Famiglia : Apocynaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Bangladesh e India dove cresce nelle foreste secche e sui pendii semiaridi dell’Himalaya su suoli prevalentemente rocciosi, dal livello del mare fino a circa 1800 m di altitudine.
Il termine generico è il nome indiano con cui sono designate alcune specie dello stesso genere; il nome specifico deriva da quello comune utilizzato in India.
Nomi comuni: Bengal-currants, carandas-plum, jasmine flowered carrissa, karanda (inglese); karamcha (bengalese); cu huang guo (cinese); karanda, karaunda, karonda (hindi); karakka (malayalam); karvand (maratto); carandeira (portoghese); karamarda (sanscrito); caranda (spagnolo); kalaka, kalakkai, perungala (tamil); kalivikaya, peddakalavi (telugu); nam phrom, namdaeng (thailandese); karanda Wachsbaum (tedesco).
La Carissa carandas L. (1767) è un arbusto sarmentoso o piccolo albero sempreverde dalla linfa lattescente irritante, alto fino a 5 m, con rami dicotomi provvisti di robuste spine semplici o pluriforcate, lunghe 2-4,5 cm. Le foglie, su un picciolo lungo 0,3-0,6 cm, sono semplici, opposte, oblungo-ovate con margine intero e apice mucronato o ottuso o retuso, lunghe 3-8 cm e larghe 1,5-4 cm, coriacee, di colore verde intenso lucido superiormente, più chiaro e opaco inferiormente. Infiorescenze in cime terminali, su un peduncolo lungo 1,5-2,5 cm, portanti fiori bisessuali fragranti, bianchi o bianco-rosati, con calice a 5 lobi lineari, lunghi 0,3-0,7 cm, pubescenti, e corolla imbutiforme, con tubo lungo circa 2 cm, a 5 lobi lanceolati con apice appuntito, lunghi 0,6-0,8 cm, parzialmente sovrapposti a destra. I frutti sono bacche da globose a ellissoidi, di 1,3-2,5 cm di lunghezza e 1-2 cm di diametro, inizialmente di colore bianco, rosa o rosso, poi porpora nerastro a maturità, contenenti 2-8 semi oblunghi, compressi, lunghi circa 0,5 cm, immersi in una polpa rossastra dal gradevole sapore acidulo.
Si riproduce generalmente per seme, in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con la prima fioritura al secondo-terzo anno di età, per margotta e meno frequentemente per talea legnosa, non facile da radicare.
Specie diffusa nelle aree di origine e comunemente coltivata nelle regioni a clima tropicale, subtropicale e temperato caldo, dove può resistere a temperature fino a circa -3 °C per breve periodo, in particolare del sudest asiatico. Richiede una esposizione in pieno sole e, tranne nei primi tempi dopo l’impianto, non necessita di particolari cure; cresce in un’ampia varietà di suoli, anche salini, e sopporta periodi di siccità, vanno comunque evitati ristagni idrici.
Viene coltivata per i frutti eduli ricchi di ferro e vitamina C, da consumare crudi entro 2-4 giorni dalla raccolta, essendo velocemente deperibili, oppure, grazie alla abbondante presenza di pectina, per preparare confetture, gelatine, sciroppi e salse agro-dolci. Viene anche utilizzata in parchi e giardini, come esemplare isolato, in gruppo o come semi rampicante addossata ad alberi e ringhiere, per il fogliame, i fiori e i frutti ornamentali, e spesso per formare siepi di confine pressoché impenetrabili per le lunghe spine.
Il legno, biancastro e duro, viene usato per fabbricare piccoli utensili e oggetti di uso comune, foglie, frutti, sia immaturi che maturi, corteccia, legno e radici sono da tempi remoti variamente impiegati nella medicina tradizionale per varie patologie e i suoi costituenti bioattivi sono oggetto di numerosi studi.
Sinonimi: Capparis carandas (L.) Burm.f. (1768); Echites spinosus Burm.f. (1768); Carissa salicina Lam. (1785); Arduina carandas (L.) Baill. (1888); Jasminonerium carandas (L.) Kuntze (1891); Jasminonerium salicinum (Lam.) Kuntze (1891); Arduina carandas (L.) K. Schum. (1895).
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