Calyptrocalyx elegans

Famiglia : Arecaceae


Testo © Alessandro Marini

 

Nelle foreste pluviali della Nuova Guinea, Calyptrocalyx elegans forma cespi alti 2-5 m e larghi 1-3 m, con fusti sottili simili a canne di bambù. È una specie molto variabile in natura. Secondo la forma delle foglie si distinguono 3 varietà © Giuseppe Mazza

Il genere Calyptrocalyx è distribuito in Indonesia, Papua Nuova Guinea e Isole Molucche.

La specie Calyptrocalyx elegans Becc. (1889) presenta un ampio areale di distribuzione nelle foreste pluviali della Nuova Guinea.

Il nome del genere Calyptrocalyx deriva dai vocaboli greci “kalyptra” (cappello) e “kalux” (calice), con riferimento alla modalità con cui il sepalo più esterno copre gli altri sepali quando il fiore è in boccio.

Il nome della specie, elegans, fa riferimento in latino alla grazia e leggerezza delle foglie e dei tronchi sottili.

Calyptrocalyx elegans è una palma molto variabile nella forma, a causa molto probabilmente dell’ampia distribuzione nei luoghi di origine che ha determinato la sua differenziazione in varietà a seconda delle diverse zone.

L’aspetto è comunemente multicaule, con più fusti sottili di forma simile ad una canna di bambù, di varie altezze e con nuovi polloni che crescono alla base. Raramente possono trovarsi esemplari con un fusto unico.

La dimensione dei cespugli varia tra 2 e 5 m in altezza e tra 1 e 3 m in larghezza.

Tutti i fusti presentano una guaina fogliare verde chiaro con fibre sui margini che prosegue il picciolo e avvolge il fusto.

Le varietà differiscono tra loro per la forma delle foglie.

Si riconoscono tre diverse varietà: foglia intera, foglia irregolarmente pennata e foglia finemente pennata.

La prima varietà presenta foglia a forma di V, bifida che rimane sempre intera. Le estremità dei due lobi fogliari sono regolarmente sfrangiate. Le foglie sono spesso rigide con consistenza carnosa. La nuova foglia emergente è di un rosso brillante e scolorisce lentamente nel verde dopo l’apertura. Il cespuglio è di dimensioni inferiori rispetto alle altre varietà.

La varietà a foglia irregolarmente pennata è forse la più bella. Le foglie giovanili sono indivise, ma crescendo cominciano a dividersi in segmenti larghi e di grandezze differenti, irregolarmente distanziati lungo il rachide. Gli ultimi due grandi segmenti hanno forma a V.

Particolare dell’infiorescenza con fiori maschili. I petali, di circa 4 mm, racchiudono 8-10 stami © Giuseppe Mazza

Le estremità dei segmenti sono sfrangiate e sembrano quasi strappate. Le foglie sono pendenti, con consistenza carnosa, e presentano venature marcate. La nuova foglia emergente è rosso-arancione. I cespugli sono di altezza variabile tra i 3 e i 5 m. Questa varietà è coltivata con il nome comune “Boalak”.

La terza varietà presenta la classica foglia pennata con segmenti uniformi e sottili, lunghi e leggermente pendenti, innestati sui rachidi che spesso hanno forma ad arco e che proiettano le foglie del cespuglio in varie direzioni. Gli ultimi due segmenti fogliari hanno sempre forma a V. Le foglie sono morbide. La nuova foglia emergente è rosso scuro, ma a volte vira verso il marrone. I suoi cespugli sono i più grandi delle tre varietà.

L’infiorescenza emerge tra i piccioli ed è costituita da un’unica spiga che non presenta ramificazioni, similmente alle altre specie del genere, come Calyptrocalyx spicatus. È eretta, di lunghezza variabile, a seconda della varietà, tra i 30 cm e 1 m, con apice acuto. L’infiorescenza è inizialmente avvolta da una brattea che la protegge e che secca e cade dopo la fioritura.

L’infiorescenza è unisessuale, costituita da fiori maschili o femminili, entrambi sulla stessa pianta. Il colore dei fiori profumati varia tra il bianco e il crema.

Il fiore maschile è lungo 4-4,5 mm, con sepali lunghi circa 2 mm e petali lunghi circa 4 mm. Gli stami sono 8-10, di lunghezza diversa, con filamenti lunghi circa 4 mm.

Il fiore femminile è lungo 4 mm, ovoidale, con stigma grande.

Il frutto ha forma ellissoide, lungo fino a 2 cm e con diametro fino a 1,5 cm, di colore giallo/verde che diventa rosso a maturità. L’epicarpo è liscio, finemente granulare quando secco. Il mesocarpo è moderatamente fibroso, farinoso, arancione. L’endocarpo membranoso, separato dal seme.

Il seme è globoso, lungo circa 11 mm, e con diametro di 7 mm, con endosperma omogeneo.

Calyptrocalyx elegans è una delle specie più diffuse del genere e quindi anche una delle più coltivate, conosciuta come Mara palm o Fireball palm. Viene coltivata per la forma ed il colore delle sue foglie in tutta la fascia climatica subtropicale sia come pianta da giardino che come pianta da appartamento per le dimensioni contenute degli esemplari giovani. È comunque una specie ad accrescimento veloce, soprattutto nelle varietà più grandi.

I fiori maschili e femminili sono infossati, accanto, nello stesso rachide, ma diventano visibili in tempi diversi. Per favorire la fecondazione incrociata in un primo tempo la spiga porta solo fiori maschili e poi, quando questi cadono, escono allo scoperto i fiori femminili qui raffigurati, di dimensioni analoghe ma ovoidali con lo stigma al centro © Giuseppe Mazza

Le condizioni per il successo in coltivazione, sia in esterno che in interno, richiedono una esposizione riparata dai raggi del sole, la posizione ideale è in ombra parziale o totale. Calyptrocalyx elegans non sopporta i venti, soprattutto quelli secchi, che bruciano facilmente le sue foglie. Preferisce suoli fertili, ricchi di humus, non calcarei, costantemente umidi ma molto ben drenati.

Calyptrocalyx elegans deve essere innaffiata regolarmente, ma non gradisce gli eccessi nell’annaffiatura, le radici sono molto sensibili e marciscono facilmente.  Il substrato deve essere quindi molto poroso e deve essere mantenuto umido senza mai farlo seccare tra le innaffiature.

I frutti, rossi a maturazione, sono lunghi fino a 2 cm. Nata per i tropici, è una palma a crescita rapida che si adatta anche ai climi temperati caldi con minime sopra i 5 °C © Giuseppe Mazza

Nonostante l’origine tropicale Calyptrocalyx elegans è reputata la specie più resistente al freddo di tutto il genere. Non è però in grado di sopravvivere alle gelate o a periodi di freddo prolungati, quindi può essere coltivata solo in zone dove non gela mai e gli inverni sono molto miti, con temperatura minima assoluta che si mantiene sempre sopra i 5 °C.

Sinonimi: Calyptrocalyx shultzianus Becc. (1914), Calyptrocalyx moszkowskianus Becc. (1914), Calyptrocalyx  bifurcatus Becc. (1923).

 

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