Famiglia : Chrysopidae
Testo © Prof. Santi Longo
Nota come Crisopa ciliata, Chrysotropia ciliata (Wesmael, 1841) appartiene all’ordine Neuroptera che annovera circa 4500 specie suddivise nei tre sottordini Megaloptera, Rhaphidioptera e Planipennia.
A quest’ultimo sottordine, appartiene la famiglia Chrysopidae che include circa 40 generi.
Gli adulti di questa famiglia hanno il corpo dal tegumento delicato di medie dimensioni di colore variabile dal giallo al verde. Il capo, denominato ipognato, è rivolto verso il basso. Le antenne sono filiformi, l’apparato boccale di tipo masticatore. Gli occhi, di ridotte dimensioni, sono prominenti con riflessi metallici. Le ali sono sviluppate, trasparenti con riflessi iridescenti, ricche di nervature.
Le larve sono di tipo campodeiforme per la somiglianza agli adulti dei Diplura, esapodi primitivi del genere Campodea. Hanno il corpo depresso con zampe ambulatorie.
L’apparato boccale è di tipo pungente succhiante, conformato a forcipe. Con questo l’insetto blocca la preda e vi inietta i secreti digestivi che liquefanno i tessuti, consentendone la suzione. La parte superiore del corpo presenta numerosi rilievi tegumentali. Alcune specie si mimetizzano ponendo sul loro corpo le esuvie delle prede.
Le larve mature tessono un bozzolo con la seta secreta dai loro organi escretori, omologhi ai reni, denominati tubi malpighiani. Prima dello sfarfallamento degli adulti le pupe abbandonano il bozzolo.
Il termine generico Chrysotropia è composto dal greco antico “χρυσός” (chrysós), oro, e da “τροπία” (tropìa), mutare, trasformarsi, con riferimento ai mutamenti di colore delle ali secondo l’inclinazione della luce. Il termine specifico ciliata, con le ciglia in latino, è un chiaro riferimento alle ciglia presenti sulle ali.
Zoogeografia
Chrysotropia ciliata, è segnalata nell’Europa occidentale e centrale, in Medio Oriente e nell’Asia Centro orientale
La Crisopa ciliata, sia allo stato larvale che adulto, è un attivo predatore di cocciniglie cotonose: ed è spesso presente su varie specie arboree quali i faggi infestati dall’Eriococcide Cryptococcus fagisuga, nonché su piante da frutto e ornamentali infestate da Pseudococcidi appartenenti ai generi Planococcus, Pseudococcus, ecc.
I corpi delle vittime svuotati dai tessuti e soprattutto gli ovisacchi cerosi, vengono dalla larva posti a protezione del suo corpo anche per mimetizzarsi e sfuggire alle formiche predatrici che proteggono le cocciniglie produttrici di melata
Morfofisiologia
Il corpo degli adulti è di colore verde-giallastro, lungo in media 15 mm.
I maschi sono poco più piccoli delle femmine.
Il capo è biancastro con la parte anteriore verde giallastra; l’apparato boccale è di tipo masticatore.
Gli occhi, bruni, sono rotondi; le antenne sono molto lunghe.
Sul primo segmento del torace sono presenti caratteristici tubercoli.
Le zampe sono di tipo deambulatorio.
Le ali di entrambi i sessi hanno il bordo anteriore munito di lunghi peli, la lunghezza di quelle delle femmine misura da 16 a 17 mm, quelle dei maschi intorno a 15 mm.
Le uova sono di colore verde. Le larve hanno zampe toraciche e vengono denominate oligopode, di tipo campodeiforme con occhi semplici (ocelli).
L’apparato boccale è, come abbiamo visto nella descrizione della famiglia, di tipo succhiatore perforante con la forma di un forcipe formato dalle mandibole allungate e ricurve con una scanalatura ventrale a cui si adattano le mascelle.
Le pupe hanno le mandibole mobili e una certa capacità di movimento, vengono denominate dectiche. In realtà si tratta di adulti in fase farata, intendendo con questo termine il periodo che intercorre tra il momento del distacco della vecchia cuticola dell’epidemide (apolisi) e la fuoruscita dell’individuo dall’esuvia.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Gli adulti sono presenti sulle piante infestate da aprile a settembre. Il loro numero è più elevato in luglio e agosto epoca in cui le cocciniglie ospiti raggiungono le più alte densità di popolazione.
Le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono uova singole, o in piccoli gruppi in prossimità delle colonie delle cocciniglie predate, sulla pagina inferiore delle foglie o rametti.
La nascita delle larve avviene grazie a un rompiguscio presente nell’esuvia larvale. Le larve, per sfuggire all’attività predatrice delle formiche, si mimetizzano disponendo sul dorso i resti delle prede e dei loro ovisacchi cerosi. Gli stadi larvali sono tre e le pupe escono dal bozzolo poco prima dello sfarfallamento.