Chloris chloris

Famiglia : Fringillidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

Parente stretto del Fringuello e del Canarino, col quale viene talora ibridato, il Verdone (Chloris chloris) è più robusto, con un grosso e temibile becco.

Parente stretto del Fringuello e del Canarino, col quale viene talora ibridato, il Verdone (Chloris chloris) è più robusto, con un grosso e temibile becco © Геннадий

Il Verdone o Verdello, Chloris chloris (Linnaeus, 1758), è un grazioso e comune uccelletto che appartiene all’ordine dei Passeriformes ed alla famiglia dei Fringillidae e come ben dice sia il nome scientifico che volgare, ha come caratteristica una livrea di colore verdastro.

Da sempre collocato nel genere Carduelis, solo ultimamente si è voluto inserirlo in Chloris adottando un binomio tautonimo che vede il ripetersi dello stesso nome sia nel genere che nella specie: Chloris dall’antico greco “khloros”, verde, a conferma del colore della sua livrea.

L’etimologia di Carduelis deriva dal latino “carduus”, cardo, l’alimento più amato da questo genere di uccelli.

Qui una disputa fra maschi, ma Chloris chloris può sovrastare anche uccelli più grandi e combattivi come un Merlo, un Pettirosso o una cinciallegra.

Qui una disputa fra maschi, ma può sovrastare anche uccelli più grandi e combattivi come un Merlo, un Pettirosso o una Cinciallegra © Светлана Медведева

Tuttavia questa nuova assegnazione non è del tutto condivisa e molti tassonomisti rimangono legati alla vecchia classificazione, nell’attesa che la situazione venga definitivamente chiarita e totalmente condivisa dal mondo ornitologico.

Consideriamo poi che lo stesso Linneo collocò originariamente questo uccelletto nel genere Loxia, il medesimo dei Crocieri, basandosi forse sulla robustezza e sulle dimensioni piuttosto tozze di questo fringillide, caratteristiche molto simili appunto a quelle dei crocieri.

Infatti come vedremo nella parte morfologica di questa scheda, il Verdone mostra un aspetto compatto e robusto che gli permette di sovrastare uccelli della sua stazza ed a volte anche volatili ben più grossi e temibili.

Chloris chloris presenta un sensibile dimorfismo sessuale. Nei maschi, il verde oliva della livrea, che ha dato origine al nome volgare, tende infatti spesso al giallo.

Chloris chloris presenta un sensibile dimorfismo sessuale. Nei maschi, il verde oliva della livrea, che ha dato origine al nome volgare, tende infatti spesso al giallo © Александр

Basta osservarlo nelle mangiatoie invernali quando frammisto a tante specie affamate, fa valer la sua supremazia allontanando dai posatoi chiunque cerchi di avvicinarsi.

Allarga leggermente le ali, digrigna minacciosamente il grosso becco, si abbassa sul corpo come per prendere una rincorsa e via una beccata all’intruso, indipendentemente che sia un merlo, un pettirosso od una cinciallegra, uccelli notoriamente non facili da contrastare.

Anche fra di loro verdoni, seppure uccelli alquanto sociali, non è facile la convivenza, non solo sulle mangiatoie ma ancor più durante il corteggiamento e la difesa del territorio.

Le femmine di Chloris chloris, che non devono sedurre ma passare inosservate durante la cova hanno invece tinte attenuate e tendono al grigiastro.

Le femmine, che non devono sedurre ma passare inosservate durante la cova hanno invece tinte attenuate e tendono al grigiastro © Christoph Moning

A tal proposito Chloris chloris è forse il maestro del volo a pipistrello, caratteristica condivisa solo da pochi altri fringillidi che viene praticata nella delimitazione del territorio di nidificazione.

È il primo indizio della sua presenza e della presa possesso di un’area di nidificazione. Un volo circolare tanto ampio quanto è l’area occupata, con un battito di ali al rallentatore e ad ala molto spalancata tanto da sembrare un vero pipistrello, accompagnato immancabilmente dal suo abituale canto nasale.

