Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria del Borneo, Malaysia Peninsulare, Sumatra e Thailandia dove cresce nelle foreste e boscaglie tra 200 e 1400 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome specifico è l’aggettivo latino “hirtulus, a, um” = provvisto di corti peli, con riferimento ai peli presenti ai margini di petali e labello.
Il Bulbophyllum hirtulum Ridl. (1900) è una specie epifita piuttosto variabile con rizoma strisciante, di 1-2,5 mm di diametro, e pseudobulbi globosi ravvicinati, di 0,6-1,3 cm di lunghezza e 0,3-0,7 cm di diametro, provvisti all’apice di un’unica foglia oblungo-lanceolata con apice ottuso, di 3-15 cm di lunghezza e 0,8-4 cm di larghezza, di colore verde chiaro, coriacea.
Infiorescenza basale, su un sottile scapo lungo 5-9 cm, portante 1-14 minuscoli fiori ravvicinati non completamente aperti, di circa 6 mm di diametro, con sepali e petali di colore biancastro o bianco giallastro con venature a reticolo di colore rosso porpora e labello rosso porpora scuro con banda centrale più chiara; pedicello e ovario lungo 2-4 mm.
Sepalo dorsale ovato-triangolare con apice acuto e margini ciliati, concavo, lungo 4-6 mm e largo 2-3 mm, sepali laterali ovato-triangolari con apice acuto, lunghi 4-6 mm e larghi 3-5 mm. Petali oblungo-lineari con apice ottuso o acuto e margini ciliati, di 2-3 mm di lunghezza e 1-2 mm di larghezza, labello, linguiforme con apice ottuso o acuto e margini ciliati, lungo 2,5-4 mm e largo 1,5-3 mm, carnoso, e colonna lunga 1,5-2,5 mm.
Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione alla ripresa vegetativa, con ciascuna sezione provvista almeno di 3-4 pseudobulbi.
Orchidea dai minuscoli fiori che forma cespi compatti, coltivabile sia in vasi o canestri, con substrato costituito da frammenti di corteccia di media pezzatura con eventuale aggiunta di sfagno e inerti, sia su tronchetti, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti con dello sfagno alla base.
Richiede una posizione parzialmente ombreggiata, temperature intermedie, elevata umidità atmosferica e una costante ventilazione. Innaffiature e nebulizzazioni frequenti durante la crescita degli pseudobulbi, leggermente più distanziate durante la stasi vegetativa, lasciando parzialmente asciugare il substrato, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa a temperatura ambiente.
Concimazioni ogni quindici giorni, durante il periodo di crescita, con un prodotto bilanciato idrosolubile, con microelementi, a 1/5 della dose riportata sulla confezione, opportunamente alternate alle innaffiature per evitare un accumulo di sali alle radici.La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Bulbophyllum cincinnatum Ridl. (1903); Bulbophyllum trichoglottis Ridl. (1909); Bulbophyllum trichoglottis var. sumatranum J.J.Sm. (1920).
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