Famiglia : Pomacanthidae
Testo © Giuseppe Mazza
Centropyge venusta (Yasuda & Tominaga, 1969), noto in varie lingue come Pesce angelo dal dorso blu o Pesce angelo dalla maschera viola, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci a pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes, ed alla famiglia dei Pomacanthidae, quella appunto dei Pesci angelo, che conta 8 generi e quasi un centinaio di variopinte specie.
Pesci che talora possono anche superare i 40 cm, tipo il maestoso Pomacanthus maculosus o il noto Pomacanthus annularis, ospiti frequenti degli acquari pubblici, come Pomacanthus paru, Holacanthus bermudensis o Holacanthus ciliaris, ma anche pesci di piccola taglia come quelli appartenenti al genere Centropyge, il più numeroso della famiglia che conta oggi, nel 2020, oltre 30 specie.
I Pomacanthidae raggruppano pesci marini tropicali d’acque poco profonde, caratterizzati da un corpo fortemente compresso sui lati ed una vistosa spina difensiva alla base del preopercolo.
Non fa eccezione il genere Centropyge, dal greco “kέντρον” (kentron) = pungiglione, e “πυγή” (pyg) = posteriore, con riferimento a questa spina rivolta verso la coda.
Il termine specifico venusta deriva dal latino “venustus”= ricco di fascino, perfetto nella bellezza e nei movimenti, come la dea Venere che trova del resto analoga radice nel latino “venus” = bellezza.
Zoogeografia
Descritto solo nel 1969, Centropyge venusta si presenta con un areale relativamente modesto nel Pacifico occidentale. Lo troviamo alle Isole Palau e poi, verso Nord, alle Filippine, a Taiwan ed alle isole Ryūkyū, fino alle coste meridionali del Giappone.
Ecologia-Habitat
È una specie stanziale, timida e difficile da avvicinare, che vive nascosta fra i coralli, solitaria, in coppia o piccoli gruppi guidati da un maschio. Si può trovare, talora mimetizzata a testa in giù, nelle grotte di scogliera e sui ripidi strapiombi dei reef, in genere a 10-40 m di profondità.
Morfofisiologia
Centropyge venusta non supera i 12 cm di lunghezza. Il corpo, piatto, è ovale ma il profilo più squadrato per l’ampia pinna dorsale, arrotondata all’apice come l’anale. La prima conta 14 raggi spinosi e 16 molli; la seconda 3 spine e 15 raggi inermi. Le pettorali sono trapezoidali con 15 raggi inermi. La pinna caudale è più o meno troncata e le pelviche hanno l’apice enfatizzato da un filamento.
La testa, appuntita, mostra grosse labbra carnose dotate come i Chaetodon di minuscoli denti disposti a spazzola. Non manca infine, come abbiamo visto, la consueta spina tipica dei Pomacanthidae alla base del preopercolo.
La livrea, a prima vista troppo appariscente, divide diagonalmente il corpo in due. Sfacciatamente chiassosa, si rivela in realtà mimetica nel gioco di luci ed ombre dei reef. La parte superiore è blu-elettrica, come la maschera triangolare frontale accanto all’occhio, e quella inferiore gialla, più chiara nella zona ventrale. Le splendide pinne pelviche e l’anale hanno un elegante bordino azzurro.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Centropyge venusta si nutre d’alghe, tunicati, spugne e ascidie. Anche se viene talora pescato per gli acquari domestici, non è certo un pesce da principianti perché, problemi nutrizionali a parte, si ammala facilmente e non tollera il minimo inquinamento. È una specie ermafrodita proteroginica con un maschio dominante e qualche femmina inserita in un piccolo harem. Quando il capo muore, la più grossa può cambiare sesso e prendere il comando.
La fecondazione avviene in superficie e sono possibili ibridazioni con Centropyge multifasciata, specie dall’areale più vasto, in parte sovrapposto. Uova e larve sono pelagiche. Esaurite le piccole riserve del sacco vitellino si nutrono di plancton ed i pesciolini assumono rapidamente l’aspetto degli adulti. In natura le popolazioni possono raddoppiare in meno di 15 mesi e l’indice di vulnerabilità della specie è oggi moderato, segnando 28 su una scala di 100.
Sinonimi
Holacanthus venustus Yasuda & Tominaga, 1969; Sumireyakko venustus (Yasuda & Tominaga, 1969); Paracentropyge venusta (Yasuda &Tominaga, 1969).