Un’operazione che il maschio ripete incessantemente per molti giorni anche dopo aver conquistato la femmina e che serve come deterrenza per altri rivali.

Il canto di Chloris chloris non è melodioso come quello di gran parte dei fringillidi ma i suoi trilli striduli servono comunque a delimitare il territorio.

Il canto del Verdone non è melodioso come quello di gran parte dei fringillidi ma i suoi trilli striduli servono comunque a delimitare il territorio © Susanne Spindler

Essendo un uccello ben diffuso in tutta Europa, ha guadagnato un numero infinito di nomignoli quasi sempre con esplicito riferimento al suo caratteristico colore.

In Italia troviamo Seranto, Sciaranto, Cerant, Cirant, Virduna, Vidduni, Verder oppure nel mondo anglosassone, Green linnet, Green grosbeak ed anche amichevolmente Greenies.

Altri nomi comuni europei sono: Verdier d’Europe in francese, Verderón Común in spagnolo, Grünfink in tedesco, Verdilhão-comum in portoghese, European Greenfinch in inglese ed un simpatico Aokawarahiwa in giapponese.

L’area di nidificazione è inoltre delimitata da un caratteristico volo perimetrale del maschio, detto a pipistrello, con ali molto spalancate che battono al rallentatore.

L’area di nidificazione è inoltre delimitata da caratteristici voli perimetrali del maschio, detti a pipistrello, con ali molto spalancate che battono al rallentatore © Matt Blango

Zoogeografia

Chloris chloris è un tipico fringillide europeo, con popolazioni in gran parte residenti, ben diffuso su tutto il territorio ed alquanto numeroso. È assente solo dall’Islanda e nella parte estrema settentrionale della penisola scandinava e della Russia europea mentre è presente anche in Medio Oriente, nel Caucaso e sulle coste nord occidentali africane ed inspiegabilmente con una popolazione isolata, in Kirghizistan e zone limitrofe.

È stato introdotto nel sud dell’Australia ed in Nuova Zelanda dove ha popolazioni ormai ben consolidate ed in alcune regioni del sud America quali Uruguay ed Argentina. Il Verdone non essendo un forte volatore, è abitualmente stanziale, se non per alcune popolazioni collocate nell’areale più a nord che si spostano durante la cattiva stagione in quartieri più meridionali ma sempre all’interno dell’area tradizionale.

Durante la cova, effettuata per due settimane dalla femmina, il maschio di Chloris chloris controlla la zona e provvede al sostentamento della compagna.

Durante la cova, effettuata per due settimane dalla femmina, il maschio controlla la zona e provvede al sostentamento della compagna © torbjornhultmark

È in questo periodo che diventa fortemente sociale formando raggruppamenti molto numerosi, spesso frammisti con altri fringillidi, con i quali trascorre l’inverno pascolando nei terreni incolti alla ricerca di cibo.

Seppure legato da sempre ad un territorio ben delimitato, questa specie ha dato origine ad una decina di sottospecie, non da tutti riconosciute, tipiche di aree periferiche o di popolazioni isolate. Carduelis chloris harrisoni delle isole britanniche, Carduelis chloris muehlei della penisola balcanica, Carduelis chloris aurantiiventris dell’area mediterranea e Macaronesia, Carduelis chloris voosi dell’Africa nord occidentale, Carduelis chloris vanmarli del Marocco, Carduelis chloris chlorotica del Medio Oriente, Carduelis chloris bilkevitchi del Caucaso, Carduelis chloris bilkevitchi del Kirghizistan, Carduelis chloris chloris dell’Europa continentale ed una sottospecie particolare Carduelis chloris madaraszi propria della Corsica e della Sardegna.

È lei che sceglie la località del nido e il maschio l’aiuta nella costruzione con muschi, erbe, setole e crini d’animali.

