Famiglia : Chamaeleonidae
Testo © Dr. Luca Tringali
Il Camaleonte Comune, ugualmente noto come Camaleonte Europeo o come Camaleonte Mediterraneo, Chamaeleo chamaeleon (Linnaeus, 1758), è un sauro della famiglia Chamaeleonidae, cui appartengono circa 210 specie diffuse nell’Europa mediterranea, Asia occidentale, Africa e soprattutto, con il 40% del totale, in Madagascar.
Perfettamente adattato all’ambiente arboricolo, il camaleonte deve il suo nome alla fusione delle due parole greche χαμαί (chamé), in basso, a terra, e λέων (léon), leone, ad indicare l’estrema abilità di predatore del “leone strisciante”.
Varie recenti ricerche filogenetiche attribuiscono al genere Chamaeleo almeno 12 specie africane ed euroasiatiche.
Sembra che questo genere abbia avuto origine in Sud Africa durante l’Eocene, 50 milioni di anni fa (m.a.), mentre la diversificazione a livello di specie e la conseguente diffusione verso Nord ebbe luogo durante il Miocene, tra 20 e 5 m.a.
Alcune caratteristiche morfologiche, unite a specializzazioni fisiologiche ed etologiche, rendono i camaleonti immediatamente riconoscibili: la struttura a forma di casco sul capo, le creste craniali, la coda e gli arti prensili.
Zoogeografia
Chamaeleo chamaeleon è una specie a diffusione paleartica Est-mediterranea saharo-sindica, la cui distribuzione è la più settentrionale dei componenti della famiglia; introdotta dall’uomo a Cipro circa 9000 anni fa, e più recentemente in Italia, in alcune isole greche e Malta, è autoctona dal Marocco all’Arabia Saudita e dal Portogallo alla Turchia Sud-orientale. Allo stato attuale se ne riconoscono quattro sottospecie:
Chamaeleo chamaeleon chamaeleon (Linnaeus 1758): la sottospecie nominale è sicuramente presente in Portogallo e Spagna meridionali, Sahara occidentale, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto costiero;
Chamaeleo chamaeleon musae Steindachner 1901: distribuita in Israele ed Egitto desertico (Sinai settentrionale);
Chamaeleo chamaeleon orientalis Parker 1938: presente in Arabia Saudita;
Chamaeleo chamaeleon recticrista Boettger 1880: diffusa a Cipro, Turchia Sud-orientale, Giordania, Israele, Libano, Siria.
Le variazioni filogenetiche di Chamaeleo chamaeleon non sono state ancora adeguatamente investigate, e perciò l’attribuzione sottospecifica, almeno nelle località dove è stato introdotto di recente, Grecia insulare (Creta, Samos, Chios), Malta, Italia (Calabria e Puglia), non è stata ancora del tutto chiarita; le popolazioni pugliesi, ad esempio, potrebbero appartenere a tre delle quattro sottospecie note.
Ecologia-habitat
Chamaeleo chamaeleon si rinviene dal livello del mare a 1850 m di altezza in ambienti piuttosto diversi, spesso in pinete costiere caratterizzate dalla presenza di Pinus pinaster, Pinus pinea, Pinus brutia, con arbusti di Nerium oleander e dei generi Juniperus, Retama e Genista, sulla bassa vegetazione dunale con i generi Artemisia, Lygos, Zygophyllum, in vigneti, piantagioni di banani, giardini, ed anche in aree montane con Pinus nigra, o semi desertiche.
Specie prevalentemente diurna e arborea, a volte scende a terra per cambiare arbusto o in cerca di prede; è anche in grado di nuotare per superare un ostacolo acquatico.
Osservazioni condotte sulla sottospecie Chamaeleo chamaeleon musae indicano che i giovani riposano per lo più sulla vegetazione bassa, mentre gli adulti privilegiano gli arbusti più alti; gli adulti della sottospecie presente a Cipro sostano, invece, nelle porzioni periferiche, basse o alte, evitando le parti centrali, degli alberi.
Il Camaleonte Comune è un rettile insettivoro, e il tipo di preda varia in funzione dell’ambiente e della località: nella penisola iberica e a Malta prevalgono nella dieta ortotteri e ditteri; in Libia sembra consumare per lo più imenotteri.
A volte si nutre anche di giovani della propria specie e frutta.
