Famiglia : Camelidae
Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo
Il Cammello a due gobbe o Cammello asiatico (Camelus bactrianus Linnaeus, 1758) è l’altra specie afferente alla famiglia dei Camelidae, sottordine Tylopodia, vedi scheda Camelus dromedarius. È diffusissimo allo stato domestico in tutta l’Asia centrale ed orientale, ove il suo addomesticamento, secondo alcuni documenti cinesi, risalirebbe a più di 10 secoli a.C.
Oggi nel deserto del Gobi vivono delle mandrie inselvatichite di questi animali, e nel Turchestan orientale si trovano dei branchi i cui individui hanno delle gobbe piuttosto piccole e che sono considerati da alcuni biologi zoologi, ancora allo stato selvatico, come una razza o sottospecie della specie nominale, il Camelus bactrianus ferus.
Esistono in realtà, secondo i biologi, numerose razze di cammelli, che differiscono tra di loro per le proporzioni degli arti, per quella delle delle gobbe, nonché per la lunghezza del pelo che, nella stagione invernale, in certe razze atte a sopportare, le rigidissime temperature degli altipiani dell’Asia centrale, può raggiungere il suolo.
Come il dromedario, quando si parla degli innumerevoli servigi e dell’aiuto insostituibile che questo animale offre all’uomo, si rischia di cadere nella retorica. Resta comunque di fatto che il Camelus bactrianus veniva e viene tuttora usato sia come cavalcatura, che come animale da tiro, magari aggiogato all’aratro, in regioni tanto aride da non consentire l’utilizzo dei bovini.
Anche la carne, costituisce presso certe popolazioni una risorsa economica non trascurabile. Inoltre il latte di cammella, sostituisce presso certe popolazioni, in tutti gli usi il nostro latte vaccino. Vello e pelle, vengono utilizzati per fabbricare tessuti, tende, vestiario e persino lo sterco, viene usato come combustibile e per la costruzione delle capanne.
Grandissima, è la resistenza che questo animale oppone alle condizioni climatiche più estreme, sopportando agevolmente caldo e freddo intensi, e riuscendo a rimanere senza bere per diversi giorni (per gli aspetti fisiologici vedere la scheda del Camelus dromedarius). Diffuso tutt’oggi, tra le popolazioni nomadi asiatiche (curdi, kirghisi, ecc…), riesce a percorrere fino a una cinquantina di chilometri al giorno, portando fino a un carico di due quintali.
Zoogeografia
Il Cammello a due gobbe o Asiatico o Battriano (Camelus bactrianus) è autoctono dell’Asia centrale, Mongolia, Cina settentrionale, in particolare nel deserto del Gobi, per la specie selvatica, le razze domestiche si trovano anche nel Kazakhstan.
Ecologia-Habitat
Ambienti estremofili, aridi, desertici e a pietraie con forti escursioni termiche. Nel deserto del Gobi, d’estate si può avere una differenza di 40-50 °C tra il giorno e la notte; e d’inverno, a causa dei forti venti e dell’altitudine (siamo tra gli 800-1400 m sopra il livello del mare) fa molto più freddo che nel Sahara, e non è raro imbattersi in dune ricoperte di brina e neve.
Morfofisiologia
Dalla estremità inferiore delle zampe, a quella delle gobbe, il Camelus bactrianus misura 2,10 m di altezza. Al galoppo, raggiunge i 25 km/h, cammina all’ambio e la velocità di camminata è di 3,5 km/h quando viene usato per trasportare carichi pesanti. La dentizione è la stessa del Camelus dromedarius e come questo ha una coda di 40-50 cm. Per quanto riguarda i meccanismi fisiologici, utilizzati per supplire alla disidratazione e, che gli permettono di vivere in ambienti aridi senza bere per diversi giorni, vedere la scheda del Dromedario (Camelus dromedarius).
Il Camelus bactrianus differisce (questo vale anche per gli altri membri dei Tylopodia) dagli altri Artiodattili (Artiodactyla) per lo scheletro delle estremità, che possiedono solo il terzo e quarto dito, i cui “metapodi” (cioè i metacarpi per le zampe anteriori ed i metatarsi per quelle posteriori, del terzo e quarto dito), sono saldati assieme a formare l’ ”osso cannone”, mentre il secondo e quinto dito, mancano completamente; le unghie non sono molto grandi, ed il piede poggia su due suole callose, che costituisce un adattamento anatomico assai utile, per camminare sui terreni assai instabili delle zone desertiche.
Tuttavia il Camelus bactrianus, è originario di climi freddi, per cui i biologi pensano che questa specializzazione sia sorta come un adattamento per suoli nevosi.
Perciò si può dire che così come il Cavallo (Equus caballus), presenta la struttura più evoluta tra i perissodattili, il cammello ha raggiunto il modello più perfezionato di piede artiodattilo.
Hanno formula dentaria equivalente a quella del Camelus dromedarius, 1/1; 1/1; 3/3; 3/3, con due premolari in più rispetto ai lama e denti tubolari.
Carattere comune a tutti membri del sottordine dei Tylopodia, e che li differenzia (oltre il l’anatomia del sistema digerente) da tutti gli altri ruminanti, è ancora il possesso di un paio di incisivi superiori allo stato adulto, mentre nei giovani ne sono presenti da due a tre paia; per altro, sono presenti sempre anche i canini superiori, assenti negli altri ruminanti.
Nel digerente, a livello del “rumine”, come nel dromedario, sono presenti dei diverticoli, detti “cellule acquifere”, che possono assorbire una notevole quantità d’acqua, che come visto spiega la proverbiale resistenza alla sete di questi animali, ma non è un serbatoio, contrariamente quello che si pensa comunemente. Anche i globuli rossi, presentano una morfofisiologia curiosa, essendo ellittici anziché lenticolari, come negli altri mammiferi. Abbiamo accennato nella scheda sul dromedario, come questa specie e il cammello siano distinte ma simili. Parenti stretti a tal punto che si possono ottenere con facilità degli ibridi. In sostanza, i biologi riconoscono tre differenze fra le due specie, del resto non fondamentali dal punto di vista zoologico.
Anzitutto, il Camelus bactrianus possiede sulla sommità delle due gobbe, due grandi gibbosità adipose, mentre il Camelus dromedarius ne ha una sola; poi è più robusto e tarchiato, mentre il dromederario è più slanciato; e infine il suo pelo è più robusto, anche nella sua morfologia intima, fitto e lungo sul collo, dorsalmente e ventralmente, mentre il dromedario ha un manto più raso ed una leggera lanuria sul collo, più adatti ad ambienti sempre caldissimi come il deserto del Sahara. La colorazione può essere sia marrone scuro, fulva, rossiccia o bianca.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Si riproduce di solito in gennaio-febbraio. Anche qui la femmina ha parti singoli e molto difficoltosi con una gestazione che dura anche più di 13 mesi. La madre allatta il cucciolo per 3-4 mesi, ed il piccolo, poche ore dopo la nascita, è già in grado di seguirla.
Il maschio presenta gli stessi fenomeni di attrazione sessuale del dromedario maschio, durante i periodi dell’amore: lacrimazione, gonfiamento della vescica rosa linguale a palloncino e brontolii-gorgoglii profondi (vedere scheda Camelus dromedarius).
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