È lei che sceglie la località del nido e il maschio l’aiuta nella costruzione con muschi, erbe, setole e crini d’animali © Вероника Карандасова

Ecologia e Habitat

Chloris chloris ama zone alberate non troppo dense, intervallate da ampi spazi erbosi e cespugliosi ma non manca di occupare anche zone fortemente coltivate, boschi e frutteti ed anche giardini e parchi di centri abitati purché forniti di alberi ed arbusti cespugliosi.

Essendo un uccello prettamente granivoro, ha preso in certi casi vantaggio dalla riconversione agricola avvenuta in alcune aree del continente che ha visto prevalere coltivazioni cerealicole a scapito di incolti erbosi suo atavico habitat, riconvertendosi lui stesso a favore dell’innovazione.

Questo a dimostrazione della facilità di adattamento di questo uccello.

Tuttavia l’habitat preferito rimane pur sempre il prato stabile con tutte le sue essenze tradizionali, le praterie incolte con bassi cespugli pieni di bacche, ripe di fossati e di fontanili con acqua perenne e piccoli boschetti dove poter, alla necessità, porre il nido.

Morfofisiologia

Vi è un sensibile dimorfismo sessuale in questa specie, dovuto principalmente alla presenza più accentuata del giallo nella livrea del maschio che risulta meno marcata nella femmina ed assolutamente mancante nei giovani.

Pur avendo una livrea non molto variegata, il Verdone mostra una naturale eleganza nel suo piumaggio.

Il colore verde oliva è preminente in entrambe le livree, un colore che riveste totalmente il corpo di questi uccelli con sfumature chiaroscure che colpiscono varie parti del corpo.

Nel maschio il verde tende maggiormente al giallastro su tutto il corpo ed il giallo limone è ben evidente sulle remiganti primarie, sulle spalle e sulla coda mentre nella femmina il tutto è più attenuato e grigiastro.

Contiene in media 5 uova, lunghe circa 25 mm, di colore bianco crema con irregolari picchiettature rossastre sul lato opposto alla punta.

Contiene in media 5 uova, lunghe circa 25 mm, di colore bianco crema con irregolari picchiettature rossastre sul lato opposto alla punta © Вероника Карандасова

La femmina ed i giovani immaturi, in inverno sono molto simili e spesso, anche per attinenza negli atteggiamenti e robustezza, si possono quasi confondere con i nostri passeri domestici oppure con una femmina di zigolo.

Chloris chloris è un uccelletto robusto, con una grossa testa ed un becco conico molto forte e pronunciato e dotato di una notevole forza che gli permette di rompere anche i semi più duri e resistenti.

Come gran parte dei fringillidi, la coda ha timoniere esterne leggermente più allungate che le danno una forma piuttosto biforcuta e ben visibile anche a distanza.

I piccoli di Chloris chloris sono nutriti con cibo rigurgitato da entrambi i genitori. Nei primi giorni di vita con insetti, per un apporto proteico, e poi con vegetali.

I piccoli sono nutriti con cibo rigurgitato da entrambi i genitori. Nei primi giorni di vita con insetti, per un apporto proteico, e poi con vegetali © textman

Il becco è perlaceo e le zampe di colore grigio carnicino. Iride scura di colore bruno.

Ha una lunghezza totale di 15-16 cm, un peso medio di 26 g ed un’apertura alare di 28 cm: il Verdone è la specie di maggiori dimensioni nel suo genere.

Etologia e Biologia riproduttiva

Già dal mese di marzo, il Verdone inizia il corteggiamento e la delimitazione del territorio, un’area che terrà per tutti i mesi estivi per crescere le due ed a volte le tre nidiate che abitualmente effettua ogni anno.

Qui un giovane alle prese con un seme. Da notare la caratteristica macchiettatura sul petto e la mancanza di colori.

Qui un giovane alle prese con un seme. Da notare la caratteristica macchiettatura sul petto e la mancanza di colori © Antti Henttonen

Scelto il partner la femmina inizia autonomamente la costruzione del nido che pone generalmente in un alto cespuglio frondoso oppure addossato al tronco di un albero in corrispondenza di una biforcazione di un ramo, spesso nascosto in un rampicante e ben mimetizzato.

