Famiglia : Pomacanthidae
Testo © Giuseppe Mazza
Il Chaetodontoplus melanosoma (Bleeker, 1853), volgarmente noto come Pesce angelo di velluto nero, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Pomacanthidae, che conta 8 generi e quasi un centinaio di specie spesso molto eleganti nel nuoto e nei colori, pesci belli come angeli, ma con una caratteristica lunga spina, a mo’ di pugnale, ben visibile alla base del preopercolo.
Non a caso, infatti, il nome del genere Chaetodontoplus deriva dal greco “χαίτη” (kaite) = capelli e “ὀδών” = (odon) dente, la stessa radice del genere Chaetodon, quello dei fragili Pesci farfalla dai “denti a forma di setole”, con l’aggiunta di “ὅπλον” (òplon) = scudo, per la presenza di questa vistosa spina difensiva rivolta verso la coda.
Il nome della specie melanosoma, viene da “μέλαν” (mélan) = nero e “σῶμα” (soma) = corpo, per livrea scura particolare, cangiante dal grigio al nero profondo, come un velluto, secondo la luce.
Zoogeografia
Il Pesce angelo di velluto nero vive nelle acque tropicali dell’Indo-Pacifico. Partendo dall’India, lo troviamo verso Est alle Isole Andamane, Indonesia, Timor-Est e Papua Nuova-Guinea. Più a Nord è presente alle Filippine, in Vietnam, a Taiwan e nel sud del Giappone.
Ecologia-Habitat
È una specie stanziale piuttosto rara associata a scogliere e formazioni madreporiche fra 5-30 m di profondità. Incurante delle forti correnti legate alle maree frequenta anche i lati scoscesi dei reef, ricchi d’anfratti dove nascondersi, spugne, tunicati ed alghe.
Morfofisiologia
Il Chaetodontoplus melanosoma ha il corpo appiattito lateralmente col profilo tipico dei Chaetodontoplus. Non può certo rivaleggiare nei colori col Chaetodontoplus duboulayi o il Chaetodontoplus septentrionalis ma ha un suo fascino particolare, tant’è che figura spesso nei cataloghi per acquariofili. Il nero diventa grigio nella parte superiore del corpo e verso il capo, ornato di piccoli tratti giallo arancio, mentre la pinna caudale e la parte posteriore della dorsale e dell’anale hanno un vistoso bordo giallo vivo per attirare l’attenzione dei predatori sugli organi meno vitali.
La bocca è piccola, protrattile, con labbra carnose e denti minuscoli simili a spazzolini. La pinna dorsale reca 13 raggi spinosi e 17-19 molli; l’anale, quasi simmetrica, 3 raggi spinosi e 17-18 inermi. Le solide pinne pettorali con 15 raggi e le pelviche sono ugualmente inermi.
Trattandosi di una specie ermafrodita proteroginica, con femmine cioè che crescendo possono trasformarsi in maschi, questi, essendo più vecchi, sono più grandi delle compagne e possono raggiungere i 20 cm.
I giovani sono di un nero profondo spezzato da una fascia verticale gialla, brillante, centrata sull’opercolo, e 4 fasce analoghe, più sottili, sul bordo della pinna dorsale, la parte finale dell’anale, la base della pinna caudale e sulla fronte.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il Chaetodontoplus melanosoma vive isolato o in coppia nutrendosi di spugne, coralli, tunicati ed alghe. Non esistono cure parentali e le numerose uova fecondate vengono affidate alle correnti.
La resilienza della specie è mediocre, con un raddoppio possibile delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, e l’indice di vulnerabilità moderato, segnando oggi, nel 2020, 34 su una scala di 100.
Sinonimi
Holacanthus melanosoma Bleeker, 1853.