Famiglia : Arecaceae
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Testo © Pietro Puccio
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20 m d'altezza, 50 cm di diametro, e un grande valore paesaggistico per i tropici © Giuseppe Mazza
Il genere Copernicia è dedicato all’astronomo Niccolò Copérnico (1473-1543); il nome specifico deriva dal latino “gigas” = gigante, con ovvio riferimento alle dimensioni della pianta.
È chiamata localmente “barrigón”, “hediondo”, “palmeta”; altrove “giant copernicia” (inglese), “géant copernicia (francese), “carnauba-gigante”, “carnau- ba de morcego” (portoghese).
Presenta un fusto solitario, imponente, colonnare, alto fino a 20 m con un diametro di 50 cm, ricoperto dai residui dei piccioli delle vecchie foglie nella parte più giovane, liscio e di colore grigiastro in quella più vecchia.
Le foglie, portate da lunghi piccioli dai margini spinosi, sono palmate, di colore verde superiormente, ricoperte da una patina cerosa grigia inferiormente, e suddivise in numerosi segmenti rigidi. Le infiorescenze che nascono tra le foglie, arcuate e ramificate, si protendono oltre la chioma e portano fiori bisessuali biancastri. I frutti sono globosi, 2 cm di diametro, di colore nero a maturità.
Si riproduce per seme che germina in circa 2 mesi. Palma di grandissimo valore paesaggistico per forma, dimensione e colore di fusto e chioma, coltivabile in ampi spazi in zone a clima tropicale e subtropicale ed in pieno sole. Se ne può tentare la coltivazione in climi temperato-caldi in posizione particolarmente riparata, non sopportando, se non per brevissimo periodo, temperature intorno a 0 °C.
Sinonimo: Copernicia excelsa León (1931).
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