Il nido è un’ampia piattaforma piuttosto disordinata formata da rametti e piccoli pezzi di corteccia, con una perfetta coppa al centro, costruita con materiale vegetale, finissimo e soffice, radicette intrecciate e sottilissimi fili d’erba e immancabilmente crini e setole di animali.

L’interno è reso soffice da lanugine vegetale e morbido piumino e la coppa ha una profondità di alcuni centimetri, tale da creare una comoda e calda nicchia durante il periodo di cova.

Per un breve periodo dopo l’involo i piccoli seguono i genitori nelle loro scorrerie, apprendendo i luoghi di ristoro e d’alimentazione.

Per un breve periodo dopo l’involo i piccoli seguono i genitori nelle loro scorrerie, apprendendo i luoghi di ristoro e d’alimentazione © Gianfranco Colombo

Vengono deposte mediamente 5 uova di colore bianco crema diffusamente picchiettate di rossastro che vengono covate dalla sola femmina per circa due settimane mentre il maschio sarà intento alla difesa del territorio. Durante questo periodo spesso il maschio porta il cibo anche alla femmina rendendo ininterrotta la cova.

I nidiacei vengono seguiti da entrambi i genitori per due settimane ed anche per alcuni giorni dopo l’involo ma rapidamente i giovani si rendono indipendenti e perdono ogni contatto con i genitori, riunendosi abitualmente in bande giovanili.

Chloris chloris è un uccello prettamente granivoro tanto che durante la nidificazione, solo occasionalmente porta insetti al nido per nutrire i suoi piccoli, contrariamente a quanto fanno tutti gli uccelli che si alimentano con cibo vegetale, preferendo invece rigurgitare semi predigeriti.

Durante la calura estiva non mancano bagnetti ristoratori per il mantenimento di una perfetta livrea.

Durante la calura estiva non mancano bagnetti ristoratori per il mantenimento di una perfetta livrea © Gianfranco Colombo

I semi preferiti sono quelli di girasole, di cereali ed altri grani oleosi anche di notevole durezza che vengono con facilità spaccati da un becco che esprime una notevole forza. Naturalmente anche il cardo rientra nelle sue preferenze, giusto per ricordare la sua appartenenza  al genere Carduelis.

Il canto del Verdone non è melodioso come quello di gran parte dei fringillidi ma è pur sempre piacevole anche se frammezzato da trilli striduli e scoordinati e da sordi ronzii.

Tuttavia nel periodo Vittoriano questo uccello veniva fortemente cacciato insieme a Cardellini e Fanelli, per ingabbiarlo e godere del suo canto.

Chloris chloris non è un forte migratore e se trova un ambiente favorevole alle sue esigenze può tranquillamente sopportare una nevicata.

Il verdone non è un forte migratore e se trova un ambiente favorevole alle sue esigenze può tranquillamente sopportare una nevicata © Gianfranco Colombo

Il Verdone, seppur piccolo di dimensioni, è un uccello piuttosto forte e resistente sia alle condizioni ambientali sia ai problemi che coinvolgono ogni volatile di questa stazza, tuttavia spesso il nemico più subdolo non arriva dal cielo o dal suolo ma si annida all’interno dei nidi sotto forma di parassiti.

Non molti anni orsono le popolazioni di Verdoni del Regno Unito hanno subito una decimazione per colpa della Trichomoniasi aviaria che ha falcidiato le popolazioni in modo spropositato. E’ infatti tutt’oggi uno degli uccelli più colpiti da questo parassita. Le popolazioni sono comunque stabili e dal 2018 Chloris chloris appare come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella lista IUCN delle specie in pericolo.

Sinonimi

Loxia chloris Linnaeus, 1758; Carduelis chloris Linnaeus, 1758.

 

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