Serpenti quali Dolichophis jugularis, Malpolon monspessulanus o Spalerosophis diadema sono predatori abituali del Camaleonte Comune. Anche le strategie di caccia dipendono in parte dall’habitat circostante: in ambienti con abbondante vegetazione medio-alta assume una strategia di tipo “all’agguato” (sit-and-wait) in attesa delle prede più grandi, mentre in aree desertiche privilegia piuttosto una caccia di ricerca attiva, spostandosi con movimenti lenti e ritmici su terreni con bassa e scarsa vegetazione e nutrendosi di molte prede di piccole dimensioni.
Il periodo annuale di attività si estende in genere da marzo a novembre, e l’ibernazione avviene in qualsiasi cavità disponibile, anche sotto pietre e rocce, ma se la temperatura esterna è favorevole può rimanere attivo anche durante tutto l’anno.
Morfofisiologia
Chamaeleo chamaeleon è un rettile con il corpo molto compresso lateralmente, dal peso di 15-40 g, lungo mediamente 190-250 mm di cui circa la metà è costituita dalla coda, ma può raggiungere anche 300 mm, con una cresta vertebrale formata da scaglie ingrandite, e presenta tutte quelle peculiarità morfologiche, fisiologiche ed etologiche che caratterizzano la famiglia Chamaeleonidae e che la rendono un gruppo di vertebrati tra i più specializzati.
Innanzitutto, il Camaleonte Comune è zigodattilo (dal greco ζυγόν – zigón = legame, e δάκτυλος – dáctilos = dito), termine utilizzato solitamente per alcuni uccelli arrampicatori come i pappagalli, e che indica la fusione delle due dita esterne disposte in avanti e le tre interne indietro nelle zampe anteriori, inversamente a quanto avviene in quelle posteriori.
Questa caratteristica, combinata con la capacità di ruotare mani e piedi e con la presenza di artigli taglienti, garantisce al camaleonte una presa sicura su ogni tipo di ramo o tronco d’albero.
A completare il perfetto adattamento alla vita arboricola contribuisce infine la lunga coda notevolmente prensile, più lunga nei maschi.
Non in grado di percepire bene i suoni, Chamaeleo chamaeleon sopperisce a tale mancanza con una capacità visiva eccezionale, essendo dotato di occhi turriti molto grandi, bulbosi, in grado di muoversi autonomamente l’uno dall’altro, con un raggio visivo di 360° senza necessità di ruotare il capo, e in grado di elaborare contemporaneamente due immagini differenti catturate indipendentemente dai due occhi.
Rettile che dipende esclusivamente dalla vista per cacciare le prede, il Camaleonte Comune analizza l’ambiente utilizzando la visione monoculare con ampi movimenti regolari, di circa 180° orizzontalmente e 90° verticalmente.
Individuata la preda anche da grandi distanze, gli occhi convergono per misurarne la distanza precisa attraverso la visione binoculare.
A ciò segue la protrusione della lunghissima lingua, anche una volta e mezzo la lunghezza del corpo, e la sua rapidissima proiezione verso la preda che viene così catturata.
Il termine “camaleonte” è universalmente associato alle variazioni cromatiche, regolate sia dal sistema ormonale che da quello nervoso, e dipendenti essenzialmente da tre strati di cellule specializzate, i cromatofori, disposti sotto lo strato esterno di pelle che risulta trasparente.
Il primo strato contiene pigmenti gialli e rossi, lo strato intermedio riflette la parte blu dello spettro luminoso, mentre lo strato più interno, marrone e nero, è costituito principalmente da melanina.
Tali strati sono in grado di interagire e di provocare variazioni cromatiche anche molto rapide.
Nelle specie con ridotte abilità motorie, incapaci ad esempio di muoversi velocemente, il criptismo, e cioè la capacità di confondersi con l’ambiente, sembra essere la strategia più importante per eludere gli attacchi dei predatori.
Al pari di altri rettili il Chamaeleo chamaeleon riesce a mimetizzarsi assumendo colorazioni simili a quelle dell’ambiente: il suo aspetto risulta generalmente “verde” in presenza di vegetazione con foglie del medesimo colore, e “marrone” in aree desertiche o su alberi morti.
In realtà, contrariamente alla credenza popolare, questi sauri non modificano il proprio colore unicamente con finalità criptiche, ma anche in funzione della loro condizione fisica e fisiologica: un individuo minacciato può diventare molto scuro, quasi nero, e lo stesso accade agli individui giovani in presenza di adulti, mentre un camaleonte più calmo assume una colorazione piuttosto chiara.
