Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Molucche e Nuova Guinea dove vive sugli alberi delle foreste umide a basse altitudini.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “linearis, e” = lineare e del sostantivo “labium, ii” = labbro, con ovvio riferimento al labello.
Il Bulbophyllum linearilabium J.J.Sm. (1912) è una specie epifita con rizoma strisciante radicante ai nodi con radici filiformi e pseudobulbi ravvicinati ovoido-conici, di 3-8 mm di lunghezza e 2-3 mm di diametro, con all’apice un’unica foglia ellittico-lanceolata con apice acuto, di 2-4 cm di lunghezza e 0,5-0,7 cm di larghezza, di colore verde chiaro, coriacea. Infiorescenza basale, su un peduncolo filiforme lungo 5-8 cm, portante un singolo fiore non resupinato (con labello in alto sopra la colonna) di colore porpora violetto scuro con riflessi nerastri; ovario e pedicello lungo 2-3 mm.Sepalo dorsale oblungo-ovato con apice acuminato, di 1,1 cm di lunghezza e 0,35 cm di larghezza, sepali laterali uniti fino all’apice a formare un sinsepalo lungo circa 1 cm e largo 0,4 cm, petali ovati con apice acuto, pubescenti, di 3 mm di lunghezza e 2 mm di larghezza, labello mobile lineare, ciliato, lungo 6,5-8 mm, e colonna lunga 1,5 mm.
Orchidea miniatura dai caratteristici fiori prodotti in abbondanza e per gran parte dell’anno, richiede una parziale ombreggiatura, temperature intermedie, 20-30 °C, con minime notturne invernali preferibilmente non inferiori a 16 °C, elevata umidità, 70-80 %, e aria in costante movimento.
Innaffiature e nebulizzazioni frequenti con temperature elevate, leggermente più distanziate con temperature mediamente basse, in modo da lasciare parzialmente asciugare il substrato, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.
Concimazioni mensili con un prodotto specifico per orchidee oppure un bilanciato idrosolubile, con microelementi, a 1/5 della dose riportata sulla confezione.
Può essere montata su tronchetti o zattere ricoperti da uno strato di sfagno, oppure sistemata in vasi o canestri con composto costituito da frammenti di corteccia di media pezzatura, sfagno e inerti per migliorare il drenaggio.
Rinvasi e divisioni vanno effettuati quando strettamente necessario alla ripresa vegetativa.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Bulbophyllum arachnoideum Schltr. (1913); Bulbophyllum bivalve J.J.Sm. (1926); Bulbophyllum heliophilum J.J.Sm. (1929); Diphyes arachnoidea (Schltr.) Szlach. & Rutk. (2008).
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