Famiglia : Orchidaceae
Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria delle Filippine (Luzon) e Sulawesi dove cresce nelle foreste umide intorno a 1000 m di altitudine.
Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “βολβός” (bolbos) = bulbo e “φύλλον” (phyllon) = foglia, con riferimento alle foglie che crescono all’apice degli pseudobulbi; il nome specifico è la combinazione dei sostantivi greci “ἐχῖνος” = riccio, porco spino, e “χεῖλος” (cheilos) = labbro, con riferimento al labello fittamente ricoperto di peli.
Il Bulbophyllum echinochilum Kraenzl. (1921) è una specie epifita con pseudobulbi semiglobosi, depressi, di 1,2-1,5 cm di altezza e 1,6-2 cm di diametro, disposti uno di seguito all’altro su un rizoma strisciante radicante ai nodi e provvisti di un’unica foglia oblungo-ellittica con apice appuntito, lunga 8-10 cm e larga 1,5-2 cm, coriacea.
Infiorescenza dalla base dello pseudobulbo, lunga circa 20 cm, con scapo sottile, eretto, di colore porpora, e rachide ricurvo, ingrossato, fusiforme, di colore porpora punteggiato di bianco, di circa 8 cm di lunghezza e 5 mm di diametro, portante numerosi minuscoli fiori leggermente distanziati tra loro.Sepali triangolari retroflessi con apice appuntito e margini ciliati, di circa 6 mm di lunghezza e 2 mm di larghezza alla base, di colore verdastro più o meno estesamente punteggiato di porpora, petali orbicolari biancastri con margini bruno-rossastri ciliati, lunghi e larghi 1 mm, labello lineare carnoso, lungo 3-4 mm e largo 1 mm, di colore porpora, solcato superiormente e ricoperto fittamente di peli lunghi 1-2 mm inferiormente.
<doc23484|center>Si riproduce per seme, in vitro, e per divisione, con ciascuna sezione provvista di almeno 3-4 pseudobulbi, alla ripresa vegetativa.
Orchidea miniatura dai caratteristici fiori, richiede una posizione semiombreggiata, temperature medio-alte, 22-30 °C, elevata umidità, 70-85%, ed aria in costante movimento. La pianta va bagnata regolarmente, ma lasciando leggermente asciugare il substrato tra le innaffiature, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa. Concimazioni mensili, durante il periodo di crescita, con un prodotto idrosolubile bilanciato, con microelementi, a ¼ di dose di quella riportata sulla confezione. Può essere montata su tronchi, corteccia, zattere di sughero o di radici di felci arborescenti, o coltivata in vasi o canestri con composto che può essere costituito da frammenti di corteccia di media pezzatura con eventuale aggiunta di inerti per migliorare il drenaggio. I rinvasi vanno effettuati alla ripresa vegetativa quando il composto presenta segni di deterioramento.
La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).
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