglio”.
Detto … strumento musicale è costituito essenzialmente di cheratina, e, ad ogni muta (fenomeno che può verificarsi più volte all’anno), viene aggiunto un segmento ad anello ma, contrariamente a quanto verrebbe da pensare, non è possibile basarsi sul numero dei segmenti del sonaglio per stabilire l’età dell’esemplare, sia per il fatto che le mute sono più di una all’anno, sia per il motivo che tali anelli, che divengono via via più fragili con il passare del tempo, vengono persi facilmente … In altre parole, non è possibile stabilire l’età della ballerina dalle nacchere che usa. Il suono, quando il serpente, irritato o allarmato, fa vibrare velocemente la coda, è più acuto di quello prodotto da specie più grandi, come i diamondbacks, ed assomiglia al ronzio di api infuriate.
Pur non essendo tra i crotali più aggressivi, è specie nervosa ed irritabile e non esita a mordere se toccato o disturbato. Stanti le dimensioni, può colpire ad oltre mezzo metro di distanza e le zanne hanno lunghezza sufficiente a penetrare tessuti leggeri. Il veleno ha composizione complessa, contenendo, tra le altre sostanze, delle proteinasi, fibrinogeno-coagulasi, collagenasi, e fattori emorragizzanti, e le dosi che può inoculare possono uccidere un uomo adulto, se non si interviene per tempo.
Gli effetti riscontrati in alcuni casi di avvelenamento (uso tale termine perché, come per quasi tutti i serpenti velenosi, vi possono essere spesso casi di dry bite o morso asciutto, cioè senza inoculazione di veleno) furono edema, per stravaso di plasma dai vasi sanguigni, ecchimosi dovute a fuoriuscita di sangue intero, necrosi, accompagnata da dolore violentissimo, discolorazione dell’arto colpito ed emorragie, anche a carico di organi interni. A differenza di quanto accade in caso di morso di altri viperidi, i fenomeni trombotici, da aumentata coagulazione del sangue, sono, invece, meno marcati.
Questo crotalo caccia prevalentemente roditori e piccoli mammiferi ma i giovani possono a volte accontentarsi di insetti o lucertole. Anche nidiacei ed altri animali possono, tuttavia, entrare a far parte della sua dieta. Ha, come molti crotali, abitudini prevalentemente notturne, tranne nei periodi meno caldi, per cui tende ad essere diurno o crepuscolare in primavera, mentre in estate è essenzialmente notturno. In inverno, a meno che il clima sia particolarmente clemente, iberna, sfruttando cavità naturali o, più spesso, tane di roditori o di altri animali.
Sebbene ami zone subdesertiche e praterie, può trovarsi in vari ambienti. Sulla sabbia può, talvolta, adottare il movimento side-winding, come le cerasti ed i crotali-ceraste, e, sebbene non sia animale acquatico, è un ottimo nuotatore.
La femmina è ovovipara e dà alla luce piccoli vivi e formati, già dotati di veleno attivo. Gli accoppiamenti hanno luogo ad inizio primavera e le nascite ad inizio dell’estate. I piccoli “partoriti” sono in media da 5 a 15.
Vengono riconosciute almeno quattro sottospecie di questo serpente:
Crotalus molossus molossus o crotalo a coda nera del Nord è tipico degli Stati Uniti meridionali (Arizona, Texas, Nuovo Messico).
Crotalus molossus nigrescens o crotalo verde messicano è diffuso, appunto, in Messico, soprattutto nel Sonora e nel Chihuahua.
Crotalus molossus oaxacus o crotalo coda nera di Oaxacan è tipico della omonima zona in Messico ed ha diffusione più limitata di nigrescens.
Crotalus molossus estebanensis o crotalo coda nera di San Esteban è confinato nell’omonima isola del Golfo di California (Messico).
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