Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo (Brunei e Sarawak) dove cresce sugli alberi delle foreste umide a basse altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome specifico è l’aggettivo latino “taeter” o “teter” = brutto, disgustoso, con riferimento all’odore nauseabondo emesso dai fiori.
Il Bulbophyllum taeter J.J.Verm. (1996) è una specie epifita con pseudobulbi ovoidi compressi lateralmente, di 4-7 cm di lunghezza e 2-3 cm di larghezza, distanziati su un rizoma strisciante radicante ai nodi e provvisti di un’unica foglia obovata con apice appuntito, di 30-38 cm di lunghezza e circa 7 cm di larghezza, di colore verde intenso e lucide superiormente. Scapo fiorale lungo 30-40 cm terminante con una infiorescenza pendente, lunga circa 10 cm, portante 16-20 fiori ravvicinati di colore porpora chiaro con venature più scure, sottesi da brattee ovate con apice appuntito di colore verdastro, con i sepali ricoperti da fitti peli contorti di colore porpora inferiormente, bianchi all’apice; i fiori emanano un intenso odore nauseabondo. Sepalo dorsale ovato con apice appuntito, concavo, di 2 cm di lunghezza e 0,6 cm di larghezza, sepali laterali uniti, di dimensioni simili al sepalo dorsale, petali ellittici, lunghi circa 1 cm e larghi 0,2 cm, e labello ovato con apice ottuso, di circa 0,8 cm di lunghezza e 0,6 cm di larghezza.
Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi, alla ripresa vegetativa.Specie rara in coltivazione dalla caratteristica infiorescenza, ma dall’odore più che sgradevole, richiede una posizione parzialmente ombreggiata, temperature medio alte, 24-35 °C, elevata umidità, 75-85%, ed aria in costante movimento. Viene solitamente montata su tronchi, corteccia, zattere di sughero o di felci arborescenti con dello sfagno alla base per mantenere l’umidità, con innaffiature e nebulizzazioni regolari utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni mensili con un prodotto bilanciato idrosolubile, con microelementi, a ¼ di dose di quella riportata nelle istruzioni. I trapianti, quando necessari, vanno effettuati alla ripresa vegetativa segnalata dall’emissione delle nuove radici.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
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