Famiglia : Calopterygidae
Testo © Prof. Santi Longo
La Damigella dalle belle ali, Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758) è una delle oltre 4.000 specie dell’ordine degli Odonati, considerate fra gli insetti alati, pterigoti, più primitivi, comunemente noti come libellule.
Progenitori degli Odonata sono considerati i Protodonata fossili, tra i quali figura la specie del Carbonifero, Meganeura monyi (Brongniart, 1893) la cui apertura alare superava i 70 cm. Per le caratteristiche morfologiche il genere Calopteryx è incluso nel sottordine Zygoptera.
Gli adulti sono comunemente indicati Damigelle, per il loro elegante e delicato aspetto. Hanno occhi composti ben distanziati e ali anteriori e posteriori simili che, allo stato di riposo, vengono tenute verticali e accostate.
Il termine generico Calopteryx è un chiaro riferimento in greco alle belle (kalòs) ali (pteryx) e l’epiteto specifico virgo, vergine in latino, evoca la delicatezza virginale del corpo.
Zoogeografia
La Damigella dalle belle ali ha una distribuzione Euro-asiatica; il suo areale nel continente europeo arriva fino alla Penisola scandinava (Svezia e Norvegia), Finlandia, incluse le grandi penisole del Mediterraneo. A Sud è presente fino a una piccola area del Marocco mediterraneo. In tutte le zone italiane di bassa montagna fino a oltre 1000 m d’altitudine è segnalata la sottospecie Calopteryx virgo meridionalis Sélys, 1873, mentre al Nord è presente Calopteryx virgo padana Conci, 1956.
In Asia Calopteryx virgo è diffusa nelle aree temperate e fresche di tutto il continente con l’eccezione delle aree desertiche e di alta montagna. In Giappone è presente la sottospecie Calopteryx virgo japonica Sélys, ritenuta da alcuni una specie separata.
Ecologia-Habitat
Gli adulti sono presenti dalla fine di aprile a settembre nelle vicinanze di specchi d’acqua, dove vegetano alberi, arbusti o piante erbacee, con stelo sufficientemente alto, sui quali possono sostare e presidiare l’ambiente circostante.
Gli stadi giovanili vivono esclusivamente in acque correnti, fresche o fredde, ricche di ossigeno, dove predano insetti acquatici.
Morfofisiologia
Gli adulti hanno il corpo affusolato, lungo circa 50 mm. Il capo è dicoptico, cioè con occhi composti ben distanziati da una ampia zona cervicale che possiede anche tre occhi semplici detti ocelli. Le ali hanno colorazioni metalliche differenti nei due sessi. Le anteriori sono uguali, nella forma e nello sviluppo, a quelle posteriori. In posizione di riposo sono reciprocamente accostate e tenute verticali. L’apertura alare varia da 50 a 70 mm.
I maschi hanno il corpo blu-verde metallico e le ali, inizialmente brune, diventano in seguito di un bel blu metallico. Gli ultimi segmenti dell’addome sono ventralmente di colore rosa.
L’organo copulatorio, a seguito di una peculiare traslazione funzionale, si trova nel secondo e nel terzo segmento dell’addome, dove si è formato un organo secondario per l’accoppiamento non collegato con l’apparato genitale.
Le femmine hanno il corpo bruno verdastro metallico; le ali di colore marrone scuro con riflessi iridescenti, sul margine anteriore, presso l’apice, presentano una cellula chiara, opaca, detta pterostigma. La parte terminale dell’addome è bruna, dotata di valve che formano l’ovopositore.
Gli adulti si aiutano con le zampe anteriori munite di unghie pretarsali per catturare e tenere ferme le prede in volo e mentre le mangiano posati sulla vegetazione.
Gli stadi giovanili, neanidi e ninfe, sono acquatici, e compiono da 10 a 12 mute prima di raggiungere lo stadio adulto. Il loro corpo è snello e dotato di lunghe zampe munite di unghie robuste, con le quali si aggrappano alla vegetazione. Al termine dello sviluppo le ninfe sono lunghe da 35 a 50 mm.
Caratteristica peculiare è l’apparato boccale masticatore il cui labbro inferiore è modificato: i primi due segmenti, denominati premento e postmento, sono molto allungati, articolati fra loro in modo da potersi ripiegare.
Ciascuno dei due palpi labiali è munito di una spina mobile e insieme le due parti formano una pinza che serve ad afferrare la preda.
Nella parte caudale dell’addome sono presenti le tracheo-branchie grazie alle quali attuano la respirazione tegumentale in immersione, mentre nel torace sono presenti gli stigmi, attraverso i quali respirano all’aria aperta quando affiorano per afferrare le prede.
Etologia-Biologia Riproduttiva
In primavera compaiono i primi adulti, e gli sfarfallamenti proseguono per tutta l’estate. I maschi sono territoriali e presidiano piccola zona dove catturano gli insetti in volo. A circa 15 giorni dallo sfarfallamento, raggiungono la maturità sessuale e si accoppiano con le femmine che entrano nel loro territorio.
Prima della copula, trasferiscono il liquido seminale, proveniente dal canale eiaculatore, nell’organo copulatorio che si trova nel torace e, dopo avere afferrato la femmina tra il capo e il torace, la inducono a piegare l’addome fino a quando i genitali vengono a contatto.
Le femmine neo sfarfallate tendono ad allontanarsi dall’acqua, alla ricerca di prede e di un partner riproduttivo. Tra la fine di maggio e di giugno ovidepongono negli steli di piante acquatiche immergendo l’addome nell’acqua e forando i tessuti vegetali con l’ovopositore. Per terminare la deposizione possono rimanere immerse fino a 90 minuti. Gli stadi giovanili completano lo sviluppo in circa di due anni.
Calopteryx virgo non è attualmente una specie in pericolo e figura “Least Concern” nella Lista Rossa IUCN.
Sinonimi
Agrion colchicus von Eichwald, 1837.