Le variazioni cromatiche contribuiscono a regolarizzare la temperatura corporea in quanto le colorazioni più scure, utilizzate con clima più freddo, assorbono tutta la radiazione solare disponibile, mentre quelle più chiare, che riflettono la luce, aiutano a raffreddare il rettile.
I cambiamenti cromatici, inoltre, vengono utilizzati anche nella comunicazione tra sessi: i maschi, durante il corteggiamento, presentano la colorazione più brillante a loro disposizione, mentre le femmine utilizzano i cambiamenti cromatici per mostrare il livello di disponibilità, adottando una colorazione più chiara ad indicare una risposta positiva all’accoppiamento.
Ad aumentare il grado di criptismo con l’ambiente contribuisce, inoltre, il corpo appiattito lateralmente, quasi a forma di foglia, che il Camaleonte Comune muove sincronizzandolo con le foglie e i rami spostati dal vento.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Chamaeleo chamaeleon è un rettile oviparo che presenta corteggiamento estivo, oviposizione autunnale ed un prolungato periodo di incubazione, caratteristiche che differenziano i camaleonti dal generale modello riproduttivo dei rettili mediterranei.
Durante il periodo riproduttivo, che si estende da luglio a ottobre, i maschi diventano molto aggressivi nei confronti dei rivali, specialmente nel corso del corteggiamento.
Per scacciare l’avversario adottano vari comportamenti dissuasivi, utilizzati anche nei confronti dei predatori: appiattiscono lateralmente il corpo per apparire più grandi, si muovono ritmicamente, spalancano le fauci, gonfiano la gola ed emettono un suono caratteristico, fino ad arrivare ad infliggere robusti morsi; nel corso dell’accoppiamento le femmine vengono immobilizzate tramite un morso incruento sul dorso e, se fecondate, assumono un tipico colore blu scuro cosparso di macchie gialle, colorazione che indica ai maschi il loro stato e la conseguente non disponibilità all’accoppiamento.
Tra settembre e ottobre le femmine scavano lunghe e profonde gallerie per deporre un’unica covata annuale composta da 5-46 uova, attività che richiede diverse ore ed un notevole dispendio energetico.
In condizioni di siccità lo sforzo richiesto per la costruzione del nido si riflette nella minore dimensione della covata, ed alcune femmine non sopravvivono alla fatica: la loro mortalità risulta maggiore nelle annate più calde e più secche.
Le uova si schiudono dopo circa 260-370 giorni dalla deposizione, e i giovani hanno una lunghezza di 50-75 mm; raggiungono la maturità sessuale dopo un anno ed hanno una speranza di vita di 5-7 anni.
Nonostante sia classificato “LC, Least Concern” nella Lista Rossa IUCN delle specie a rischio di estinzione, Chamaeleo chamaeleon è una specie localmente minacciata a causa di vari fattori: perdita dell’habitat, incremento dell’urbanizzazione e delle strutture turistiche, predazione dovuta agli animali domestici, esportazione illegale di animali selvatici o loro utilizzo nelle medicine tradizionali, traffico automobilistico. Soprattutto l’utilizzo nelle medicine tradizionali e il traffico automobilistico costituiscono la minaccia principale alla sopravvivenza di questa specie.
Nei mercati e nelle cosiddette “farmacie berbere” dell’Africa settentrionale moltissimi esemplari vengono venduti, spesso vivi per mantenerne intatte le loro supposte qualità taumaturgiche, per preparare pozioni magiche o rimedi curativi; peraltro il maggior nemico del Camaleonte Comune sembra rappresentato dal traffico automobilistico: ogni anno vengono uccisi sulle strade centinaia di esemplari, specialmente in concomitanza con il periodo riproduttivo, quando i maschi si spostano in cerca delle femmine, o quando le femmine sono alla ricerca dei siti giusti per scavare i nidi.
Sinonimi
Lacerta chamaeleon Linnaeus, 1758; Chamaeleo parisiensium Laurenti, 1768; Chamaeleon vulgaris Daudin, 1802; Chamaeleo carinatus Merrem, 1820; Cameleo siculus Grohmann, 1832; Chamaeleo vulgaris Duméril & Bibron, 1836; Chamaeleon hispanicus Fitzinger, 1843; Chamaeleon rimulosus Gravenhorst 1843; Chamaeleo cinereus Strauch, 1862; Chamaeleon auratus Gray, 1865; Chamaeleon fasciatus Smith, 1866; Chamaeleo saharicus Müller, 1887.
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