Bulbophyllum falcatum

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Originario dell'Africa tropicale, il Bulbophyllum falcatum è un'insolita epifita di piccole dimensioni © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Benin, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea, Guinea Equatoriale, Isole del Golfo di Guinea, Kenya, Liberia, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sierra Leone, Togo e Uganda dove cresce sugli alberi delle foreste umide, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome specifico è l’aggettivo latino “falcatus, a, um” = falcato, con riferimento alla forma del rachide.

Nomi comuni: sickle-shaped leaf bulbophyllum (inglese).

Il Bulbophyllum falcatum (Lindl.) Rchb.f. (1861) è una specie epifita piuttosto variabile con pseudobulbi oblungo-conici, di 2-5,5 cm di lunghezza e 1,6 cm di larghezza, distanziati di 1-4 cm su un rizoma strisciante, provvisti all’apice di due foglie oblungo-lanceolate, di 5-20 cm di lunghezza e 1-3 cm di larghezza, di colore verde intenso e coriacee. Infiorescenza dalla base dello pseudobulbo, su un peduncolo lungo 6-15 cm, con rachide appiattito, falcato, di 6-14 cm di lunghezza e 0,5-1,2 cm di larghezza, di colore da verde a verde punteggiato di bruno porpora, a interamente bruno porpora, con numerosi minuscoli fiori disposti sulla linea mediana da ambo i lati e distanziati tra loro di 0,4-2,5 cm. Sepalo dorsale spatolato, lungo 5-9 mm e largo 1-4 mm, di colore giallo punteggiato di bruno porpora esternamente, sepali laterali retroflessi ovato-triangolari con apice appuntito, lunghi 3,5-6 mm e larghi 2-3 mm, di colore bianco punteggiato di porpora, petali oblunghi con apice ottuso, lunghi 2-3 mm e larghi 0,2-0,8 mm, di colore verde giallastro, labello triangolare ricurvo con apice ottuso, carnoso, mobile, lungo 1,5-3,5 mm e largo alla base 2 mm, color crema punteggiato di rosso scuro, e colonna lunga 1,5-2 mm.

Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.

Orchidea miniatura fiorifera e di facile coltivazione dal caratteristico rachide appiattito a forma di falce, richiede una posizione semiombreggiata, temperature medio-alte, con minime notturne invernali non inferiori a 16 °C, ed elevata e costante umidità ambientale, 75-85%. Le innaffiature e nebulizzazioni devono essere frequenti dalla primavera all’autunno, più distanziate in inverno, ma senza fare asciugare completamente il composto, utilizzando acqua piovana, da osmosi inversa o demineralizzata; fondamentale una costante ventilazione. Concimazioni mensili durante la fase vegetativa con prodotti idrosolubili bilanciati, con microelementi, a metà dose di quella indicata sulla confezione.

È una specie alquanto variabile con pseudobulbi oblungo-conici, di 2-5,5 cm di lunghezza, provvisti all’apice di due foglie oblungo-lanceolate di 5-20 cm. I fiori nascono su rachidi appiattiti falcati lunghi 6-14 cm e larghi 0,5-1,2 cm. Coltura facile in posizione semiombreggiata, elevata umidità e temperature adeguate © Giuseppe Mazza

È una specie alquanto variabile con pseudobulbi oblungo-conici, di 2-5,5 cm di lunghezza, provvisti all’apice di due foglie oblungo-lanceolate di 5-20 cm. I fiori nascono su rachidi appiattiti falcati lunghi 6-14 cm e larghi 0,5-1,2 cm. Coltura facile in posizione semiombreggiata, elevata umidità e temperature adeguate © Giuseppe Mazza

Di preferenza va coltivata in vasi o canestri piuttosto larghi e bassi, in modo da permettere agli pseudobulbi di espandersi liberamente, utilizzando un composto drenante e aerato che può essere costituito da corteccia (bark) di media pezzatura e frammenti di carbone, in alternativa può essere montata su tronchi, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti. Rinvasi e divisioni vanno effettuati, quando strettamente necessario e disturbando il meno possibile l’apparato radicale, alla ripresa vegetativa segnalata dall’emissione delle nuove radici.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

I minuscoli fiori, disposti sulla linea mediana da ambo i lati, hanno un sepalo dorsale spatolato giallo, di 5-9 mm punteggiato esternamente di bruno porpora, sepali laterali retroflessi purpurei di 3,5-6 mm, petali oblunghi di 2-3 mm e labello triangolare ricurvo con apice ottuso, carnoso, mobile, lungo 1,5-3,5 mm © Giuseppe Mazza

Sinonimi: Megaclinium falcatum Lindl. (1826); Megaclinium oxyodon Rchb.f. (1888); Phyllorchis falcata (Lindl.) Kuntze (1891); Phyllorkis falcata (Lindl.) Kuntze (1891); Bulbophyllum leptorrhachis Schltr. (1905); Megaclinium endotrachys Kraenzl. (1905); Megaclinium hernirhachis Pfitzer (1908); Megaclinium ugandae Rolfe (1913); Bulbophyllum dahlemense Schltr. (1919); Bulbophyllum ugandae (Rolfe) De Wild. (1921).

 

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