Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria dell’Arcipelago Bismarck (New Britain) dove vive sugli alberi della foresta umida tra 200 e 300 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; la specie è dedicata al dr. Ronald J.M. van Hengstum, ispiratore del Netherlands Centre of Biodiversity Naturalis di Leiden.
Il Bulbophyllum hengstumianum J.J.Verm., de Vogel & A.Vogel (2010) è una specie epifita con rizoma strisciante e pseudobulbi, distanziati di 3-5 cm, ovoidi, leggermente compressi, di circa 1 cm di diametro, provvisti all’apice di un’unica foglia subsessile ovata con apice acuto, di 3,5-4 cm di lunghezza e 1,5-2 cm di larghezza.
Infiorescenza inizialmente eretta, poi arcuata, su un peduncolo lungo fino a circa 30 cm, di 10-15 cm di lunghezza, con 7-13 fiori, non completamente aperti, di colore rosso marginato di giallo; pedicello e ovario lungo circa 5 mm.
Sepalo dorsale ovato con apice acuto ricurvo sulla colonna, lungo circa 6 mm e largo 3,5 mm, sepali laterali uniti fin quasi all’apice a formare un sinsepalo ovato lungo 7-8 mm e largo circa 5 mm, petali ovati con apice ottuso, di circa 2,5 mm di lunghezza e 2 mm di larghezza, labello ovato con apice ottuso, di circa 1,5 mm di lunghezza e 1 mm di larghezza, e colonna lunga circa 1 mm.
Si riproduce per seme, in vitro, e a livello amatoriale per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi, alla ripresa vegetativa.
Poco nota in coltivazione, richiede una posizione semiombreggiata e ventilata con temperature medio-alte, 20-32 °C, pressoché costanti, ed elevata umidità, 75-90 %.Innaffiature frequenti e abbondanti durante la crescita, leggermente più distanziate durante la stasi vegetativa, ma senza fare asciugare completamente il substrato, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.
Può essere montata su tronchetti, pezzi di corteccia o zattere rivestiti di sfagno oppure coltivata in vasi o canestri piuttosto larghi, per permettere agli pseudobulbi di allungarsi liberamente, con composto drenante e aerato che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di media pezzatura e sfagno.La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
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