Famiglia : Labridae
Testo © Giuseppe Mazza
Il Cheilinus chlorourus (Bloch, 1791) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla variopinta e numerosa famiglia dei Labridae ricca di 71 generi e 549 specie.
Il nome del genere Cheilinus deriva dal greco “χεῖλος” (cheilos) = labbro, con riferimento alle vistose mascelle; mentre il termine specifico chlorourus deriva dal greco latinizzato “χλωρός” (chlorós) = verde e “οὐρά” (ourá) = coda, per il colore della coda, talora verdastro.
Zoogeografia
Ha una distribuzione estremamente vasta che comprende in pratica tutte le acque tropicali dell’Indo-Pacifico.
Assente dal Mar Rosso, lo troviamo, a titolo indicativo, lungo tutta la costa africana dalla Somalia al Sud Africa, incluse le isole Seychelles, Riunione e Mauritius; poi verso Est alle Isole Chagos, alle Maldive, India e Sri Lanka, Tailandia, Malesia, Isole Cocos, Indonesia, Filippine, Vietnam e più a Nord Taiwan e Sud del Giappone. In Oceania è comune a Palau, Papua Nuova Guinea, Micronesia lungo la Grande Barriera Corallina australiana e Nuova Caledonia. Verso Levante raggiunge le Hawaii, la Polinesia Francese, le Isole Marchesi, Tuamotu e infine, in Sud America, le Galapagos.
Ecologia-Habitat
Il Cheilinus chlorourus vive in acque basse, fino a un massimo di circa 30 m di profondità. Frequenta lagune e scogliere costiere, con una predilezione per i fondali a sabbia mista, che rimuove, fra macerie e coralli, con potenti getti d’acqua dalla bocca per scovare le prede.
I giovani crescono spesso nascosti sotto le grandi tavole delle madrepore del genere Acropora, o protetti dalle loro ramificazioni pungenti, ma si possono trovare anche nelle praterie sommerse.
Morfofisiologia
Può raggiungere i 45 cm di lunghezza. Il corpo è massiccio col profilo dorsale del capo convesso ed un muso relativamente appuntito con mascelle prominenti, armate da 2 solidi canini per lato. Non attacca i pesci, come il Cheilinus trilobatus, ma servono a spezzare i gusci dei molluschi e le corazze dei crostacei. È l’unico Cheilinus con 10 raggi spinosi sulla pinna dorsale, seguiti da 8-9 raggi inermi; l’anale 3 raggi spinosi e 8 molli. Le due pettorali e le pelviche, particolarmente allungate, sono inermi.
Si tratta, come spesso accade nei labridi, di una specie ermafrodita proterogina, con femmine cioè che crescendo si trasformano in maschi. Nei giovani e nelle femmine, la pinna caudale è arrotondata, mentre nei maschi adulti i raggi laterali si allungano e si espandono, come in Cheilinus trilobatus, ma con lobi meno accentuati.
Comparando le due specie, la livrea di Cheilinus chlorourus è a prima vista molto simile per le zonature chiare e scure operate dai cromatofori, ma mancano le sottili e ondeggianti linee verticali parallele del Cheilinus trilobatus e soprattutto è caratterizzato da una moltitudine di macchiette bianche, presenti sia sul corpo che sulle pinne, come non a torto sottolineano i termini specifici di punctatus, punctulatus e guttatus presenti nei sinonimi.
Il color d’insieme è grigiastro o verdastro ma non mancano esemplari con tonalità marroni, rosse o arancio. Anche qui è spesso presente una fascia bianca alla base della pinna caudale, e il capo può mostrare tonalità blu-turchesi con tratteggi e punteggiature rosse.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il Cheilinus chlorourus si nutre esclusivamente d’invertebrati: per lo più crostacei, in particolare gamberi, granchi, isopodi e anfipodi, ma anche di echinodermi, con una predilezione per le ofiure, di molluschi e policheti.
Per la riproduzione si formano delle coppie e le uova, fecondate in nuoto, vengono abbandonate alle correnti.
I giovani sono talora venduti come pesci d’acquario, anche se incompatibili con la presenza d’invertebrati nella vasca, ma è ovvio che, date le dimensioni, sono idonei solo ai grandi acquari pubblici. La resilienza della specie è buona, con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 1,4-4,4 anni. Ne deriva che oggi, nel 2020, l’indice di vulnerabilità del Cheilinus chlorourus è moderato, segnando 44 su una scala di 100.
Sinonimi
Sparus chlorourus Bloch, 1791; Cheilinus punctatus Bennett, 1832; Crenilabrus blochii Swainson, 1839; Cheilinus blochii Valenciennes, 1840; Cheilinus punctulatus Valenciennes, 1840; Cheilinus guttatus Bleeker, 1847; Cheilinus decacanthus Bleeker, 1851.