Famiglia : Arecaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è endemica di Cuba dove è presente, pressoché in tutto il territorio dell’isola, nelle foreste aperte e savane costiere semiaride a bassa altitudine.
Il genere Copernicia è dedicato all’astronomo polacco Niccolò Copérnico (1473-1543); l’etimologia del nome specifico, il sostantivo latino “hospita, ae” = ospite, non è stata specificata dall’autore, si ritiene faccia riferimento alla massa di foglie secche persistenti che dà ospitalità a piccoli animali.
Nomi comuni: Cuban wax palm (inglese); guano cano, jata, palma jata, yarey, yarey hediondo, yarey de sabana (Cuba).
La Copernicia hospita Mart. (1838) è una specie monoica molto variabile, eretta, solitaria, raramente con germogli basali, alta in natura 4-8 m, con un fusto cilindrico, di 15-30 cm di diametro, ricoperto dalle basi fogliari persistenti nelle piante giovani, liscio e grigiastro in quelle adulte.
Le foglie, su un picciolo provvisto ai margini di robuste spine ricurve, lungo 0,8-1 m e largo 4-5 cm, sono palmate, orbicolari, prive di spine ai margini, di colore da grigio verde a bluastro e ricoperte da una più o meno spessa patina cerosa bianco-grigiastra da ambo i lati.
La lamina fogliare è incisa in 60-70 segmenti lineari-triangolari rigidi con apice acuminato e margini lievemente dentati, lunghi al centro fino ad oltre 1 m, uniti alla base per circa metà della loro lunghezza. Infiorescenze tra le foglie (interfogliari) che si proiettano al di fuori della chioma, lunghe fino a circa 2,5 m, con 6 ordini di ramificazioni ricoperte da un tomento biancastro e rachille fiorifere, lunghe 0,8-2 cm, fittamente pelose. Fiori ermafroditi ravvicinati, generalmente solitari, meno frequentemente in coppia, lunghi circa 0,5 cm, di colore crema, con corolla campanulata trilobata esternamente ricoperta da fitti e corti peli, 3 carpelli e 6 stami con i larghi filamenti uniti alla base.
I frutti, che si sviluppano solitamente da un solo carpello, sono globosi, di 1,8-2 cm di diametro, di colore nero a maturità, contenenti un solo seme globoso di circa 1,5 cm di diametro.
Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per due-tre giorni, in terriccio sabbioso drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione a partire da un mese.
Specie di lenta crescita diffusa in natura ed anche in coltivazione, per il particolare colore delle foglie e la spessa cera che le ricopre, più di ogni altra specie cubana, simile alla meno nota Copernicia glabrescens che differisce, oltre che per l’assenza di peli sulle ramificazioni dell’infiorescenza, per le foglie verdi e la totale o quasi assenza della patina cerosa.
Di grande effetto ornamentale e paesaggistico come esemplare isolato o in gruppo nei giardini delle regioni a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo più miti, dove da adulta può sopportare valori occasionali di temperatura intorno a -1 °C, purché di breve durata.
Richiede pieno sole fin dai primi stadi della crescita e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, da leggermente acido a leggermente alcalino, purché perfettamente drenante, ben radicata può resistere a periodi di siccità, ma cresce al meglio se regolarmente irrigata nelle zone caratterizzate da una lunga stagione calda e secca. Utili le concimazioni con prodotti bilanciati con microelementi a lento rilascio per una crescita più veloce e un aspetto più rigoglioso. Tollera gli aerosol salini, può quindi essere impiegata in giardini in prossimità del mare.
Le foglie secche sono utilizzate come copertura di abitazioni rurali e per realizzare cappelli, sacche, ceste, scope ed altri oggetti artigianali di uso comune; i fusti, resistenti e di lunga durata, sono impiegati nelle costruzioni e per recinzioni.
Sinonimi: Copernicia escarzana León (1931).