Famiglia : Orchidaceae
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Testo © Pietro Puccio
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Frequente nelle umide foreste del Sud-Est asiatico, il Bulbophyllum flavescens è un’epifita molto variabile con minuscoli pseudobulbi ravvicinati su un rizoma strisciante © Giuseppe Mazza
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome della specie è il participio presente del verbo latino “flavescere” = diventare giallo, con riferimento al colore dei fiori.
Nomi comuni: the yellowish bulbophyllum (inglese).
Il Bulbophyllum flavescens (Blume) Lindl. (1830) è una specie epifita molto variabile che forma larghi cespi, sia sul tronco che sui rami principali degli alberi, con minuscoli pseudobulbi ravvicinati su un rizoma strisciante.
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Infiorescenze con minuscoli fiori giallo pallido di circa 2 cm di diametro © Giuseppe Mazza
Infiorescenza racemosa, su un sottile scapo lungo 3-8 cm, portante numerosi minuscoli fiori, di circa 2 cm di diametro, di colore giallo pallido con apice del labello arancio chiaro. Sepalo dorsale lanceolato con apice caudato, concavo, lungo 0,7-0,8 cm, sepali laterali lanceolati con apice acuto o caudato leggermente più lunghi del dorsale, uniti alla base della colonna a formare una sorta di sperone (mentum), petali lineari-lanceolati con apice acuto, lunghi circa 3 mm e larghi 1 mm, labello ovato con apice ottuso e margini ciliati, bruscamente piegato al centro, di circa 3 mm di lunghezza e 1 mm di larghezza, e colonna con apice biforcato.
Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi, alla ripresa vegetativa.
Orchidea miniatura fiorifera e di facile coltivazione richiede una parziale ombreggiatura, temperature medio-alte in estate, 20-30 °C, leggermente più fresche in inverno, con minime notturne non inferiori a 15 °C, elevata umidità, 70-80%, e una costante ventilazione.
Le piante montate su tronchi o zattere vanno innaffiate e nebulizzate frequentemente, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa a temperatura ambiente.
Le innaffiature devono essere più diradate, in modo da permettere al substrato di asciugarsi parzialmente, per le piante coltivate in vasi o canestri. Concimazioni ogni due settimane dalla primavera all’autunno, mensili in inverno, utilizzando un prodotto idrosolubile bilanciato, con microelementi, a ¼ della dose riportata sulla confezione.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
Sinonimi: Diphyes flavescens Blume (1825); Bulbophyllum adenopetalum Lindl. (1842); Phyllorchis adenopetala (Lindl.) Kuntze (1891); Phyllorchis flavescens (Lindl.) Kuntze (1891); Phyllorkis adenopetala (Lindl.) Kuntze (1891); Phyllorkis flavescens (Blume) Kuntze (1891); Bulbophyllum montigenum Ridl. (1894); Bulbophyllum puberulum Ridl. (1896); Bulbophyllum barrinum Ridl. (1912); Bulbophyllum ramosii Ames (1912); Bulbophyllum lanceolatum Ames & C.Schweinf. (1920); Bulbophyllum exiliscapum J.J.Sm. (1927).
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